Spoiler Vari
Ieri sera tornavo a casa dopo aver visto un film a casa di un amico. E dato che il viaggio è durato venti minuti mi sono preso del tempo per pensare. Lo faccio spesso in macchina e parlo da solo. E ieri sera stavo pensando appunto a questo albo e al tipo di critica sociale che vi è inserita. I comportamenti delle persone sono piuttosto verosimili in realtà. Eccone un elenco
A pag 44 due donne si dichiarano innamorate di Dylan. Un pò esagerate ma non ci vedo nulla di strano.
A pag 48-49 ci sono i famosi forconi e persone intente a usare lo smartphone. Ora considerando che è una pubblicità potrei anche non analizzarla ma comunque non sono nulla di diverso dalla famose ronde. Il decreto Maroni prevedeva la possibilità da parte di cittadini normali di organizzare dei servizi di perlustrazione del territorio. Intento benefico per certi versi. Riempire le strade potrebbe essere un buon modo per diminuire i reati. A pag 49 le persone sembrano totalmente inespressive, ebeti intente a guardare il cellulare. Qui credo che più della questione ronde si sia calcata la mano sulla questione smartphone e relativa dipendenza. E in effetti va detto che lo smartphone è diventato uno strumento molto (ab)usato e in certi personaggi provoca una vera e propria dipendenza. Non a caso, come cita Granger, queste persone esistono e sono coloro che si fanno nove / dieci ore di coda davanti a un negozio all'uscita di un nuovo cellulare. Notate che il problema è farsi la coda non necessariamente l'acquisto.
A pag 51 52 c'è la folla che acclama il nuovo idolo di turno. Esagerato? Forse sì ma esistono persone che per uno slancio, in questo caso, si muovono per mettere fiori su una tomba di persone che neanche hanno conosciuto, solo perchè diventa un simbolo.
A pag 53 ci sono tutta una serie di messaggi che Dylan Dog nn ha e non avrebbe mai detto. In questa pagina credo si voglia trasmettere il fatto che molte volte le cose, le persone e i concetti vengono travisati a seconda degli scopi che l'informazione vuole produrre. E le Fake News sono parte di ciò. Tempo fa girava una Fake Dichiarazione di Giobbe Covatta sui migranti. E' capitato con Lello Arena figurati se non può capitare con Dylan Dog!
A pag 54 ci sono i fan esagerati, gli esaltati. Ci sono, esistono non c'è nulla da fare. Ma mi piacerebbe si andasse oltre e dopo dirò in che modo.
A pag 74 c'è la famosa scena del Selfie del poliziotto. Ammetto che questa è abbastanza vecchiotta. Mi sembra che fosse stato usato una trovata simile anche su "La fine dell'oscurità". Ma quello che qui impaurisce non è tanto il selfie ma il fatto che lo faccia un poliziotto. Ed è una scena che sfortunatamente rimanda alla realtà come potete vedere in questo link
https://www.corriere.it/esteri/14_sette ... resh_ce-cpE' solo una persona? E' solo un caso? Probabilmente, vero! MA esiste! E anche qui vorrei che si passasse a una fase successiva che poi spiegherò.
A pag 77 fino a 81 c'è la scena dei "rondisti" dei giustizieri fai da te. Questa è l'unica scena che mi ha infastidito. Un pò perchè la ritengo mooooolto irreale e esagerata. Un pò perchè Dylan alla fine dice "I veri mostri siete voi". Attenzione, in questo caso Dylan ha notevolmente ragione (hanno appena impiccato un uomo) ma è un pò costruito ad arte per avere ragione. Ed è diverso dallo sclaviano "I mostri siamo noi". In Sclavi tutti possiamo diventare mostri qui solo loro lo sono. E' vero che è perchè hanno scelto di diventarlo, però. E qui proseguo con ciò che ho lasciato in sospeso in precedenza.
Vorrei una storia dove si facesse critica sociale sulla società (e questa lo è ) ma senza partire dai casi limite. Vorrei si partisse dalla normalità. Vorrei si partisse non da un poliziotto che si fa un selfie con dietro un morto, non da alcune persone che uccidono un uomo per giustizia privata ma DALLE MOTIVAZIONI di queste persone. Se ben costruito (e non è banale, ammetto) questo porterebbe a dire che i mostri siamo noi perchè ci vuole poco a finire in quella spirale di odio e rancore verso il prossimo. Basta una semplice giornata storta. Come in The Killing Joke.
Leggendo "Che regni il caos" riconosco che REcchioni ha voluto trattare un problema. Lo ha fatto in maniera buona per certi versi (l'idolatria e poi il veicolo dell'idolo per passare mesaggi che non gli appartengono), in maniera meno buona per quanto riguarda il tema della mostruosità delle persone.
Comunque ben vengano storie così, ragazzi!! Piacciano, non piacciano, siano superficiali o profonde perlomeno stimolatno la discussione.