Cravenroad7

Quindi l'assurdità è che questo Ambrosini è nell'orbita delle sue precedenti creazioni, che non poteva esser messo sull'inedito (v. cosa ha scritto Leone sopra) perché in 94pp non ha messo neanche mezza volta la faccia di Rania e Carpenter, mentre il colore non era così indispensabile?

Aspettiamo il prossimo diluvio o che si apra il Mar Rosso per arrivare alla risposta.
Magari con un doppia queen size a Sharm pensione completa.

ABBIATE FEDE IN ALOHA

[...] senza tornare sull'evasiva questione semantico-canonica su cosa sia effettivamente sperimentale sul CF, o di quanto sia stata compresa l'impronta stabile di Ambrosini dai tempi napoleonici... notavo comunque un passaggio che in un certo senso richiama a quanto accade sulla serie regolare. Quindi, con qualche direttiva differente, torniamo a dire che senza neanche troppo sforzo questa storia poteva fare la sua (bella) figura sull'inedito senza storture, né colori squalificanti .

Alludo al fatto di quanto allude meta-ironicamente Groucho a pagina 20 sulla presenza di una cantina, ai più sconosciuta, compreso il catasto ed i personaggi stessi... frutto dell'ennesima cialtronata ad uso dei paladini della rattoppatissima continuity (in questo caso la Barbato), che s'è inventata di sana planti-metria un sottoscala per le sue faccende cineree, dopo 30 anni su una sola superficie. Va bene che adesso Dylan è padrone di casa, ma almeno che assuma gli operai consapevolmente per modificarla.
A quando l'attico con terrazzino vista sul Tamigi

DI' ALOHA E SARAI CONDONATO

A quanto ne so la stampa ha fortemente penalizzato i colori della Zmborlini offuscandone la luminosità e la leggibilità... e rendendo un pessimo servizio a lei e all'albo..E' invalsa l abitudine di credere che il colore sia un elemento accessorio da consegnare a uno staff di coloristi addestrati a colorare indiscriminatamente qualsiasi storia, qualsiasi tratto, qualsiasi autore.( una volta ad occuparsene era addirittura il tipografo come l'ultima fase conclusiva della produzione). ma il colore è parte integrante del lavoro autoriale e ha la stessa importanza del segno dello stile del disegnatore e delle intenzioni narrative dello sceneggiatore. In questa fase delicata e complessa al colore andrebbe riservata la stessa cura e lo stesso scrupolo di tutto il resto.

Hanno fatto bene a dirottare questo Ambrosini sul Fest.
La storia è talmente ostica che avrebbe fatto scappare il lettori della regolare. Che ormai ha lo spessore narrativo di Facebook.
Inaccettabili la stampa scadente che rende davvero faticosa la lettura (già non facile di suo) e le maniche non colorate in copertina.
Così superficiale è diventata la Bonelli?

Allora, di nuovo e (spero), per l'ultima volta.
La continuity non ci capa nulla.
Storie con Rania, Carpenter e tutto il resto, sono apparse e appariranno sul Color.
Torno a ripetere che si è scelta come destinazione il Color perché la storia, a mio giudizio, stava meglio in quel contenitore, che è di pregio e che meglio premia le storie più ostiche e fuori dagli schemi.

Sui colori.
Io sono contento che parlate con gli autori, ma gli autori non sempre raccontano tutto.
La colorista scelta per questo albo è stata fortemente voluta da Carlo perché sua allieva e fortemente vicina alla sua sensibilità.
Purtroppo, non avendo mai colorato qualcosa sulla carta SBE, non aveva alcuna esperienza della resa di questa carta (esperienza che, per dire, i coloristi di Orfani hanno maturato sul campo ed è per questa ragione che oggi li trovate su tutte le testate) e ha realizzato tutti i colori con, al loro interno, una percentuale di nero che ha dato l'effetto che ha dato (che non piace nemmeno a me). A schermo questa cosa non si poteva vedere e ce ne siamo resi conto solo alle prove di stampa, quando era ormai troppo tardi per intervenire e cambiare le percentuali dei colori di tutti gli albi.
E' per questo che, di solito, usiamo coloristi già esperti nelle pubblicazioni SBE.

tu hai un dubbio/perplessità/critica e l'autore/curatore o chi per lui passa di qui e te la spiega
fosse sempre così il forum!

Potevate anche istruirla fornendole delle accortezze tecniche e controllando le prime pagine colorate visto che si trattava di un'esordiente.
Mettici anche la svista delle maniche in copertina e la superficialità della catena di supervisione è servita.
E sono un po' troppo frequenti questi errori in SBE ormai.

Lo sanno anche gli igienisti... senza concentrare la responsabilità su un'esordiente non omologata:


UN ALOHA POCO INCISIVO, MASSIMO MOLARE

Grazie per insegnarmi il mestiere, coso.
Non ci era venuto in mente di doverlo fare.
Se solo ci avessimo pensato...

Prego, cosetto.
Ma più grave del non averci pensato è aver ripiegato sulla nobile Arte Dello Scarica Barile sull'esordiente non scelto da te.
Arte che posso comprendere ma mai approvare.
Le maniche bianche invece restano incomprensibili.

Ero ironico.
E' ovvio che era stata avvertita dei parametri.
Ma perché stai parlando di cose che non conosci o capisci, spiegami, cosino?

E scaricabarile un corno.
Sono intervenuto per chiarire perché qualcuno ha riportato con certezza un dialogo con gli autori che scaricava la colpa su presunti errori redazionali che, semplicemente, non ci sono stati.
La colorista ha avuto una svista dovuta all'inesperienza durante la lavorazione, facendo un errore tecnico impossibile da individuare a schermo e rilevabile solo nelle prove di stampa, quando ormai era tardi per recuperare tutto.

Invece il mio "prego" non era mica ironico, cosuccio. No, no…
Parlo solo di quello che leggo. E quello che hai scritto è ben chiaro.
Scommetto però che quelle maniche bianche si vedevano anche a schermo...

Ma lassa perde, Dear Thing (transl. "coso"), che se fai il bravo con una preg-hierina a Natale sotto l'albero trovi una copia con le maniche colorate di rosso, che magari s'illuminano fino alla Befana. Oppure spera di trovare l'acquerello rosso nel Dylan-Uovo di Pasqua in omaggio col numero di Aprile, così te lo colori da solo. Sempre se non preferisci il Pink Rabbit di cioccolata alla fragola, of course

Eqquindi, tornando alla quaestio, NONOSTANTE fosse stata "avvisata", l'imberbe Zamborlini senza peli sulla...lingua, voluta da altri, ha perseverato inde-fessa nell'errore originario, mysteriosamente occulto alle prime schermate e mutatosi in estemporanea "svista", che in seguito, una volta constatata durante le prove di stampa, non poteva esser più fatalmente raddrizzata, dichiarando (in privato/rete) a cose fatte come invece la grafica SBE abbia penalizzato il suo lavoro?

Oi-boh... senza voler fare il Perry Mason per nessuna delle parti in causa, nel dubbio mi gratto per atavica superstizione - son terron, fijo di bbrava gggente, maestri nell'italico ribalton - dovesse qualche specchio scricchiolante rompersi dal peso della scalata, su ignote vette logiche.
Alla fine dei conti sempre una figura da cioccolatari rimane, visto l'esito, ma speriamo prossimamente "avvisino" la Baraldi di consultare almeno per ddu minuti la Wikipedia prima di scrivere cose come la Gioconda commissionata da Vittorio Emanuele IV, perché poi nessuno controll-erà le trollate che ha messo su carta.

Ma tanto sono cosucce, alla fine basta dire "I like" o "I hate" e semo tutti più tranquillizzati, no?

ALOHA COSUCCIA(MELO)

[transl. It sucks... that little thing]

Bella bellissima storia! Non posso che condividere il post di Wolkoff sulla "spiegazione" o meglio interpretazione di questa storia senza aggiungere altro.
Per quanto riguarda la questione dei colori credevo fosse un esperimento, sinceramente. Non mi sembrava mal colorata ma pensavo che i toni cupi fossero apposta voluti e che la colorazione fosse diversa dalla solita per via della natura sperimentale del color fest. Comunque buono a sapersi che ciò che mi era piaciuto sia poi semplicemente una svista