Cravenroad7

L'Indagatore dell'Incubo si trova a vivere due storie molto particolari, che non lasciano certo indifferenti!



Nell'edizione 2018 del Dylan Dog Magazine potete trovare articoli sui racconti (letterari, fumettistici e cinematografici) dedicati agli squali assassini, al delitto commesso da personaggi appartenenti alla terza età e alle grandi epidemie nella storia, reale o fittizia. E inoltre, naturalmente, due storie inedite di Dylan Dog!

Il luogo oscuro
Soggetto e sceneggiatura: Alberto Ostini
Disegni: Giulio Camagni

Wickedford, la cittadina fuori Londra nella quale si è ritirato a vivere l'ex ispettore Bloch dopo la pensione, è una località soltanto in apparenza amena, dato che la sua quiete è destinata a venire nuovamente sconvolta. Qualcuno, infatti, pensa bene di prendere di mira dei profughi, rifugiati in una scuola, accusandoli di un incredibile fenomeno che si è abbattuto sulla collettività.

L’assenza
Soggetto e sceneggiatura: Alberto Ostini
Disegni: Paolo Bacilieri

Una dolentissima storia, interamente incentrata su un terribile lutto e sulla necessità di elaborarlo per poter continuare a vivere.

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Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Letta. Mi è piaciuta, anche se un po' scontata.
Succede anche una cosa niente affatto scontata, e mi viene da dire, cavolo, ma perché.

La testata che al momento meno preferisco di Dylan dog...

Finalmente un altro capolavoro. Sicuramente la miglior storia da La macchina umana, anzi le due migliori storie. Non voglio far spoiler ma devo dire che una morte così inaspettata mi ha davvero commosso.

MAH

"...profughi, rifugiati in una scuola...".

Qualcuno ha detto che Dylan Dog ha necessità di aggiornarsi al presente, che non può essere fissato in eterno agli anni 80, allo splatter, ecc.
Il problema è che l'ultimo Dylan Dog si è schiodato dagli anni 80 per inchiodarsi alle uniche 2-3 tematiche del presente che conosce e che si ripetono noiosamente ogni 3-4 numeri: fascismo, razzismo, terzomondialismo.
Ma questo problema non sembra intaccare minimamente le scelte degli autori e della redazione neanche se viene messo in luce da critiche ragionate.
Contenti voi... io passo.

Magazine dedicato in toto a Bloch, con Dylan che agisce da comprimario. Storia lunga appena sufficiente, scorrevole ma fin troppo retorica per i miei gusti. Invece la breve disegnata da Dio-Bacilieri è una piccola perla, da 9 pieno. Raramente mi è capitato di leggere storie così toccanti e ben scritte sulle pagine di Dylan - perlomeno dai tempi di Sclavi.
Voto complessivo 6,5. Personalmente ne consiglierei l'acquisto solo per la storia breve, ma non so una ventina di pagine valgano 6,90€.

P.S. Datemi del bastardo ma

Mi ha infastidito, e io sono tra quelli che un gentista definirebbe buonistidelcazzo. Oltretutto questa trama era già stata usata in un maxi.
L'episodio breve invece mi è piaciuto, sia come testi che come disegni.

Quale ? Giusto per capire l'andazzo di questo Magazine

Comunque:



http://www.sergiobonelli.it/home/2018/0 ... g-1002634/

viewtopic.php?f=8&t=4165

Contesto differente, ma la situazione era anche in quel caso presa dallo stesso romanzo di Saramago. In parte mi ha ricordato anche la storia degli untori (stesso maxi).

Seguono S P O I L E R:

Ho votato mediocre, perché nel voto ha maggior peso la storia lunga di cui salvo poco o nulla (Bloch ottimo protagonista, un po' d'atmosfera). Sa tutto troppo di già visto (e già su Dylan Dog leggendo i commenti sopra che fanno riferimento ad una storia di un Maxi, che avevo saltato, sempre ispirata a Cecità di Saramago) e non basta il guizzo, piuttosto gratuito, ma che servirà da rottura e continuity (nei prossimi Magazine e forse in generale), della morte di Penelope. Come non bastano i disegni di Camagni, che continua a piacermi molto meno di un tempo (può anche darsi che un po' sia da imputare a cambiamento di gusti).
Toccante invece la breve, Il vuoto, quasi totalmente muta storia di una vedovanza, magistralmente interpretata da Bacilieri. Se il voto della precedente è sul 4,5 questa si prende un bell'8, ma non consiglierei l'acquisto dell'albo unicamente per questa (va bene che c'è anche l'Omino Bufo ).
Cercansi semmai supermercati forniti di questa pubblicazione

La prima cosa che leggo nell'Almanacco/Magazine, da alcuni anni a questa parte, è la sezione videoludica a cura di Luca Fassina, uno che nella sua pagina Linkedln si definisce "conoscitore del mercato videoludico italiano ed internazionale con un'esperienza maturata nei differenti settori aziendali: marketing, trade marketing, special business, vendite". Mentre tutti gli altri anacronistici articoli legati a cinema/tv/letteratura si attengono alle uscite dell'anno trascorso (che i vari Colombo/Priarone si suppone abbiano visto-letto o quantomeno conoscano oltre a una googlata o comunicato stampa), in quello sui videogiochi - per motivi inspiegabili - sono elencati titoli in divenire di cui si sa ancora poco o nulla, con descrizioni palesemente prelevate dai primi risultati ottenuti da un motore di ricerca. Perchè non cita le piattaforme di gioco, mischiando early-access PC a esclusive Microsoft? E che senso ha citare Pathologic 2 senza informare che si tratta non di un seguito bensì del remake del vecchio Pathologic? Non saprei dire se si tratta di incapacità e inadeguatezza o semplice neghittosità e indolenza, mi chiedo solo come questa possa essere ritenuta la normalità di scrittura. Non tanto per il lettore medio che dubito sappia concepire redazionali diversi da quelli di un quotidiano sportivo. E neppure per la premiata ditta Frediani che si trascina da un bimestre all'altro sguazzando nell'inerzia, scadenza dopo scadenza, dando carta bianca a discutibili collaboratori. Ma a qualcuno interno a Bonelli sarà mai capitato di sfogliare questa pubblicazione, una volta nella vita? Boh..

per quanto riguarda i videogiochi segnala solo il titolo, ci mancherebbe che elencasse pure le console , ed i requisiti minimi richiesti dal PC , magari anche la scheda grafica con cui giocarci meglio, lì si che serve internet per informarsi.

dagli articoli del cinema ho preso spunto per vedere un bel po’ di film , per me è indispensabile il magazine , è come una bussola in un mare di titoli.

Però segnala anche lo sviluppatore (o il publisher, perfino lì non si capisce per quale motivo a volte mette uno e a volte inserisce l'altro). Capisco che lo spazio esiguo obbliga Fassina alla sintesi estrema ma non vedo come quel tipo di informazione possa essere ritenuto più interessante della piattaforma su cui gira il gioco (che comunque di base è il PC, altro che conoscitore a 360°). Ma il problema non è neppure quello - che da tre mezze pagine di testo non ci si aspetta nessuna completezza - semmai trovo incomprensibile la scelta di elencare dei giochi non solo minori e lontani dall'essere completi (Die Young), non solo dallo scarsissimo valore produttivo e qualitativo (Hello Neighbor) ma anche privi di una chiara uscita sul mercato (Call of Cthulhu, Overkill's The Walking Dead). A cosa serve? Non fornisce un punto di vista o un resoconto al videogiocatore attento e tantomeno solletica la curiosità del lettore occasionale. Soprattutto se poi ignora bellamente i giochi horror più rappresentativi degli ultimi dodici mesi.