Cravenroad7

Siamai che possa io dire qualcosa senza che tu venga a dare rin-tuzzi sul muro del piagnisteo.
Poeracci...ognuno con i giocattoli suoi, da diorama. Madame Rosica attendesi.

Comunque era solo per ciarlare qualcosa, COME NOI TUTTI POSSIAMO FARE LIBERAMENTE QUI SOPRA SENZA CHE TU VENGA A BACCHETTARE ROGNA SUI MEDESIMI... partendo da Antonius che aveva espresso un suo pensiero/input su Paola, e visto che il topic grazie "all'imprescindibile" contributo di questo albo leggendario langue ancora a meno di 5 pagine, a quasi due settimane dall'uscita. Un record negativo negli ultimi quattro o cinque anni di inediti.
Ma se nessuno ha voglia di scrivere, c'è anche chi la toglie mettendosi a randellare a vuoto contro chi ha scritto qualcosa. Molto utile per la dialettica, eh sì..., subito conclusa, per timore di urtare la malafede di chissachì

AHOLA JOHN DONE

rintuzzi? che parola è????
come diciamo qui a catania CI SUCA LA MIN CHIA

ALOHA A CANATM
(transl: mio cognato)

Non mi sono sentito rintuzzato e wolk non mi ha neanche "scassato la minc.."!

Credo che il vissuto di un autore dona al personaggio un anima più reale e sfaccettata e mi é sempre piaciuto come la Barbato riesca a giocarsela su questo aspetto. Non fa il compitino ma riesce a dare qualcosa sia alla storia che al personaggio. Non é sempre in palla, ma stavolta non ho nessun appunto da farle. Forse sono ben disposto su questa storia perché anche a me é capitato un periodo di assuefazione dalla paura e da altri interessi.

E questo si ricollega anche ad altri discorsi che sono usciti nel topic. Ci sono utenti che stanno abbandonando la testata perché non in linea con il personale sentire del personaggio e delle sue storie. La scelta oltre ad essere coraggiosa la reputo saggia. Ho fatto l'errore di insistere in passato con Nathan never buttando via letteralmente soldi senza più leggere gli albi. Non credo fosse dovuto alla qualità delle storie, o almeno non solo a quello, ma perché non mi divertivo più con quel mondo. Con Dylan non é accaduto, anzi, vado subito a prenderlo appena esce. Mi sento solo fortunato a essere ancora in linea con questo suo mondo e a goderne ancora. Chi perpetua l'acquisto pur ritenendolo non più parte di se può solo continuare a mangiare bocconi amari ogni mese. Quindi ne condivido la scelta di smettere.

pensate a scrivere storie decenti invece di venire a criticare i lettori che, nonostante tutto, vi danno da mangiare...concentratevi a scrivere invece di pensare a cosa pubblicare per fare soldi: ultima novità: il volume che raccoglie le copertine di Dylan Dog...la prossima pubblicazione quale sarà: le migliori "scopate" di Dylan Dog?

Ma semmai è il contrario. Chi continua ad acquistarlo è perché lo ritiene parte di sé, indipendentemente dalla qualità o dalla congenialità del prodotto, nei tempi che (s)corrono. Come un automatismo, in certi casi. Quindi possono succedersi il curatore X, l'autore Y, ma poco cambia. Rimane il rito, ed abbiamo passato epoche ben peggiori (v. Gualdoni); non basta certo l'ultimo spocchiante arrivato a far saltare certi intimi meccanismi.
Perciò direi di piantarla con questa patetica paternale ( + invito coatto) che ritorna come uno stucchevole tormentone sfrangiaballe puntuale ogni mese sullo smettere di comprare questo fumetto se alcune storie non aggradano o non si condividono certe scelte editoriali. Ognuno si fa i conti nella propria tasca, ed è libero di spendere la paghetta settimanale come preferisce. Specialmente se il non-acquisto indotto dovrebbe servire solo a metter a tacere le critiche e naufragare nella salsedine del consenso tombale, trasformando anche questo posto in un fanodromo di leccapiedi.

Eppoi, fijo mio, i "bocconi amari" sono bel altro nella vita. Hai una percezione sbagliata del forum: qui si scrive prevalentemente solo per svago e per scambiarsi opinioni en passant, tipo Bar dello sport. Più che di bocconi amari si può parlare di qualche caffè avariato da sputacchiare dopo la prima sorseggiata.


ALOHA UN CAFFE' ALL'UTOPIA

Un rin-tin-tuzzi


Oddio mi è venuta una battuta su un gioco di parole! Sono commossa

Ma lungi da me fare paternali. Stavo esprimendo un mio pensiero basato su quello che ho fatto in prima persona in passato e su quello che ci hanno detto vari utenti questo mese. La voglia di chiudere un capitolo della propria vita é triste, un cambiamento comunque coraggioso e condivisibile.

Poi critiche alla gestione o al mensile possono esserci sempre, mica deve piacerci per forza, ognuno giustamente fa quel che gli pare, non dovendo neanche per forza abbandonare, ma ripeto solo di aver capito chi lo fa e quale possa esserne il motivo (che poi giusto o sbagliato in questo caso non ha neanche senso).

Quindi smettila di rintuzzare

dopo diverso tempo che non compravo torno per la premiata ditta barbato/roi, ma devo dire di essere un pochino deluso.
storia carina, scritta bene e adatta al tratto peculiare di roi, ma l'idea è davvero molto molto stiracchiata. un tempo mi sarebbe bastato, ora non più, mi sa che ci rivediamo fra un'altra decina di numeri.

ps: da moderatori i battibecchi, se fatti con educazione sono il sale del forum, non siamo su tripadvisor per mettere una serie di recensioni sconnesse, basta essere educati, com e è successo in questo caso

Possibili Spoiler


Copertina: Va beh che lo dico a fare? Cavenago è un mostro di bravura e la copertina di questo giro è la migliore fra quelle da lui pubblicate finora (fino alla prossima - la copertina de "La Fiamma" mi sembra ancora migliore di questa) Se l'obiettivo è vendere qualche copia in più dai lettori occasionali direi che con tali copertine l'obiettivo è raggiunto a pieno. E comunque sulla scelta del copertinista un merito al Rrobe va dato. Non era facile accontentare tutti dopo le copertine del grande Stano.

Disegni: I disegni in questo albo sono spettacolari. Certe scene sono proprio belle con una resa grafica nettamente elevata. Mi viene in mente la pagina 69. Quello che mi piace in generale sono le figure sottostanti (pagina 22 vignetta 2 o le facce di pagine 35). Queste figure disegnate con un particolare chiaroscuro sembrano veraente realistiche e sembrano bucare la pagina. Lette di notte con una luce bassa creano una ottima atmosfera.

Storia: Qui vengono per me le note dolenti. Lo dico subito. La storia non mi è piaciuta. Quindi nonostante la bellezza dei disegni e della copertina, essi non bastano a salvarla. Semmai non la affossano più di tanto. Per questo motivo il mio voto è 5. Sono piuttosto concorde con Wolk sui giudizi alle parti fondamentali della storia.

LA prima parte, grossomodo fino a pagina 25 mi aveva colpito e appassionato. Il difetto alla vista (che mi ha ricordato "I giorni dell'incubo") mi aveva impaurito e teso alla curiosità nella scoperta della causa d tutto ciò. E anche la presentazione del cattivo di turno (l'uomo nero) mi è piaciuta.

Poi appena ho capito la missione che doveva affrontare il nostro Dylan sono rimasto basito. Veramente Dylan deve convincere il figlio dell'uomo nero a essere cattivo?? Carina l'idea della bontà in generale che fa male ai mostri (anche se la trovo piuttosto semplicistica) ma in questo albo è molto ripetitivo. Praticamente fino a pagina 65 vediamo interi monologni di Dylan (anche un pò noiosi) sulle sue paure e sul suo tentativo di convincere questo ragazzo a seguire le orme del padre (pare che il nepotismo alberghi anche nel mondo dei cattivi). Troppi dialoghi e poca carne in questa parte. Poi arriva la madre di tutte le paure. Questo personaggio in se non mi dispiace me ho due critiche da fare. LA prima è che la personificazione delle paure o dei concetti è roba vecchia (dai greci la si vede). La seconda cosa è che è identica a Mater Morbi (bella e con un coinvolgimennto emotivo se(n)ssuale con Dylan). Il primo punto non è di per se una cosa negativa. Non sono uno che vuole originialità a tutti i costi. Non a caso anche Mater Morbi ha lo stesso "difetto" del primo punto ma è un personaggio di tutt'altro carisma. Qui invece lei decide di andarsene (anche se fa tutto parte del piano per permettere a Dylan di "risvegliare" il bambino nero). Interessante il concetto di paura e del problema della mancanza di essa però sentire Dylan che dice "No senti, la paura è troppo importante e non solo per il mio mestiere, ma anche dal punto di vista antropologico. E' un segnale di allarme istintivo, naturale,..." fa troppo finto (antropologico è troppo, per me, inadatto alla situazione in cui si trova Dylan - non penso esistano enciclopedie nel mondo dei cattivi). Il finale della storia è invece positivo, semplice ma ci sta. Dylan ritorna ad avere paura.

Non vedo tutti i pipponi metatestuali (al netto della battuta di Groucho) che vede Wolkoff. Mi sembra solo un semplice discorso sul fatto che la bontà fà paura ai cattivi così come al contrario la cattiveria fà paura ai buoni e non credo ci abbiano voluto mettere dei riferimenti all'attuale momento della testata. O magari non lo vedo io. Vedo però, come Wolkoff, una scrittura molto didascalica dove la vicenda va avanti non tanto per quello che viene fatto ma per quello che viene detto. Forse qualche scena muta in più avrebbe fatto bene a rendere meno pesante il tutto. Un peccato perchè nel complesso l'idea della storia era carina seppur stiracchiata per le canoniche 94 pagine.

Ocho, Alemão, che di questi tempi meglio non citarmi se ci tieni all'incolumità della fedina aziendalista ...e non solo perché non mi paghi i © d'ufficio, ma perché la cosa degenera facilmente in una brutta fazenda. Dal momento che sono diventato lo sparring partner per i rin-tuzzatori punta-il-dito-gnegnegné, come fonte di tutti i mali di questo forum, condita di coda di paglia alla vaccinara. Poi qualche craniata di ritorsione in quanto presunto affiliato potrebbe arrivare pure a te... avvisato.

ALOHA NUOVI EMOJI OCCORRESI

anch'io non ci ho visto metafumetto in questa storia ,
uno ci vede quel che vuol vedere , ma se uno si fissa sul vedere le cose da un punto di vista ci può vedere tutto in quel senso.

L'unica fissazione, mio caro, è quella della Barbato che si ostina a scrivere storie solo SU Dylan .

E' normale che poi concentrandosi - per non dire "rimuginando" - SUL personaggio in quanto tale, la sua essenza, i suoi costrutti, le sue motivazioni, i suoi motivetti, le sue paure, le sue fisime, etc... la cosa sfori nel meta-, più o meno implicito. Non è necessaria una battuta esplicita come quella di Groucho, o citare le dinamiche del processo editoriale in modo tecnico per echeggiare certi discorsi/suggerimenti tematici. Ma questo non è necessariamente un male, se la cosa avesse una sua pregnanza, e sapesse non ricamarci sopra in modo logorante.

Poi ognuno è libero di leggere tra le righe quello che vuole, senza venire rin-tuzzato per essersi perso, tra qualche riga di troppo. Tirata male.

UN ALOHA AL PUSHER DI CIASCUNO

anche questo è vero , all'inizio barbato non era così dylancentrica , le storie anzi avevano dei personaggi o nemici piuttosto azzeccati anzicheno'.

Quando sarò costretto a fare quello che mi dice di fare uno come te, cambierò lavoro.