Oggettivamente
Grand Guignol è una gran storia, complessa strutturalmente, offre più livelli di lettura, ecc. E penso di avere gli strumenti adatti per capirlo (una certa passione per la drammaturgia, un corso monografico proprio sul teatro nel teatro). Quindi che oggettivamente abbia un alto valore (di forma e contenuto) lo capisco benissimo.
Soggettivamente però, soprattutto rileggendola, mi lascia piuttosto freddo, non riesce (più) ad entusiasmarmi ed a coinvolgermi, quindi se le devo dare un voto, soggettivamente (e i miei voti sono soggettivi, spesso rapportati alle uscite del periodo/annata, a volte relativamente alla produzione dell'autore, ecc. ma comunque in gran parte basati su quanto piacere provi nella lettura/rilettura) le assegno un 7.
Per me uno è ovviamente libero di preferire
Miseria e crudeltà a
Storia di nessuno, non lo contesto.
Contesterei se affermasse che la prima sia migliore della seconda o che le stia alla pari qualitativamente.
La soggettività sta nella libertà di preferire qualunque cosa (anche qualsiasi ciofeca) a qualsiasi capolavoro riconosciuto (pure preferire Ian Fleming a Faulkner, Baricco a Italo Calvino
). L'oggettività sta nel riconoscere il valore qualitativo di un'opera (per forma e contenuti, anche se possono benissimo non andare a braccetto), pure se quest'opera soggettivamente magari ci rimanga distante.
I voti qui sono in maggioranza, come i miei, soggettivi e contestualizzati al periodo. Se
L'uomo dei tuoi sogni fosse uscito in un periodo di grandi storie di Sclavi avrebbe probabilmente avuto una stima al ribasso rispetto a quella attuale, oggi fa la sua bella figura. Per quanto mi riguarda, per gradimento personale e rapportato alla precedente produzione barbatiana più di 6,5 non sono riuscito a dargli.