Cravenroad7

Io non sto nella pelle...come disse il serpente facendo la muta!
Mancano ancora quaranta giorni

Ma che meraviglia
Il richiamo a Frank Miller (quello cinematografico) è evidente.
Comunque io spero siano tutti così, l'effetto grafico è bellissimo!!!
Nel bancomat del DDmagazine non rendeva così bene questa "tecnica"
La copertina è del già dylaniato Fabrizio De Tommaso mentre il primo numero è disegnato dallo zagoriano Michele Rubini

Ma se fosse tutto in soggettiva? O in buona parte? (sragionamenti da dopo cena)
Belle anticipazioni, l'avrei comprato sulla fiducia, ma così...che cazzo fatelo uscire prima!

Curiosità e ignoranza (mie).
Il mondo Bonelli è estremamente chiuso. Prima di entrarci da una delle porte principali, io al massimo conoscevo Tex (e lo consideravo un feticcio da quarantenni che lo comprano e leggono quasi di nascosto - in Italia i fumetti vengono in generale considerati, ovviamente a torto, un qualcosa da ragazzini).
Non avevo idea di chi fossero Nathan Never o Julia, figuriamoci Lukas o Morgan Lost. Potrebbe sembrare strano per voi che siete in questo mondo da tantissimo, ma è così. Bonelli è un mondo invisibile a chi ne è al di fuori.
Esempio banale che mi viene da fare, gli Slayer. Per me sono famosissimi ed uno dei gruppi della vita, ma bisogna considerare che il 95% della popolazione non ha idea dell'esistenza di una cosa chiamata thrash.

Le uniche eccezioni a questa regola sono state la rinascita di Dylan Dog ed Orfani. Non ho mai letto Orfani, ma ben prima che cominciassi a comprare Bonelli, sapevo di cosa parlasse, sapevo che esiste, e così via.
Qui ci sono persone più o meno contente della cura Recchioni, ma di questo gli va dato atto.
Dopo essere entrato in Bonelli, ho scoperto il mondo, ho cominciato a comprare Lukas, ho cominciato a buttare l'occhio verso quell'angolino di edicola coi fumetti, mi sono ritrovato su questo forum, mi sto appassionando. Non avrei mai comprato Lukas altrimenti perchè ne ignoravo totalmente l'esistenza.
E questo non lo capisco, la Bonelli è una bestia del fumetto popolare, non una medio-piccola azienda che fa dell'underground un vanto.

Destinata a chi è già appassionato quindi, e che non si preoccupa di generare e crescere sempre nuovi appassionati.

Quanto è merito di Recchioni e quanto della Bonelli questa diversa strategia?
È come se la Bonelli fosse ancorata agli anni '80, quando il cugino più grande ti passava i fumetti, o casomai compravi a caso perché ti aspettavano 3 ore di treno e non avevi uno smartphone che ti facesse passare il tempo. Quindi il pubblico si autoalimentava.

Perché Morgan Lost è così tenuto nascosto? Non parlo di quel non dire troppo per creare l'hype, parlo proprio di un prodotto che sembra voler essere destinato a chi già conosce Chiaverotti, già compra fumetti, che neanche vuole provare a conquistare un lettore vergine.
Un lettore vergine che casomai compra il primo numero, forse non gli piace, ma in terza di copertina legge la pubblicità di Lukas e comincia a comprarlo.

Chi compra fumetti lo fa per passione.
Personalmente oltre Bonelli compro testate Aurea editoriae, rw lion, panini (planet manga), star comics e altre cose che magari mi capitano davanti in edicola o in fumetteria.
Recchioni l'ho conosciuto appunto su Aurea (che all'epoca si chiamava Eura), con John Doe e Detective Dante, personaggi creati insieme al grande e compianto Lorenzo Bartoli. Queste restano due delle mie collezioni preferite, due fumetti ottimi, perchè, quando un artista pensa e lavora con il cuore, non possono che venir fuori belle cose.
Un altro discorso è quando un artista pensa e lavora con il portafoglio, non possono che venir fuori cagate buone per la "massa" (scusa il termine desueto, ma io sono un diversamente giovane). Prendi Jeff Koons ad esempio, le ultime opere sono il nulla assoluto.
Quando si vuol raggiungere A TUTTI I COSTI il grande pubblico non viene MAI fuori niente di buono.
A volte capita che si facciano cose buone e raggiungano il grande pubblico, ma c'è una differenza di base che in DD non c'è.
Ti faccio un esempio sentito. Quando i Metallica, nell'ormai lontano 1992, pubblicarono "nothing else matters", io che avevo tutti i dischi e adoravo i primi pezzi volevo solo morire per il dispiacere.
Quelli (il pubblico) che fino ad allora non conoscevano i Metallica neppure di nome, che li avevano scoperti alla radio (i metallica alla radio!!!Blasfemia!!!), facevano tutti gli ESPERTI, dicendo che ero io che non capivo un cazzo.
E forse è vero, ma tu prova a fare lo stesso ragionamento. Se il tuo gruppo preferito andasse a sanremo, così per RAGGIUNGERE UNA FETTA PIÙ VASTA DI PUBBLICO?
Il nuovo DD è una pigliata per il culo, semplicemente per gli intenti, perchè puntano palesemente al tuo portafoglio. Poi le storie possono anche essere accettabili, (come miliardi di cose che escono in edicola) ma se togliamo i sentimenti, visto che innamorarsi è fuori moda, beh, allora mi faccio (allo stesso prezzo) le storie della DC comics, almeno c'è più gusto.
Quando si punta ad essere commerciali ad ogni costo, questo lo si fa inevitabilmente a scapito della qualità. Lo dimostra il fatto che, e qui mi dispiace anche scriverlo ma è palese, alla scomparsa di Sergio Bonelli, questa azienda ha perso molto, in identità e qualità. Spero bilancino presto le cose e che si torni presto ai vecchi fasti qualitativi.
Poi se tutta la mia classe non legge DD...va beh.
Ce ne faremo una ragione.
Direi però di continuare in topic più appropriati, qui lasciaci sbavare per Morgan Lost

@Granger: benvenuto in Bonelli.

Scherzi a parte, i tuoi dubbi sono quelli di molti, ma in Bonelli si è sempre fatto così.

Bonelli ha sempre fatto affidamento al passa parola tra appassionati e a qualche passaggio sulle poche riviste di settore. In ultima analisi, al circuito pubblicitario interno alla casa editrice di narrativa popolare con più alta diffusione in Italia.

E ha funzionato a meraviglia per qualche decennio, chiamalo poco.
Adesso evidentemente c'è chi spinge per altri tipi di pubblicità e chi pensa che funzioni ancora il vecchio modello.

C'è anche da dire che nel caso di ML in particolare il riserbo è praticamente creato ad hoc (batsa visitare la pag fb gestita dal Chiave in persona), le anticipazioni sono centellinate e volutamente fumose, quasi auto-censurate...

Ho però l'impressione che alcune serie recenti siano state penalizzate non poco da quest'approccio conservativo. Prendiamo l'esempio di Saguaro: fino a un mese prima dell'uscita, non era stata fatta nessuna pubblicità ufficiale. Il risultato è che il primo numero ha venduto 40.000 copie: non poche, in sé, ma neanche moltissime, dato che il primo numero di una nuova serie vende sempre parecchio e che, fisiologicamente, nei mesi successivi il venduto cala del 25/30% prima di assestarsi. La mia impressione è che, se la Bonelli l'avesse sostenuto e pubblicizzato un po' di più, Saguaro – serie peraltro eccellente – sarebbe ancora in edicola.

Non è giusto! Appena decido di non comprare più Orfani la Bonelli se ne esce con Morgan Lost!
Povero il mio portafogli...

Meglio povero che orfano, di money...lost.
Quindi ti auguriamo un buon investimento senza perdite e senza prenderci responsabilità. Come se il Chiave lavorasse per Goldman Sachs...


[___Sul discorso di prima___]

Tutto sommato il modo di avvicinarsi al (potenziale/nuovo) cliente da parte della SBE è cambiato solo se gli autori coinvolti hanno fatto forti pressioni in merito, creando disparità, ma solo per una spiccata auto-propulsione verso nuovo lidi, più che per una discriminazione inframoenia.
Quindi prodotti come Saguaro o Adam Wild sono rimasti vincolati ai soliti profili d'interesse, come eventuale target e mezzi adoperati per raggiungerlo, non credendo a priori si potesse solleticare l'interesse di fasce al di fuori dell'intenditorato medio interno. Sono quasi partiti come "classici X classici" pur magari rivelando diverse sorprese. Con Le Storie e Lukas qualcosa sembra timidamente cambiato in materia, anche se gli esiti sono tutti da dimostrare ed il ristagno è dietro l'angolo. Diverso è il discorso delle marce spinte intraprese per mettere in evidenza i progetti di Orfani e DylanRiformato, utilizzando anche circuiti alternativi per creare "un caso" e suscitare curiosità tra i non SBExpert. Inutile dire chi ci sia dietro questo incalzare multimediatico e che idea più dinamica abbia del fumetto rispetto all'abitudinario bonellista formato da suo zio .

Adesso non possiamo sapere come Claudione intenda collocare la sua nuova opera... ma di sicuro si è affidato alle vecchie e discrete strategie di routine per portare avanti il proprio lavoro in preview. Forse centellinando di proposito informazioni, sicuro di una certo eco interna garantita a tutti anche senza strascalpitare ai quattro venti, o forse perché non ancora pronto a considerare il potenziale lettore come "altro" rispetto ad un normale frequentatore di edicole-zonaSBE o un suo simpatico fan sul faccialibro

Alla fine se già molti vogliono ammazzare Morgan Lost è meglio che non si preallertino altri maniaci, no

COMING SOON AN ALOHA

Sono già davanti all'edicola!!!

Se poi non ti piace l'albo e reagisci così... non credo comunque dispiacerà al Chiave, conoscendo il suo interesse per i casi (dis)umani

ALOHA SODDISFATTI O MALMENATI

Dal sito di mangaforever:

"Morgan Lost sarà in tricromia. È questo il dettaglio più significativo emerso in queste ultime ore sulla nuova serie di Claudio Chiaverotti in arrivo nella seconda metà di ottobre. A rivelarlo, Roberto Recchioni, che ha anche dato un primo, lapidario giudizio sulla serie: «Io ve lo dico: Morgan Lost è figo»."
Ma cosa c'entra Recchioni adesso?

Recchioni c'entra sempre! Il Chiave gli spiccia casa! (cit.)