Cravenroad7

Non credo di condividere lo spropositato entusiasmo che questa storia suscita in molti lettori, ma si tratta sicuramente di una storia piacevole.

Che dire? Inarrivabile! É uno di quelli che all'epoca mi fecero innamorare di Tiziano Sclavi!

epico e quant'altro, però ammetto di non amarlo poi molto, senz'altro non come amo altre pietre miliari di Dylan Dog

Certo ci sono un sacco di tematiche affascinanti, Poe che la fa da padrone e un intreccio di prim'ordine...però il ritmo della storia l'ho sempre sentito un po' "claustrofobico", come dire.

Poi la cosa va benissimo ai fini della narrazione, ma coi miei gusti un po' cozzava, forse fu anche per il ruolo (per quanto indiretto) di Xabaras che in questa vicenda non mi è mai piaciuto troppo.

è un albo che comunque dovrei sicuramente rileggermi.

Delle tre sfornate, resta la sola prepotentemente epica, irta di lirismo e di rimandi ad un classicismo perfetto, che oggi e temo in futuro, ci sogneremo di notte. Non l'adoro per via dei disegni, sebbene scrissi e confermo che non vedrei alcun crepuscolo senza M&G.
Ma certo vi avesse messo mano Roi, sarebbe stata tutt'altra cosa.

Dei primi 7 il migliore. La prima fra le prime storie che mi ha dato una sensazione di gran coerenza, tutto l'opposto del non-sense confusionario visto in "La bellezza del demonio" o delle soluzioni ultra-tirate de "Gli uccisori".
Forse un pochino pesante da leggere nel finale, ma atmosfere e contenuti eccezionali. L'umorismo è messo un po' da parte, a mio parere giustamente, forse il primo albo dove Groucho c'è ma non c'è, è poco presente nell'azione e sottotono il suo ruolo stemperatore.
La filosofia di Hicks resta indimenticabile e crea le fondamenta per la testata.

Votato buono. Un albo da 8.5.

Una storia che si presta così prepotentemente alla riflessione, non può considerarsi altro se non una grandissima storia. L'ho amata.

Un buon albo ma secondo me ha troppi dialoghi di spiegazione, anche se gradevoli. VOTO 7

Uno dei migliori Dyd di tutti i tempi, nella mia personale Top Five.

Che Mesmer sia con voi.

In fondo il lettore attivo, a prescindere dalla sua età, chiede solo poche cose a un fumetto: l'autorizzazione temporanea a una lieve (terapeutica?) regressione: giusto uno spostamento di qualche grado nel sogno. Chiede di essere immerso in un'atmosfera altra, spugnosa- di perdersi cioè in pagine in grado di assorbire ciò che il lettore vi può leggere (i suoi propri umori), per poi restituire tutto con gli interessi. Chiede, in casi come questo, raccapriccio e meraviglia: vuole scendere in cantina per provare una scossa in tutto il corpo, fin dove in questo c'è vita.

Questo è certamente un picco, un capolavoro di dolcissima atrocità. Con magistrale disinvoltura Sclavi intreccia diverse fonti di ispirazione, che diventano omaggi, e che amorevolmente riassemblati tornano a vivere di vita propria - in una storia in cui è proprio la vita a essere spacciata, congelata. L'orrore di questa inhuman condition è insostenibile.

Montanari e Grassani sono l'ideale per questo genere di immersione: apparentemente privi di ambizioni alte, dichiaratamente di genere, garantiscono una ipnosi senza strappi, senza ostacoli, immediata e accogliente.
Chi nota incongruenze ha fallito l'immersione, è sfuggito all'ipnosi, e se sta prestando attenzione a certe sbavature significa che, a differenza del buon Valdemar, ha scelto di non stare al gioco.

10

Votato ottimo , qui veramente Dylan prende il volo se i primi 4 o 5 albi si stavano preparando al decollo! Il dottor Hics o X tornera' nel seguito bellissimo della storia ritorno al crepuscolo numero57 , mentre nel numero 14 fra la vita e la morte compare un altro dr. X ccome primario dell'ospedale di Londra. La parentela verra' chiarita in seguito proprio nel 57 , sono due fratelli, ma uno ha scelto di andare a vivere in Scozia a Inverary, prendendo casa nella torre di un vecchio medico alchimista, il dr. Vergarius ovvero una delle incarnazioni di XABARAS...

Quoto.
Però ho votato ottimo, per via della lunga citazione del racconto di Poe (La verità sul caso del Signor Valdemar), resa magnificamente bene.
Poe stesso avrebbe applaudito, io credo.

Un classicone. Sicuramente è uno dei punti più alti toccati dalla serie.
Affascinante dalla prima all'ultima pagina, è una di quelle storie che ti coinvolgono fin dalla prima vignetta. Ottime citazioni, ottima sceneggiatura, ottimi disegni.

Finita la prima settimana di rilettura

Io non li rileggo da anni...sto talmente arretrato con le letture dei fumetti che forse non li rileggerò mai

Guarda, dipintendo, io non rileggevo la collezione di Dylan da almeno 15 anni... ci sono molte storie, soprattutto tra i numeri 100-200 e ancor di più tra 200-300 di cui non ricordo assolutamente nulla.

Ho iniziato la rilettura giusto per ingannare l'attesa in vista del ritorno ai testi di Tiziano Sclavi.

N° 7 LA ZONA DEL CREPUSCOLO

Capolavoro di albo, uno dei migliori delle prime annate, sicuramente uno di quelli scritti meglio in assoluto da Sclavi. Quella che potrebbe sembrare la solita storia del villaggio contagiato da un'epidemia (tanto da far sospettare allo stesso Dylan che anche stavolta ci sia lo zampino di Xabaras), si rivela nella ultime 20 pagine, DA ANTOLOGIA della storia del fumetto, come un pretesto di Sclavi per parlare del mesmerismo, una pseudo terapia, poi disconosciuta dalla scienza, che permetteva di curare malattie attraverso l'uso di magneti. Ma è soprattutto l'occasione per un'ode a Poe e a un suo celebre racconto breve, che ci viene illustrato dai bellissimi disegni di Montanari e Grassani. Dove ormai ti aspetteresti la solita lotta finale, tra Dylan e il nemico di turno, Sclavi ci regala pagine e pagine di pura genialità su inchiostro, degne del miglior romanzo di King, il finale lascia senza parole.

VOTO: 5/5