Cravenroad7

È innegabile che con il passare degli anni la Bonelli stia pian piano perdendo lettori. La spiegazione più semplice è ovviamente quella della crisi economica, che da un lato danneggia gli editori e dall'altro costringe i fan a risparmiare sull'acquisto di alcune testate. Ovviamente non sono mancati i soliti fanatici pronti ad accusare autori e disegnatori, asserendo che nella casa editrice milanese lavorano principalmente degli incapaci che non sono in grado di valorizzare a dovere i personaggi. Ora, la mia domanda è: ma i personaggi della Bonelli si possono effettivamente valorizzare? analizziamo il più importante:


Tex Willer: Tex è un "ranger" che scorrazza per la prateria insieme ai suoi pards affrontando banditi, stregoni, truffatori e chi più ne ha più ne metta. Ora, molti affermano che le nuove generazioni non amano il western, cosa abbastanza vera. Ma allora, come si spiega l'enorme successo dell'ultima fatica di Tarantino? come mai non c'è un ventenne in giro che non abbia visto ed amato i film di Leone? ecco, la risposta è molto semplice; quando si parla di Western ai più giovani, loro pensano subito al sottogenere "Spaghetti Western", quella variante tipicamente italiana, colma di violenza e personaggi brutti, sporchi e cattivi. Nessuno è interessato al classico western americano, quello con un brizzolato John Wayne che va a caccia di banditi. Come si può quindi pretendere che le nuove generazioni si appassionino ad un personaggio come Tex? un personaggio dalla faccia estremamente "pulita", che va in giro indossando una camicia gialla in mezzo al deserto o alla prateria (praticamente come avere un bersaglio sulla schiena con scritto "Sparatemi!" ) e impreca dicendo "Peste!" ogni due secondi?. Ora io non sto dicendo che la Bonelli debba liberarsi di Tex (ci mancherebbe, lui è la storia di questa casa editrice) però concedetemi che per una casa di fumetti non è proprio il massimo basare le proprio fortune passate, presenti e future su un personaggio concepito negli anni 40' e rimasto pressoché invariato da allora.

Ora, questa è un analisi fatta al volo, ma si potrebbero dire cose molto simili anche di altri personaggi Bonelli, da Zagor (non me ne vogliate ma la prima volta che l'ho visto sono scoppiato a ridere) a Martin Mystère, passando per i vari Magico Vento, Adam Wild ecc ecc. Forse (oltre al nostro amato indagatore dell'incubo) se ne possono salvare tre:

Brendon: potrebbe avere del potenziale, soprattutto ora che gli scenari post apocalittici stanno tornando di moda (vedi Mad Max: Fury Road ).

Dampyr: di cui mi dicono ci siano storie fantastiche ma che, purtroppo, condivide le origini con un personaggio ben più famoso, il Blade di casa Marvel. E di questi tempi è un problema non da poco

Nathan Never: che di originale ha poco o nulla, ma in casa Bonelli è un po il Dylan Dog della fantascienza, quindi può avere ancora molto da dare

Ecco, a parer mio la Bonelli dovrebbe ripartire da Dylan e dai tre sopracitati e cominciare ad osare sempre di più, proponendo personaggi più moderni e spregiudicati. Orfani è stato un bell'esperimento in questo senso, ma soffre dello stesso problema di Tex e Zagor, è un fumetto che può piacere solo ad una precisa generazione. Ciò che rese grande DYD all'epoca fu proprio la capacità di appassionare i vecchi e i nuovi lettori, con un personaggio in cui si potevano identificare un po tutti.

Lukas?. Orfani?.

Orfani l'ho menzionato, per quanto riguarda Lukas devo dire che è già un inizio, ma si tratta sempre del solito personaggio sulla trentina con un passato misterioso. Ripeto, l'idea è buona, ma non riesco a scrollarmi di dosso l'impressione che sia una sorta di DYD 2.0.

...anche perchè, essendo la testata che vende più di tutte, sarebbe molto simile a un suicidio...

Il discorso dell'osare invece è incredibilmente soggettivo: Napoleone "osava"? Le Storie "osano"? E Lukas? I personaggi di Manfredi poi meriterebbero un discorso a parte: se è abbastanza condivisibile che partano da presupposti classici bisogna sottolineare che l'accuratezza storica e la capacità di miscelare atmosfere e generi diversi permettono ai suoi personaggi di spaziare liberamente divincolandosi da facili etichette.

Pare inoltre che Dragonero vada più che bene, quest'autunno arriverà Morgan Lost e il prossimo anno inaugura una nuova serie per lettori più giovani: 4hoods.

Anche sul fatto che Brendon (che ha di fatto chiuso e quindi...), Dampyr o Nathan, al contrario di Tex e Zagor, riescano a essere universali o, perlomeno, meno "di nicchia": mah...

Direi quindi che tutti i personaggi si possono valorizzare, a prescindere dall'ambientazione, dall'età, e dalle vendite!

Però c'è un problema di fondo, il fatto che Tex sia la testata che tutt'ora vende più di tutte, non è indicativo? cosa accadrà quando si smetterà di tramandare di padre in figlio la passione per i vari Tex, Dylan Dog, Zagor ecc ecc? quel che sto cercando di dire è che in un mercato ricco di fumetti Marvel e DC (supportati dal successo dei cinecomics) e con l'incredibile boom di cui sono stati protagonisti i manga negli ultimi quindici anni, è davvero difficile pensare di attirare nuovi lettori estranei alla Bonelli proponendo fumetti come Dragonero, Orfani, Lukas ecc ecc. Sono idee che risultano innovative per gli standard Bonelli, ma incredibilmente stantie se rapportate al mondo del fumetto in generale

Piano piano..l

Hai idea di quanto poco vendano i fumetti DC e Marvel? Per non parlare poi delle idee che da quelle parti scarseggiano quanto l'acqua pulita in Africa.

Sul resto del discorso sarei stato d'accordo con te qualche anno fa, quando in Bonelli sembrava regnare l'immobilità più assoluta.
Adesso qualcosa si muove, non so dire ancora se questo tentativo di rilanciarsi con nuove testate, nuove idee e esperimenti, e anche aperture verso territori sconosciuti o poco battuti per la casa editrice, possa in qualche modo rimpolpare le file dei lettori, però meglio provarci che stare fermi a morire lentamente.

Francia: poco e nulla...vedi la tonellata di roba cosmo fra il sufficiente e il mediocre.
America: Vertigo morta, Dark Horse non pervenuta. Solo Image sta vomitando un sacco di roba interessante. Supereroi non mi interessano lascio ad altri i commenti.
Giappone: in mezzo a tanta spazzatura non mancano le chicche.

La Bonelli si sta muovendo, piano ma lo sta facendo. Con tutto quello che produce impossibile non trovare qualcosa che interessi.

Che le idee scarseggino nei fumetti americani è cosa nota (vedi Superior Spiderman, che seppur divertente rimane comunque una paraculata) però credo che con il successo dei cinecomics e delle serie tv sui supereroi si siano già preparati una solida fanbase per i prossimi dieci anni come minimo. Io apprezzo il tentativo che sta facendo la Bonelli, ma l'impressione è che si stiano muovendo con i piedi di piombo. Insomma, mi piacerebbe che osassero un po di più.

I comics hanno i film, i manga hanno gli anime, e tutti due hanno gadget vari.
Il fatto che i fumetti della Bonelli, a parte Orfani, sono solo fumetti.
Poi io ho fatto questa teoria su perché certa gente preferisce i manga ai fumetti: nei manga, almeno, in quelli più famosi e più "commerciali", sono soprattutto ragazzini, e soprattutto, sono tutti belli e giovani. L'ho notato solo io?
E' normale che i ragazzi seguano una serie, se si innamorano di uno dei personaggi. (Io non faccio eccezione)

Si arriva ai manga grazie agli anime.

In che senso? Generalmente dal manga è tratto l'anime


Osare o mantenersi è in buona parte determinato dal mercato. Se sei sul filo di lana, devi più mantenerti che osare, e il fumetto in Italia è messo così da un sacco di anni.
L'incredibile varietà dei fumetti -ad esempio- giapponesi è frutto dell'enorme numero di vendite e dell'abnorme indotto generato. One piece stampa 3.8 milioni di copie a volume ed è la punta dell'iceberg degli introiti (e il fumetto è l'ombra di quello che era 7-8 anni fa, qualitativamente parlando). Dylan dog vende le stesse copie in due anni ed è il 95% degli introiti.
Chiaro che il tentativo è quello di restare nel limbo dorato di un modesto guadagno dovuto all'onda lunga di un successo sicuro, piuttosto che avventurarsi in paludi di insicurezza, dove quando ti accorgi che hai sbagliato è troppo tardi per tornare indietro.

E comunque la Bonelli, nel suo piccolo, si è rinnovata moltissimo. A partire dalle miniserie di 10-15 anni fa, che tutt'oggi hanno il loro successo, passando per Le storie, i Romanzi a fumetti, queste miniserie da tre volumi che stanno uscendo adesso, il colore di Orfani (che spero per la Bonelli continui il suo successo fino alla quarta serie, anche se annuso sacche di delusione per Ringo, dopo il successo di Orfani).

Io di solito guardo sono gli anime o faccio il contrario... comunque, non penso che i film fatti sui personaggi Bonelli servano a molto...
Comunque, penso che i ragazzi d'oggi pensino molto ai combattimenti e le ragazze d'oggi molto alle storie d'amore...
La Bonelli non ha ancora battuto tutti i generi.

Sicuro di averlo letto? Perchè io ho letto la storia di



Problema? Perchè problema? Mio padre ha letto i primi 70 numeri di Mister No, io ho fatto fatica a leggere i primi 5 (li teneva in solaio, taaanta polvere su pagine porose!). In compenso ti posso dire che da un anno a questa parte le storie più belle che ho letto sono state Patagonia (Tex) e la saga delle Black Hills (Magico Vento), seguite da qualche Storia e da Adam Wild. Dylan è proprio all'ultimo posto, sarò diventato un inguaribile reazionario io...

Ammetto però di non conoscere molto il mercato esterno alla Bonelli, dal mio punto di vista non sono i personaggi a essere troppo "retrò" o "standardizzati" su certi canoni (anzi, questo è in parte un piccolo problema), quanto piuttosto il fatto che o non li si pubblicizzi/valorizzi affatto o, al contrario, ogni virgoletta aggiunta venga strombazzata ai 4 venti come fosse la genialata del secolo.

Ancora non ho capito però cosa intendi per osare, esempi concreti?

Secondo me hai centrato un punto importante, i manga piacciono alle ragazze, cosa che i supereroi non sono mai riusciti a fare. Solo ultimamente c'è un po di movimento con il boom della testata di Harley Quinn (che sembra si sia rivelata il personaggio dei comics più amato dal gentil sesso). La Bonelli su questo fronte si difende con Dylan, che comunque ha una buona percentuale di seguito femminile, ma per il resto tabula rasa