julius94 ha scritto:
[...] penso che dagli anni '80 fino a ora ci sia stata una progressiva maturazione dei lettori, che ormai non considerano più il fumetto come puro svago ma come un prodotto degno di essere apprezzato e analizzato ben oltre la sua funzione di "mezz'ora di relax".
[...] In questo processo di maturazione credo che negli ultimi decenni la diffusione di Internet abbia avuto una parte importante: grazie ad esso migliaia di appassionati hanno avuto la possibilità di confrontarsi in maniera seria sui loro fumetti preferiti. Mi spingo a dire che sono proprio luoghi virtuali come i forum che incoraggiano i nuovi lettori ad approcciarsi al fumetto in maniera più consapevole.
Questo in parte lo sostengo anch'io, dicendo che la rete ha inevitabilmente ricoperto un ruolo importante nel cambiamento dei confronti tra appassionati e non
Però non so se questo corrisponda sempre ad una "maturazione più consapevole"
.
Certe volte mi sembra si tratti più semplicemente di una
più rapida intermediazione delle prospettive.
Nel senso che, anni fa, scrivevi una lettera alla SBE e finiva lì, i referenti eravate solo tu ed il redattore dall'altra parte...anche senza ricevuta di ritorno. Adesso se scrivi un post su fb o anche qui, ti leggono a decine, e decine avranno voglia di aggiungere la loro, accodandosi, approfondendosi, contraddicendosi, incavolandosi, confusionandosi.
Io stesso tra l'altro non ho mai scritto nulla alla SBE, soltanto qualcosa alla
GranataPress... ahhhh gioventù. Pur essendo graforroico da tempi immemori, dopo aver letto un DD, vent'anni fa, a malapena scambiavo due parole con mio cugino o qualche compagno/a di liceo, del genere mi "
è piaciuto-non mi è piaciuto".
E quando un tizio provò a fermarmi ad una fiera per sproloquiare sull'accoppiata
Chiaverotti/Roi - da me amatissima, all'epoca
- io tagliai subito la corda assieme ad un'altra Dylan-fan per prendermi un thé freddo cuorecuore
.
E non perché non ne avessimo i mezzi critici/cognitivi o sottovalutassimo DD come vago passatempo, ma semplicemente perché a differenza del 2015, allora non c'erano le piattaforme mediatiche per aprire i dibattiti tra fans, e soprattutto, non c'era l'abitudine di prolungare quella mezz'ora di relax, come la definisci tu, con altre
mezz'orone di relax (scazzato) sulla rete. Che è
diventato il vero passatempo di molti, adesso, critici o meno, facebukkakanti e twitterosi compresi
.
E riconducendomi - contromano in mezzo a due tir, vestito con tutina alla
Diabolik e Aston Martin al seguito - a quanto detto da
Fidolaus (
), il "
purché se ne parli" è un effetto collaterale di chi ha puntato tantissimo sulla rete, anche per rilanciare a tromboni spiegati in tutte le salse il suo "fenomenale" progetto di ricostruzione ardita.
Più ti parli addosso, anche a livello promozionale, più riceverai proporzionalmente ragguagli poco felici se le (pretese)attese sono state sgonfiate - o perlomeno sviate - dai fatti
.
Il
Rrobe, se prendiamo un esempio, oltre ad essere un autore di successo ed ottimo marke(t)ting-ologo, convive difficilmente però con il suo alter-ego da blogger
maverick-amente individualista e narciso, tra una polemica poco diplomatica e un'altra smargiassata di stile ad apposito effetto caustico... contro chiunque non la pensi come lui. Adesso inoltre non è in gioco soltanto la sua firma, ma tutto un mega progetto alle spalle. E' normale se qualcosa stoni nel complesso, e la tensione sia più alta, come la posta in gioco.
Però, a valle delle sue esperienze, è inutile stupirsi della difformità potenziale della rete, che spesso ha giocato a suo favore in tempi ancora recenti
.
Essendo particolarmente impigrito, mi tocca riquotarmi a malincuore, per chiudere:
Cita:
è come scoprire nell'acqua meno che tiepida che neanche i lettori sono più quelli denavorta, e possedendo la rete possono disquisire
caoticamente (al servizio dell-)a tastiera libera, cercando scontri e confronti auto-proliferanti, non sempre utili né indispensabili in sé, a chi cerca il polso della situazione.
Se poi ognuno [
Edit:
inteso come autori, e qui Sime ha già dato, v. suo sfogo seborroico ] vuole
guest-arare nel torbido a gamba tesa a tutti i costi, e farsi largo a spintoni promozionali o autoassolutori anche quando dove non necessario, di nicchia in nicchia, è normale che nel raccolto troverà pagnotte - talvolta amare - per i suoi denti aguzzi.
Hai voluto la bicicletta del web...e mo'...
ALOHA MAGLIA
CICLAMINO