Giovanni Di Gregorio è negli ultimi 2 anni l'autore che forse ha dato più singolarità a Dylan Dog. Ha preso il personaggio e l'ha catapultato nei nostri giorni, spostandolo dagli anni '80 alla società dei primi anni 2000. In "Il persecutore" prende un tema (il fisco) e fa cadere Dylan in una spirale di disperazione e incubo. E' o non è l'indagatore del medesimo? La storia è un vero incubo, ben scritta e ben sceneggiata. I dialoghi sono buoni, non ottimi per via di ripetizioni e qualche luogo comune. C'è la solita citazione brechtiana (e parlando di banche non poteva essere altrimenti) e la solita cifra con un po' troppi sei. Si richiama a "Golconda", a "Ascensore per l'inferno" (vedi scena dell'ascensore bloccato).
SPOILER
Di Gregorio fa apparire ottimamente Groucho. L'assistente, oltre a sparare le solite battute, di dà da fare e mostra il suo vero legame indissolubile con Dylan. Bloch è veramente paterno, anche se non si capisce perché 6.666 sterline le può prestare e 666 no. Quialche incongruenza e qualche scenetta intermedia non appesantiscono la lettura. Forse le prime la indeboliscono, ma le seconde la arricchiscono. Basta vedere l'omino in giacca e cravatta che massacra il rapinatore. La Morte mi è piaciuta. Un po' meno per come l'ha rappresentata Casertano (che stride con quella di Stano in copertina) ma tanto per i suoi discorsi. Forsze addirittura pare un po' troppo "giusta" nel far fuori gente che se lo merita più di altri (il caso di Evans). Avevo capito subito che l'impiegato delle poste di pag. 31 era lଠcome cliente e non per faccende di lavoro. Sterling risulta forse un po' troppo terrorizzato alla fine dalla Morte. Ne ha già avuto a che fare. Forse Di Gregorio vuole mostrarci la poca dignità di certi burocrati. Non mi è piaciuta la retorica spicciola della vignetta di pag. 20: non tutti vanno all'ufficio imposte da disperati. Mi sono piaciuti i sogni, soprattutto il Dylan che aggredisce i balordi al bar. Linguaggio scurrile, incazzature e rassegnazione: Dylan Dog ha mostrato un suo volto, quello di cittadino britannico incazzato. Dylan Dog mi è piaciuto (ma non mi era dispiaciuto nemmeno quello in balia degli eventi dell'albo precedente). Scopriamo che Crabb non è più il suo padrone di casa. Chi sarà il nuovo? E soprattutto: i mostri e gli altri arredi di Craven Road 7 torneranno al loro posto? La casa non può restare ancora spoglia. Casertano fa un ottimo lavoro. Il suo stile si è fermato da un sette-otto anni. C'è a chi piace e a chi no. Non mi è piaciuta la Morte in stile Settimo Sigillo. Sono ben fatte le scene violente, in particolare la sparatoria in banca e l'incubo in cui Dylan viene ferito a morte. Anche il Dylan fiammiferaio e la casa desolata e spoglia sono un buon motivo per apprezzare l'albo. Come la copertina di Stano.
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