Cravenroad7

Dopo il grande splendore: letta poco fa in ospedale, francamente mi sfuggono i giudizi entusiastici espressi da quasi tutti gli utenti. Sto con Dogares, sufficienza piena ma non di più.
Disegni pessimi, la storia è intrisa di buonismo e la caratterizzazione dei personaggi lascia un po' il tempo che trova. Per il resto si fa leggere e non mancano momenti inquietanti, ma sono altri gli albi scritti da Sclavi che mi hanno messo angoscia, non certo questo.

Io, invece, Pennacchioli lo considero arte pura. E infatti a questo albo ho dato il voto massimo.
E poi, secondo me, a volte si eccede nell'utilizzo di termini quali "buonismo" e/o "retorica" in molte occasioni in cui il tema trattato è evidentemente di natura sociale, e riguarda i più deboli.
Nel senso che non ogni "albo sociale" deve, per forza di cose, essere ritenuto anche "albo morale", e come tale essere giudicato negativamente.
Anche quando il messaggio sottostante è veicolato in maniera semplice e fruibile.
Altrimenti dovremmo cancellare d'amblé una buona parte della letteratura mondiale.

"Dopo il grande splendore"...horror umanissimo,intenso e disturbante.Grande prologo,tra i piu' belli della serie.Segue una vicenda che per certi aspetti sfugge ai temi classici e piu' personali del protagonista,ma che a suo modo,con il suo realismo impone riflessione.La caratterizzazione dei personaggi e' inappuntabile,e la storia estremamente drammatica scorre dall'inizio alla fine con grande coerenza e disinvoltura.Notevolissima.Un classico,ormai.

"La cantina"...come fare tanto,con poco.Due maestri,Sclavi e Roi.Poche pagine,tanta sostanza.Capolavoro,non e' abusato.

A/N° 1 IL GRANDE SPLENDORE/LA CANTINA

Anche io non capisco questi elogi sperticati per "Il grande splendore". Sclavi non mi è sembrato ispiratissimo in questa storia che parla di nucleare, paura del diverso etc etc...la storia è la solita: un uomo si presenta a Dylan parlando della fine del Mondo imminente per via di una guerra nucleare che lui ha contribuito a far nascere, Dylan scettico come al solito gli dice che non si occupa di queste cose e quello che fa per lui è uno psichiatra, ma poi si dovrà ricredere...nulla che mi ha fatto sobbalzare, il finale poi è abbastanza insignificante. Sia chiaro, non è una storia pessima, ma nemmeno esaltante, tant'è che io manco la ricordavo.
Menzione d'onore merita piuttosto la ministoria "La cantina" di Sclavi/Roi con i disegni di quest'ultimo, spaventosi come sempre. Anche se è troppo breve per incidere sul voto complessivo si mostra essere comunque migliore e più emozionante della prima storia in pochissime pagine.

VOTO: 3/5

Anche io ho trovato la prima storia mediocre.
Meglio la cantina, con suo finale col botto.
Per altro, l'inizio della prima storia , Sclavi la copia di brutto dal film d'animazione "quando soffia il vento" (tratto da una graphic novel di Raimond Brigss )

dopo il grande splendore
non sarà un capolavoro ma ha quelle tre/quattro cose che ti fanno subito pensare allo sclavi d'epoca, all'acme del suo di splendore
la sequenza surreale a casa del cliente, le esplosioni nella cava, il maggiordomo vouyer, il secondo cervello nella spalla
la sequenza iniziale, il prologo classico alla sclavi con i vecchietti e l'attentato silenzioso che ne segue da parte dei freaks atomici
la scena in cui dylan visita la clinica stranamore e finisce per sbaglio nel reparto "gravi", le riflessioni (anche se il referendum è dell'87)
è una "lontano dalla luce", però fatta meglio.... pennacchioli perfetto, figura sfuggente nel panorama bonelliano...

voto 8+

la cantina
ministoria disegnata in maniera splendida da roi, con un bel finale, bella questa riflessione di sacchetti sul tema "cantine", a proposito di "la casa dell'orco"
questo almanacco lo conservo gelosamente, ha un grande valore affettivo per me, era l'era pre-internet, una cosa del genere all'epoca la divoravi voracemente
mi piace l'impaginazione all'antica, densa di illustrazioni e di articoli interessanti e fatti bene, addirittura c'è una biografia a fumetti di lovecraft
all'interno del relativo, enciclopedico, dossier scritto da due futuri autori zagoriani, colombo e marzorati... spazio anche alle lettere dei lettori...
nell'angolo musicale ci si tura il naso, ma sapete cosa manca? la pubblicità, ultimo tabù bonelliano, ma a me delle vecchie riviste piace andare a rivedere le vecchie pubblicità...

voto 7+

Quando la storia risulta essere un autentico pugno in faccia, come in questo caso, non parlerei di buonismo.