Cravenroad7

Albo fantastico! Dialoghi eccezionali supportati da ottimi disegni. E dire che ora Piccatto mi piace molto meno

Mitico, surreale, grottesco. Realtà che si confonde di continuo con la finzione ingannando il lettore: Sclavi si diverte un mondo a prenderci in giro offrendoci già la soluzione del caso a metà albo per bocca del personaggio meno credibile. Citazioni dal mondo del teatro stavolta (l'albo stesso potrebbe essere una rappresentazione del Grand Guignol, quello vero), splatter "finto" ma d'impatto, personaggi splendidamente caratterizzati (Crabb potrebbe essere sfruttato anche come comprimario ricorrente, considerato il suo peculiare ruolo di padrone di casa), battute cult ("qualcuno spenga quel maledetto temporale") e Groucho in forma smagliante anche come attore. Piccatto firma il suo capolavoro, fose solo la copertina di Villa non è all'altezza di altre.
Un pilastro della serie. Votato ottimo.

Curiosità: forse per puro caso, Groucho, per il secondo numero consecutivo, continua con le sue autopresentazioni celebri, dopo il Jack Nicholson e il Marlond Brando del #30 (giochino inaugurato nel #22 quando si presentò come la figlia della Sig.ra Tatcher ).

Un Capolavoro assoluto IMO.
Questo albo ha il potere di sorprendere anche alla ventesima lettura.
Grazie ai dialoghi in bilico tra finzione e realtà incredibilmente brillanti, è impossibile non rimanere stupiti dai vari colpi di scena, intrecci narrativi e finale che ribalta ciò che era successo fino ad allora. Come non ricordare il suicidio all'Hampton Club una delle scene più pazze, e forse più angoscianti, dell'intera seria?
Bloch e Groucho assolutamente favolosi!

Ah dimenticavo: è il capolavoro anche di Picatto!

Mooooolto bello. Sequenza iniziale da sballo, dialoghi perfetti, disegni grandiosi, bella cosa.
La vita è una rappresentazione teatrale...ognuno ha il suo spazio, chi breve, chi lungo, chi importante, chi no...
E dopo sta amarezza, largo ai lacrimoni !

Immenso per soggetto, sceneggiatura e disegni, qui Piccatto mi è piaciuto moltissimo.
Inoltre tutti i personaggi sono fantastici.

Nell'annata 1989 è inferiore solo a "Il Signore del Silenzio" di Ferrandino. Capolavoro sotto tutti i punti di vista, sceneggiatura, disegni, caratterizzazione dei personaggi, dialoghi, intro, finale. Uno dei miei preferiti.

Capolavoro...

Un capolavoro...... adoro questo genere di storie

cosa posso dire? una storia magnifica, un Piccatto da antologia, tempi e ritmi perfetti, personaggi che li puoi quasi toccare... altra categoria!
uno dei miei preferiti

Bo, riletto a distanza di secoli mezzora fa e già non mi ricordo quasi niente, bella la sequenza iniziale, il resto mica tanto.

Forse Woody Allen si è ispirato a William Spenalzo per il suo personaggio di Cheech in "Pallottole su Broadway".

La grande sequenza iniziale, il continup gioco tra vero e spettacolo, palco e dietro le quinte, gli ottimi dialoghi fanno di questo un grande grande albo

Uno dei capolavori della sere, a parer mio. Piccatto insuperabile.

Proprio ieri sera ho riletto l'ennesima volta questo capolavoro targato Sclavi/Picatto.
Ci tenevo a sottolineare una delle sequenze secondo me più angoscianti, terribili e malinconiche che si siano viste su Dylan Dog. L'Hapton Club, il club dei suicidi. Angoscia tangibile, resa perfettamente da un Picatto in stato di grazia. Quel bianco così opprimente, così paradossalmente oscuro.
Pazzesco.

Storia eccezionale...
Life's but a walking shadow...
A poor player that struts and frets his hour upon the stage
and then is heard no more...