Cravenroad7

le date le hanno già messe, e continuano a farlo. Riguardo a lasciar cadere certi approfondimenti, a costo di rinunciare a storie su passati vari dei personaggi con me sfondi una porta aperta, per me il personaggio è sempre quello che si vede nel presente e ciò che di lui racconta "incidentalmente", ho sempre trovato, prive di pathos, tediose (ed incoerenti), le storie che andavano a raccontare in diretta il passato, lungo addio compreso.

Non trovo corretto mettere nel medesimo calderone, robe come "il Numero Duecento" ed " Il Lungo Addio" solo perché parlano del passato di DyD !
Le incoerenze e le tediosità le lascio per cose sacre ( per alcuni ) come " Xabaras " e " In Nome del Padre", non per il numero 74 !

Ma cosa intendi per date? Cioè, che so, se c'è una tomba di un personaggio morto durante lo svolgersi della storia, invece di scrivere 2012 o 2013, metterci, boh, tipo 1989? O se in un dialogo si parla di politica bisogna far riferimento alla Thatcher, di sport ai Mondiali Italia '90 o USA'94, per dire, e così via?

Tolto che un'operazione del genere, dal mio punto di vista, è del tutto inutile nel migliore dei casi... ma sai che caos per gli sceneggiatori! Soprattutto perché, oggi dopo più di 25 anni e oltre 300 albi, sarebbe tutt'altro che pratico e secondo me pure poco furbo (il lettore occasionale si troverebbe disorientato).

Ma grazie, quelle storie sono di quegli anni! Per forza ci trovi riferimenti alla Thatcher e a qualunque altra cosa fosse attuale nell'86! E se oggi le rileggi per quale motivo dovrebbero risultare anacronistiche sotto questo aspetto? Se leggo una storia scritta e pubblicata in un determinato anno, non mi stupisco di trovarci riferimenti di quei determinati anni.

Dylan è andato di pari passo con gli anni, i lettori lo sanno, e questo permette al personaggio di reinventarsi e non atrofizzarsi.

Vi giuro, non riesco a seguirvi su questo, proprio a livello pratico. Fatemi degli esempi di qualche storia di oggi che sarebbe migliorata in qualche maniera seguendo questo discorso.

EDIT: dogares, ma che mi cancelli i commenti e io sembro che parlo da solo

vedo che a parte non concordare con il mio proposito, non comprendi il mio punto di vista, ed è questo che mi spiace.

No, l'anacronismo non è sulla Tatcher, è che Dylan sia uguale a se stesso quando parlava della Tatcher e ora che parla, che so magari di Obama (faccio per dire, per fortuna certi riferimenti storici non li ho più letti da molti anni, a parte le date, ogni tanto, che all'inizio erano molto più frequenti comunque).
Sarà che io quando leggo gli albi di quegli anni mi reimmergo completamente in quell'atmosfera, e mi piace così.

Alè! si scopre così che Ezekiel soffre di personalità miltipla??

No è un mio doppio con la faccia di gomma!

*Da leggere con accento fiorentino, non so perchè*

"Cara Bonelli, non mettere le date negli albi di Dylan! Chè qua ci si irrita se si trovano discrepanze numeriche, eh! Noi qui si parla di cose serie, mica di un fumetto che parla di inferni paralleli, alieni, poltergeist, negozi che aprono ad altre dimensioni, e via dicendo! Qua ci si prende sul serio! Non potete pretendere che ci godiamo Dylan albo per albo e storia per storia, emozione per emozione risata per risata: noi qui si deve discettare di sceneggiature, del livello di probabilità e accuratezza in una storia in cui si parla di fantasmi, dell'inconcepibilità che Dylan non abbia facebook quando neanche il nostro Sbarba ce l'ha e nessuno lo picchia!
Cara Bonelli, metti quello che vuoi negli albi: il problema delle date sono le nostre, chè non c'abbiam più la fantasia e la bocca buona dei 12 anni, e non vogliamo ammetterlo!

In fede:
Un'amante di Dylan.

No è che non volevo ripetere..........sennò dicono che rompo e allora amen e pace alla discussione.

Digressioni a parte, il ragionamento di Gabriele dal mio punto di vista è coerente. Quindi non sarà preso in considerazione dalla Bonelli. Preferiscono i peana glorificanti fatti da ristampe su ristampe, in un pericoloso gioco di fossilizzazione inquietante.
Eva: il fatto che Dylan parli di paranormale e UFO, mostri e affini non lo rende un fumetto non atto a prendersi sul serio...almeno una volta era così. Il fatto delle date fotografa un continuo ed incontrollato percorso di stanca, che c'entra poco con i dodici anni o meno dei lettori. C'entra con il periodo di involuzione continua, sfiancante, cui anche le ultime storie non sono, per me, esenti, anzi.

Tornando a tema, DonRosa spiegò che la collocazione fortemente barksiana delle storie di Paperone, gli impedì di ambientare Paperino & C. nell'epoca attuale, accettando così che le vicende siano praticamente infinite. Credo che lo stesso si possa dire di Dylan Dog, che non perderebbe nulla dell'attualità, e neppure del potenziale, visti gli esempi, in casa Bonelli, di Zagor e Tex, se le storie fossero ambientate in arco cronologico ristretto, eppure infinito. E' uno dei mezzi del fumetto, bellezza ( e dei romanzi e del cinema...).

MODERATORE:
Il primo messaggio di eva era corretto, sarcastico, ma non maleducato. totalmente sproporzionata la risposta di gabriele.
Poi però eva ha partcipato pure lei alla rissa, quando si ricevono insulti niente giustifica il rispondere l'insulto con l'insulto.
tutto il resto è ot e l'ho rimosso.
/MODERATORE


Tornando alla questione principale (da utente), direi che ora è troppo tardi perchè sia praticamente realizzabile... o si doveva decidere subito di immergere dylan in un eterno 86, farlo ora mi sembra irrealizzabile. In ogni caso, buona parte delle storie sono già ora ambientate in maniera abbastanza atemporale, che non si noterebbe la differenza, tranne la data nella didascalia di apertura, quelle in un paio di lapidi viste qua e là e un paio di cellulari visti ogni 20-30 numeri, per cui la richiesta di gabriele finirebbe per essere abbastanza secondaria nell'economia di una storia, anche se venisse accolta.
Piuttosto mi viene da riflettere sul fatto che le storie migliori tendono a essere quelle con maggiori agganci all'attualità (es: quelle di Medda e Recchioni), che non i gialletti asettici in cui basta cambiare la data nella didascalia a pagina 1 per trasformare una vicenda ambientata nel 2013 in una ambientata nell'86 e viceversa.

In questo non ti do torto, folletto....
Vero anche che i riferimenti alla quotidianità sono abbastanza contenuti....
Forse solo verso gli oggetti ( schermi piatti e auto all'ultima moda ), ma sono aspetti marginali. O meglio particolari, che i più attenti osservano, forse con scrupolo eccessivo. Ma ci anima l'amore per Dylan, mica altro...

ma se fosse mantenuta questa atemporalità (es. ieri mi sono riletto medusa, del 2000, una storia ormai vecchiotta ma il 2000 era già anni luce dalla seconda metà degli anni '80 e non c'è un solo telefonino, non si parla di internet, anche le auto non mi hanno dato segno di essere particolarmente "moderne"), non si corre il rischio, e torniamo lì, che fra 50 anni quando la società sarà ancora più mutata di quella che è oggi, senza dare un segnale CHIARO che Dylan non si trova nel nostro stesso tempo, di disorientare i lettori?

Più che un rischio tanto lontano nel tempo ( non ci sarò, forse, per verificare...) è anche una questione recente che rende certi atteggiamenti anacronistici e fuori logica, nonostante la risaputa passione retrò di Dylan.