Cravenroad7

Oltretutto questa cosa mi fa incacchiare ancora di più, perché fanno leva sull'affezionamento cieco dei fan nei confronti di un personaggio (svilendolo a ogni piè sospinto) per finanziare e scommettere sulla possibilità di trovare nuove galline dalle uova d'oro... quando ancora non si rendono conto che stringi stringi, l'ultima vera gallina la trovarono nel 1986 e invece di coccolarla la prendono a pedate da una quindicina d'anni a questa parte...

Troppa...troppa gente mette mano su Dylan Dog...8000 autori....che senso ha...

Comunque da quel che vedo "Le Storie" potrebbero offrirci qualcosa di davvero ottimo...con 2 Barbato, un Recchioni, e 2 Accatino si può anche digerire Gualdoni......sperando che Ruju, De Nardo e Boselli tirino fuori cose buone..

Ogni personaggio Bonelli ha avuto il suo "calo" qualitativo durante il corso della sua vita editoriale, credo che sia "fisiologico" (passatemi il termine).
Non è facile per un autore scrivere sempre cose valide su un solo personaggio.
Quindi a parer mio ben vengano nuove serie e nuovi personaggi!
Per rivitalizzare noi lettori ma anche loro autori.

Viva Saguaro!

per un attimo avevo letto distrattamente il post di Skel e avevo pure io frainteso, pensando che quella lunga scaletta di autori si riferisse ai Dylan Dog di prossima uscita, e avevo già la bava alla bocca mentre gioivo...
Poi ho capito di cosa di trattava..... e mi ci veniva da piangere a vedere cotanta abbondanza di grande qualità emigrare fuori dalle pagine di Dylan, lasciandolo presumibilmente nelle terribili mani di Oni, Zano & co.

Approvo, quoto e sottolineo tutta l'incazzatura espressa perfettamente da Lord Blendings!

Julia ancora no!
E comunque, non esiste alcun calo qualitativo fisiologicamente intrinseco ad un personaggio seriale. Infatti ...

Appunto. Sono gli scrittori che esauriscono la vena creativa o si stancano di un personaggio. E quando questo avviene, li si rimpiazza con altri invece di aspettare che la testata tracolli per poi dichiarare che, ormai, essa ha esaurito il suo potenziale narrativo e non tira più.

Sì, ben vengano per rivitalizzare il fumetto e quant'altro. Ma, a meno che certi autori non vengano dirottati altrove, non costituiranno mai la soluzione specifica per una testata specifica come, ad esempio, Dylan Dog .

Sono d’accordo. Ma Enna era anche un ottimo sceneggiatore dylandoghiano, che così abbiamo perso.

é tornato il nostro Maurizio Mosca
dai che forse una o due previsioni le azzecchi

le mie non sono mai previsioni ma placet divini. le uniche anteprime che ho sbagliato riguardano alcuni color fest perchè spostano in continuazione le storie.
simone? chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?.

@ Triss: Perchè fare tuto ciò che tu (giustissimamente) dici se Dylan Dog vende comunque???
iniziamo a non comprarlo più e forse qualcosa cambia.

e chi è Marolla??? Continuo a ripetere che Dylan Dog senza i soli Marzano e De Gregorio non è affatto male... basterebbe metterli su un altra serie (forse meglio separati) per aumentare di molto la media qualitativa delle storie di Dyd...

Tre anni fa (2009), Dylan Dog vendeva oltre 190.000 copie (l'inedito). Oggi, secondo i dati usciti qualche mese fa, 140.000. I segnali negativi li ricevono eccome, ma accettano supinamente il destino dell'inevitabile tracollo, perché imputano la crisi della testata alla disaffezione dei lettori per il medium fumetto e non alla cattiva gestione.
Sebbene io sia d'accordo con te (l'unico segnale che i lettori possono dare per manifestare energicamente il proprio malcontento è il non acquisto), abbiamo già avuto prova di cosa accadrebbe: una testata come Mister No, che pure vendeva, si era ridotta a 20.000 copie mensili; tuttavia autori come Mignacco sono rimasti in sella fino alla chiusura definitiva (tranne che per l'ultima eccezionale storia fluviale nolittiana). Stessa cosa stava accadendo più di vent'anni fa con lo Zagor toninelliano (oggi invece è la testa più solida!); stessa sorte di Mister No toccò a Legs che, affidata ai vari Piani&Co., ebbe un tracollo di vendite al punto da dover chiudere (per inciso: il livello delle storie era diventato a dir poco imbarazzante).
Questo, dunque, il pensiero bonelliano: i nostri sceneggiatori/disegnatori/curatori sono tutti bravi professionisti, se la testata cola a picco è perché ha esaurito il suo potenziale creativo o perché i ragazzi ormai amano i videogiochi, la playstation 3 ecc., e quindi non hanno più interesse per i fumetti. Quasi a voler dire: amateci e seguiteci; se non ci amate più, non è colpa nostra.

Vangelo secondo Triss.

Come non essere daccordo con quanto esposto da Triss..... sacrosanta verità....

Quello che però mi chiedo è: siccome a quanto pare la redazione o comunque gli autori leggono spesso e volentieri questo forum..... è mai possibile che leggendo un post come il suddetto (e come tantissimi altri in precedenza) non ci riflettano un attimo e non possano rendersi conto che trattasi della pura verità?.... che non pensino "mah....e se avessero ragione questi? e se provassimo a cambiare strategia?".... boh... mi pare veramente al limite del masochismo, la cosa......

Faz, noi non rappresentiamo la maggioranza...non numericamente...

Spesso mi chiedo se un albo che qui mediamente giudichiamo pessimo viene valutato alla stessa maniera dal lettore medio di Dylan Dog.

E per lettore medio intendo uno che non legge il tamburino, che non si sofferma così tanto sui contenuti e non fa analisi dettagliate tanto quanto le nostre.

eh già... non siamo in 140'000 sul forum..

Del resto la Bonelli ha la sua storia, una storia cardine del fumetto italiano, quindi la sua strategia è, e salvo miracoli futuri, sarà sempre quella.
Non credo noi si voglia dettare alcuna regola, o pretendere di farlo.
Solo si sta osservando come questo tipo di dettame spesso non paghi.