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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 8:03 pm 
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Iscritto il: mer lug 28, 2010 5:37 pm
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Ma non è vero per niente!
Se sai colorare, sai colorare.
Gli strumenti sono solo una questione tecnica.


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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 8:11 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
Messaggi: 4046
Località: Milano
Anche a me la colorazione digitale mi induce un'idea di falso e di facile, però sono un profano, certamente visivamente la qualità è eccelsa.

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Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 8:20 pm 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
Messaggi: 1506
Spero con tutto il cuore che prima o poi cada il luogo comune che se la roba non è fatta "a mano" o in analogico allora non ha lo stesso valore. Dietro ci sono sempre le persone! E la mole di lavoro e professionalità è la stessa.

Dogares, ma Brian Eno allora lo bolli come non musicista perché è culo e camicia con la tecnologia?


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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 8:30 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
Messaggi: 2258
Nyarlathotep ha scritto:
Direi che sono due diverse attività.
Un po' come per la fotografia: un conto è essere dei fotografi e saper fare le foto, un altro conto è essere bravi a usare photoshop.
In entrambi i casi ci vuole talento visivo, ma le tecniche sono così diverse che le due attività non possono essere paragonate. Infatti è possibilissimo che uno che non sa neanche reggere un pennello sappia fare delle bellissime creazioni al computer e viceversa.

Comunque, opinione personalissima, un lavoro digitale fatto bene non sarà mai bello quanto un lavoro artigianale fatto altrettanto bene.
Anche nel cinema: puoi fare un' esplosione digitale perfetta quanto vuoi, ma l' occhio umano se ne accorgerà sempre che è finta.


mmmm...forse quello degli effetti speciali é un terreno minato (parlando di esplosioni poi.. :) ). Un'esplosione cinematografica é comunque un'esplosione reale, una digitale no. Un quadro e un lavoro a computer sono entrambi copie della realtà, l'occhio umano non le giudicherà mai "non reali"... e parlare di colorazione manuale o a computer non mi sembra sia come confrontare fotografia e photoshop, ma piuttosto photoshop ed un altro tipo di modifica di un'immagine (anche un'altro programma di concetto diverso..). La teoria della colorazione é la stessa, la campitura a pennello e quella a computer saranno realizzate in modo diverso, ma la teoria percettiva che c'é dietro é la stessa, anzi il computer permette una gestione di sfumature e riflessi inimmaginabile a mano. Poi ci sarà sempre qualcuno per cui la tecnica digitale sarà meno calda...

Secondo me, eh... :)

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Ultima modifica di LebbraDelSabatoSera il gio lug 05, 2012 8:43 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 8:35 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
Messaggi: 8883
Località: Chieti
@ Rrobe: ovviamente sull' argomento dò grande peso alla tua posizione dato che sei un addetto ai lavori e io un profano, però ti chiedo: per saper colorare in digitale, è necessario conoscere le tecniche di colorazione manuale (tecniche di esecuzione pratica, non basi teoriche)? Oppure, pur potendo raggiungere col computer gli stessi risultati di un lavoro a mano, i procedimenti sono molto diversi e quindi uno può fare un gran lavoro al computer anche se coi pennelli non saprebbe fare altrettanto?
Perchè scusa, se è vera la seconda, allora non ho tutti i torti a dire che sono due forme d' arte diverse.

LebbraDelSabatoSera ha scritto:
[...]Un'esplosione cinematografica é comunque un'esplosione reale, una digitale no. Un quadro e un lavoro a computer sono entrambi copie della realtà, l'occhio umano non le giudicherà mai "non reali"[...]

E' vero, sono due circostanze diverse. Non ho fatto un parallelismo calzante.
Comunque, allora, almeno siamo d' accordo che AL CINEMA un effetto artigianale ben fatto è meglio di uno digitale. :D Insomma, uno zombi con un vero make-up e un vero costume è meglio di uno zombi digitale. Lo zombi digitale si riconosce, si vede che è finto.

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"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 8:44 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
Messaggi: 2258
Ma porc...stavo aggiornando il post di prima! E vabbè, comunque sì, lunga vita ai mostri di lattice, al cinema!

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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 8:49 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
Messaggi: 11287
Località: Napoli
il RRobe ha scritto:
Ma non è vero per niente!
Se sai colorare, sai colorare.
Gli strumenti sono solo una questione tecnica.


Secondo me un minimo di manualità pure influisce, oltre al gusto del colorista, per cui è possibile che uno sia più bravo nel disegno digitale che in quello a mano o viceversa. Ma ciò non toglie che entrambe le forme abbiano la loro dignità artistica. A prescindere dai gusti personali di ciascuno.

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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 9:11 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Che dire...mi ascolto Beethoven e ringrazio Iddio che ai suoi tempi non esisteva il dgt !
Che poi sia anacronistico, è anche vero. Ma non tutte le cose anacronistiche sono sbagliate.
Si per me Eno non è un musicista, se manco sa suonare un flauto.
Ma vale per me, sia chiaro.

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Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 9:33 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
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pensa avere delle registrazioni di beetowen oggi...

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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: gio lug 05, 2012 11:42 pm 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
Messaggi: 1506
Vabbé dogares, mi pare continui a pensare per grossissimi luoghi comuni (pure superati), non ci provo nemmeno.

Che poi, Beethoven anacronistico? :o Cioè, mi dici ascolti Beethoven e dici pure che è anacronistico??!


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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: ven lug 06, 2012 7:38 am 
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dogares ha scritto:
Che dire...mi ascolto Beethoven e ringrazio Iddio che ai suoi tempi non esisteva il dgt !
Che poi sia anacronistico, è anche vero. Ma non tutte le cose anacronistiche sono sbagliate.
Si per me Eno non è un musicista, se manco sa suonare un flauto.
Ma vale per me, sia chiaro.


Probabilmente mi sbaglio...
..Ma Beethoven non sapeva suonare tutti gli strumenti di un'orchestra. Conosceva il suono e il timbro di tutti, ed a questo si aggiungevano i suoi studi di teoria musicale e le sue immense capacità compositive. Le sinfonie di Beethoven sono state composte al piano (poi, ovviamente avrà avuto dei momenti di "prova strumenti"..) e la loro bellezza é data dalla loro complessita e capacità d'emozionare, a livello compositivo.
Il lato "strumentistico" é un passaggio successivo, tanto é vero che esistono tante "none" di Beethoven quante sono le orchestre che la suonano..
Se Beethoven avesse composto usando un programma tecnologico, a patto che ne conoscesse le caratteristiche e le potenzialità come conosceva quelle di un'orchestra, non ho dubbi che la sinfonia ne sarebbe uscita sarebbe stata un capolavoro.

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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: ven lug 06, 2012 8:45 am 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
Mai detto che Beethoven sia anacronistico !! Ho risposto solo a coloro che mi dicevano che fosse anacronistico pensare che chi non sa suonare nemmeno un'armonica a bocca si possa definire un musicista. Sarà un luogo comune ma per me uno così non può definirsi tale. E Mozart e Beethoven ed infiniti altri sapevano suonare almeno il pianoforte, il clavicembalo, il violino, o avevano fatti studi di conservatorio o privati per la musica. Vedremo quali immensi capolavori di musica elettronica moderna saranno ricordati fra non dico 50, ma cinque o sei anni ! E non ragiono in modo vetusto: ballo la musica da disco anche per lavoro e mi piace pure, ma la composizione artistica, armonica e melodica di un vero compositore o musicista è per me un'altra storia. C'è solo un'altra cosa che aggiungo: non è vero che la sofferenza e il dramma interiore non sono valutati in un dipinto, quando questo traspare sulla tela. Basta vedere la drammaticità di un VanGogh, di un Pollack, di Munch, per rendersene conto. E quella drammaticità non sarà mai digitale ma solo interiore ed umana. Oltretutto, le opere digitali per quanto stupende, sono riproponibili in modo identico all'infinito, mentre non esiste un solo disegno manuale che possa esser rifatto in modo identico nemmeno dallo stesso autore.
Per me c'è una differenza. Ma è un mio criterio di valutazione personale e non assoluto, ci mancherebbe.

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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: ven lug 06, 2012 10:13 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
dogares ha scritto:
chi non sa suonare nemmeno un'armonica a bocca si possa definire un musicista.
Ma perchè pensi che chi dipinge digitale non sappia disegnare?
dogares ha scritto:
le opere digitali per quanto stupende, sono riproponibili in modo identico all'infinito
Ancora frasi a vanvera.
Strega, ti prego, stai per raggiungere il record di cagate scritte in un thread. :D

Ma non potete limitarvi ad apprezzare/disprezzare un'opera a prescindere dai mezzi che sono stati usati per realizzarli?
Soprattutto se non siete in grado di distinguerli.

O finiremo per dire "oh beh, leve ed argani sono pratici, ma le costruzioni vengono meglio se tirate su con centinaia di schiavi".

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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MessaggioInviato: ven lug 06, 2012 10:27 am 
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Iscritto il: mar dic 27, 2005 1:38 am
Messaggi: 1105
Dear Boy ha scritto:
Uomo in Bombetta ha scritto:
Ho detto solo che la colorazione artificiale non mi emoziona e non la reputo "artistica".
A meno che tu non sia all'oscuro della sua origine digitale.

Ma poi, "mouse", "effetti pre-impostati", è evidente che parli senza la minima cognizione di causa.
Forse i bambini di cui sopra ne sanno più di te.


Non posso negare di essere allo scuro di tecniche di colorazione digitale, ma si possono usare tavole e pennelli digitali e il discorso non cambierebbe molto. Sopratutto se trasportiamo questo concetto al titolo del topic, e cioè i colori usati dalla Bonelli. Tutto quello che ho detto è correlato al discorso principale: Se le tavole colorate nelle pubblicazioni della Bonelli sono un optional e usati in occasioni speciali, non capisco perché si debba optare per una colorazione digitale che viene usata nel modo peggiore e da terze persone. Questo è il punto.

Dear Boy ha scritto:
Cara strega stai decisamente andando fuori tema.
Del piacere che provi quando dipingi, dei pasticci che fai con i colori, degli odori che senti, dell'acido lattico che accumuli, non frega una mazza a nessuno di quelli che poi giudicheranno il tuo lavoro.
Ed è giusto così.
Contano solo il risultato e la compiutezza dell'opera, a prescindere dai mezzi che hai usato.


Se parliamo di Arte in generale, non sono d’accordo. Io penso che l'artista debba fare arte sopratutto e in primo luogo per se stesso. E che non si debba chiedere a priori se i suoi lavori piaceranno o meno.

Nyarlathotep ha scritto:
Direi che sono due diverse attività.
In entrambi i casi ci vuole talento visivo, ma le tecniche sono così diverse che le due attività non possono essere paragonate. Infatti è possibilissimo che uno che non sa neanche reggere un pennello sappia fare delle bellissime creazioni al computer e viceversa.

Comunque, opinione personalissima, un lavoro digitale fatto bene non sarà mai bello quanto un lavoro artigianale fatto altrettanto bene.


E’ inevitabile che quando si parla di vecchie e nuove tecniche di qualsivoglia campo, vengano fuori discorsi molto ampi, che sconfinano nella nostalgia e nell’impatto emotivo. Credo che il concetto di diversità tra disegno digitale e manuale debba ancora essere assimilato. Personalmente a livello emotivo, il digitale mi trasmette freddezza. Non è solo una questione di nostalgia, anche perché non sono un pittore, quindi il mio è un discorso a pelle. Alla fine della corsa, credo che bisogna ritenerle due tecniche differenti, aventi lo stesso scopo.
Per quanto mi riguarda, ho fatto un po’ di schizzi con Photoshop, ma era mia intenzione trasportarli sulla tela.

Dear Boy ha scritto:
Ma non potete limitarvi ad apprezzare/disprezzare un'opera a prescindere dai mezzi che sono stati usati per realizzarli?
Soprattutto se non siete in grado di distinguerli.


Ovviamente, ma una volta saputa la tecnica di realizzazione è inevitabile che il giudizio possa cambiare. Per te non fà differenza la tecnica, per me sì. La pensiamo differentemente.

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BenVenutI iN GolConDa!


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 Oggetto del messaggio: Re: I Colori in Dylan Dog e altri Bonelli
MessaggioInviato: ven lug 06, 2012 10:43 am 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
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Località: Chieti
Su su Dear Boy, Dogares starà dicendo cose che non ti piacciono o che ti sembrano sballate, ma si sta esprimendo civilmente; non è per niente il caso di dire che "sta per raggiungere il record di cagate scritte in un thread".
Sei un maestro della provocazione, puoi ottenere buoni risultati anche senza essere così esplicito.


Comunque spero almeno che non arriveremo a dire che un suono sintetico possa eguagliare il suono di un' orchestra.

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