Dear Boy ha scritto:
Uomo in Bombetta ha scritto:
Ho detto solo che la colorazione artificiale non mi emoziona e non la reputo "artistica".
A meno che tu non sia all'oscuro della sua origine digitale.
Ma poi, "mouse", "effetti pre-impostati", è evidente che parli senza la minima cognizione di causa.
Forse i bambini di cui sopra ne sanno più di te.
Non posso negare di essere allo scuro di tecniche di colorazione digitale, ma si possono usare tavole e pennelli digitali e il discorso non cambierebbe molto. Sopratutto se trasportiamo questo concetto al titolo del topic, e cioè i colori usati dalla Bonelli. Tutto quello che ho detto è correlato al discorso principale: Se le tavole colorate nelle pubblicazioni della Bonelli sono un optional e usati in occasioni speciali, non capisco perché si debba optare per una colorazione digitale che viene usata nel modo peggiore e da terze persone. Questo è il punto.
Dear Boy ha scritto:
Cara strega stai decisamente andando fuori tema.
Del piacere che provi quando dipingi, dei pasticci che fai con i colori, degli odori che senti, dell'acido lattico che accumuli, non frega una mazza a nessuno di quelli che poi giudicheranno il tuo lavoro.
Ed è giusto così.
Contano solo il risultato e la compiutezza dell'opera, a prescindere dai mezzi che hai usato.
Se parliamo di Arte in generale, non sono d’accordo. Io penso che l'artista debba fare arte sopratutto e in primo luogo per se stesso. E che non si debba chiedere a priori se i suoi lavori piaceranno o meno.
Nyarlathotep ha scritto:
Direi che sono due diverse attività.
In entrambi i casi ci vuole talento visivo, ma le tecniche sono così diverse che le due attività non possono essere paragonate. Infatti è possibilissimo che uno che non sa neanche reggere un pennello sappia fare delle bellissime creazioni al computer e viceversa.
Comunque, opinione personalissima, un lavoro digitale fatto bene non sarà mai bello quanto un lavoro artigianale fatto altrettanto bene.
E’ inevitabile che quando si parla di vecchie e nuove tecniche di qualsivoglia campo, vengano fuori discorsi molto ampi, che sconfinano nella nostalgia e nell’impatto emotivo. Credo che il concetto di diversità tra disegno digitale e manuale debba ancora essere assimilato. Personalmente a livello emotivo, il digitale mi trasmette freddezza. Non è solo una questione di nostalgia, anche perché non sono un pittore, quindi il mio è un discorso a pelle. Alla fine della corsa, credo che bisogna ritenerle due tecniche differenti, aventi lo stesso scopo.
Per quanto mi riguarda, ho fatto un po’ di schizzi con Photoshop, ma era mia intenzione trasportarli sulla tela.
Dear Boy ha scritto:
Ma non potete limitarvi ad apprezzare/disprezzare un'opera a prescindere dai mezzi che sono stati usati per realizzarli?
Soprattutto se non siete in grado di distinguerli.
Ovviamente, ma una volta saputa la tecnica di realizzazione è inevitabile che il giudizio possa cambiare. Per te non fà differenza la tecnica, per me sì. La pensiamo differentemente.