Cravenroad7

edit

Uno degli albi che ricordo essere stati fra i peggiori mai letti...non credo di essermi mai riconcesso una seconda lettura..

Sceneggiatura abbastanza debole e piatta...

E un Dall'Agnol che è a dir poco un pugno in un occhio....se penso ai capolavori grafici che ci ha regalato in passato, tipo Il buio o la mummia...devo dire mi è piaciuto e non poco nell'ultimo Gigante..

abbastanza d'accordo con david,storia scialba

Mai nemmeno letto...per ovvi motivi ! Scusate, ma con titolo del genere, mi scorrono dei brividi sulla schiena...!

Dall'Agnol e le streghe vanno d'accordo fin dai tempi della "Caccia" e anche qui il buon Pietro non delude, pur avendo anch'io un debole per il suo tratto precedente.
La storia non è poi così terribile come la si dipinge, brutta ma non irritante come fu quella precedentemente disegnata dal malcapitato Pietro, ovvero L'uomo Nero by Mignacco. La sceneggiatura è molto approssimativa e scorre via troppo velocemente, rifiutando qualsiasi riflessione o approfondimento e lasciando ai posteri una manciata di comprimari monodimensionali che non si vede l'ora di dimenticare.
Kramer a volte non lo capisco.. salva Groucho in un albo in cui metà delle sue battute sono riciclate? Dal punto di vista dell'ironia meglio Dylan che almeno nella prima parte qualche sprazzo del vecio old boy. Da salvare ci sono invece le visioni indotte da Veronique, anche se le torture alle streghe, pur contando su una location e un look evocativo del killer, scontano pesantemente l'assenza di vera violenza e splatter su cui, in altri tempi, altri autori avrebbero pigiato l'accelleratore. Ambientazione francese, come faceva notare qualcuno, sprecata.
Mediocre.

Mi ero dimenticato di segnalare un errore abbastanza clamoroso, magari nei commenti precedenti era già stato segnalato: da quando Kim sarebbe la nipote di Madame Trelkovski??? Io di nipote ricordo solo Diana, quella apparsa nel #60.

albo leggibile...la prima parte anche molto stimolante, il finale imprevedibile, ma non degno di nota.

Discreta trasferta d'oltremanica per il nostro. "L'uccisore di streghe" ha un soggetto debole o semplice a seconda dei punti di vista: un serial killer di streghe e una bella di esse che si mette in contatto con Dylan. L'aria di Francia fa bene a Groucho che sfodera buone battute. Bel personaggio l'ispettore francese, forse lo si poteva caratterizzare meglio. Nel complesso storia positiva, con copertina che fa un po' troppo il verso a "Maelstrom". Dall'Agnol con il suo tratto rivoluzionato dopo una pausa sulle pagine di Dylan Dog non sfigura e tratteggia con il suo sporco belle scene horror, qui con qualche debito verso il suo mitico "Caccia alle streghe". Poco di originale e tante situazioni che sanno di già visto per un buon albo di routine. Lavoro di Ruju nella media.

Storia piatta e senza guizzi di alcun tipo , non ci crede neanche Dall'Agnol in questa storia e fa il minimo sindacale . Molto male

l'uccisore di streghe
purtroppo qui inizia il medioevo più cupo per dylan dog, almeno per quanto riguarda le storie... da qui al 250 ci sono ancora barbato, medda, persino sclavi, a salvare un pò la baracca, ma sempre meno... è un assaggio di quello avverrà dopo il 250... dopo il 250 ho iniziato a mollare tutto, gradualmente, fino all'abbandono "definitivo"
purtroppo "la casa dei fantasmi" (gioiellino) si rivela un fuoco di paglia, perchè questa successiva rujata è piatta, a tratti ridicola... trasferta in francia sfruttata male e le battute di groucho sono persino riciclate ....dispiace che il buon dall'agnol venga ancora una volta coinvolto in una mezza ciofeca
copertina non male

voto 5

Stano si lascia prendere dai luoghi comuni e schiaffa in copertina una strega vecchia e con il porro sul naso. Non se ne capisce il motivo visto che di streghe brutte il nostro ne ha incontrate ben poche. Torre Eiffel in secondo piano per farci capire che la storia si svolgerà nella terra del camembert.
Dall'Agnol è un mago, per rimanere quasi in tema, delle streghe torturate. Gli vengono proprio bene, non c'è niente da fare. Peccato per il resto delle tavole che spesso appaiono frettolosamente tirate via.

Voto 5: Storia molle come il celebre formaggio francese. Soliti colpi di culo di Dylan che sennò non ne cava un ragno dal buco (vedesi la scoperta della bottiglia a pag. 86) e cattivone finale che non riconosce sua madre nonostante siano due gocce d'acqua. Inoltre solita forzatura degli avvenimenti con la visione di Véronique, in seguito alla quale abbandona suo figlio, facendola poi avverare, per l'appunto. L'albo precedente era privo di Groucho, qui ce n'è fin troppo. L'ispettore Rochefort impavido come pochi finisce malamente. Titolo alternativo: Hocus Pocus

E' difficile recensire in sequenza le storie, quando alcune sono state dimenticate completamente
Me la ricordo come un prodotto abbastanza ridicolo, una trasferta veramente priva di sussulti.

5 ?

Buonasera,
trovo quest'albo Accettabile; in linea generale la trama è in sé coerente e lineare e bella la rivelazione finale dell'identità dell'Ammazza-streghe; non ho molto apprezzato la congrega di giovani streghe e nemmeno una certa lungaggine nello sviluppo della storia. Bello però il finale.
Baron Karza

Voti troppo bassi
Ho letto di peggio di recente intorno a questo numero
I disegni eterei alzano quel mezzo punto in più
E anche la bellezza di Veronique, nonché il colpo di scena finale una volta tanto inaspettato
Voto 7--