Cravenroad7

sinceramente mi aspettavo peggio da questa storia. il soggetto è stato usato più e più volte però devo dire che il finale mi ha sorpreso un po. Freghieri invece mi é piaciuto molto.
storia 6
disegni 8
copertina 7

voto 8

voto 7-........storia bella e che scorre bene

sdoppiamento di personalità? vuoti di memoria? problemi alla vista?.

"Nella testa di Gabriele".

Storiella da poco, senza pretese in cui si salvano ( incredibile per me ! ) i disegni di Freghieri.
Molte le cose senza senso: perché Lenny rapisce Dylan e Groucho se vuole il loro aiuto? E' possibile stordire una persona scagliandogli addosso una pistola ? ( a meno che Lenny non sia un lanciatore di baseball professionista ). Gli spari, nella sparatoria con la guarda complice del serial killer, sono molti di più di quelli che dovrebbero essere a logica, in armi a tamburo. E via discorrendo. Mediocre.

"Nella testa del killer" è una delle storie con meno personaggi di tutta la lunga serie dylandoghiana.
Giovanni Gualdoni ci regala un coinvolgente thriller psicologico. Regge bene il rapporto tra le due personalità dell'antagonista. Il finale non distrugge l'albo, anzi, lo migliora.
Giovanni Freghieri dà una delle sue migliori prove di sempre. Basta guardare lo sguardo paranoico-rassegnato di Lenny/Buster delle prime pagine. Uno dei due cugini Potts sembra ispirato a Zanardi di Pazienza, ma ricorda anche il mitico Larry di "Il signore del silenzio" (disegnato da Casertano).
La storia è thriller, non horror. Non si capisce la censura sulle teste collezionate dall'assassino. Un tocco agghiacciante del genere andava inserito senz'altro. Groucho usato poco (a torto o a ragione) e senza una battuta divertente.
Sul lessicco dei dialoghi non ne farei una polemica. Volete che i personaggi delle storie parlino come i tamarri di periferia del tipo: "Oh bella Dylan! Figa, c'ho la doppia personalità". E poi il termine "addiaccio" nelle campagne è diffuso tutt'ora. Senza contare che si dovrebbe tener conto della traduzione dall'inglese. Magari il termine "bivouac" (l'ho letto sul vocabolario) nella campagna inglese ricca di pascoli per greggi è all'ordine del giorno.
La tassidermia può influenzare un bambino al punto da renderlo un killer? Si evita il pistolotto ma l'interrogativo Gualdoni ce lo butta. Sta a noi raccoglierlo.

Ammesso che i gusti sono personali, non capisco a quale termine dall'inglese tu faccia riferimento, dato che Dylan Dog è un fumetto italiano, scritto ( pare ) in italiano ed ambientato in Inghilterra.
In ogni modo quello è solo uno degli aspetti meno riusciti di questo numero, di certo il meno importante.
Su tutto il resto, credo che ognuno si faccia l'opinione propria.

6,5

niente male

Accettabile. Niente di trascendentale, almeno la lettura non risulta noiosa. Buoni i disegni. splendida la copertina. Voto 6,5

Classico tallone d'achille gualdoniano: un buon soggetto ucciso da una sceneggiatura approssimativa e da dialoghi.. boh.. non riesco a trovare l'aggettivo. Condiamo il tutto con la totale assenza, non solo di splatter, ma di qualsiasi elemento horror ed ecco servito un piatto indigesto. L'ennesimo killer cacciatore di teste.. e di questo non ci fanno vedere neanche i trofei. Aridatece Pink Rabbit che almeno le schiacciava. Freghieri col pilota automatico, se la cavicchio.
Salvo solo l'omaggio a Trick 'R Treat, con il pulmino infestato.
Più che mediocre. Peccato, il colpo di scena finale non era male, poi arriva la compilation di balloon di Dylan nelle ultime 3 pagine ad affossare anche quello.

Un albo discreto su un soggetto piu' che abusato,ma che Gualdoni interpreta con autorevolezza e buona gestione del ritmo e degli sviluppi narrativi.I personaggi sono caratterizzati bene,si parte in modo diretto e si continua in modo coerente alternando il racconto con qualche flashback che non stanca o rallenta la storia.Dylan e' coinvolto,Groucho e' un'apparizione futile.I risvolti psicologici del personaggio di Lenny rappresentano il cuore e l'anima del racconto sotto tutti i punti di vista.Ben costruito il finale,anche se con qualche scelta non proprio convincente.Ottimo Freghieri ai disegni.

nella testa del killer
storia quasi accettabile, sorretta da un buon freghieri che regala alcuni scorci da classica storia con i serial killer (il pulmino, laboratori vari)
gualdoni se la cavicchia meglio rispetto a marzano e di gregorio, e anche meglio di ruju sullo stesso tema (personalità multipla)
senza pretese, al risparmio... troppo... una storiella che si dimentica dopo 2 minuti... e se cercate originalità, anche minima, avete sbagliato pianeta
copertina non male

voto 5/6