Ciao Caimano,
Ti capisco. San Michele è in effetti una serie molto articolata e complessa, con una continuity serratissima (praticamente è un'unica storia spalmata su 6 albi). Come ti dicevo, capisco che la bimestralità possa generare confusione e possa portare chi legge a dimenticare le tante sottotrame e i collegamenti. O anche a pensare che i tanti enigmi siano messi a bella posta, albo per albo, come riempimento o per creare un fumoso "effetto Lost" che non andrà a parare da nessuna parte. Ma non è così: tutto in questa storia ha un senso, che verrà compreso tuttavia solo a miniserie conclusa.
Posso anzi dirti che il lavoro più grande - non esito a definirlo gigantesco, ti parlo di anni - l'abbiamo fatto proprio sul soggetto, per far sì che tutto tornasse, senza "scappatoie" narrative!
Che dirti? Potendolo fare, l'avremmo naturalmente fatto mensile. Se alla fine abbiamo optato per questa soluzione, con tutti gli ovvi rischi che potevano esserci, è stato per diversi motivi. Tra i primi, sicuramente il fatto che il tempo disponibile per realizzare fisicamente queste miniserie è sempre ridottissimo, e spesso i disegnatori coinvolti hanno altri impegni precedenti, quindi incastrare tutto diventa un gioco di abilità (e pazienza). Parliamo comunque di pochi mesi (a volte molto pochi) di anticipo sulle uscite, contro gli anni (almeno 2) della Bonelli. Con tutti i rischi del caso, sempre: se qualcuno si ammala sono guai. Se qualcuno rinuncia anche (e succede quasi sempre). Inoltre dietro San Michele c'è un grandissimo lavoro di documentazione, credo abbastanza inusuale. I disegnatori sono stati letteralmente seppelliti di materiale. Soprattutto fotografico, sui luoghi, le architetture, i paesaggi, la natura (per farti un esempio, le diverse specie di alberi che crescono sui monti Lepini piuttosto che in pianura, o la flora endemica, o l'aspetto del tal fiore nella data stagione etc. Per non parlare della tecnologia del futuro. Tutte cose che hanno portano via un sacco di tempo a noi e ai disegnatori che vi si sono dovuti attenere!
Poi. In questi casi è l'autore (noi siamo in due, ma cambia poco) a gestire tutto: i soggetti, le sceneggiature, i rapporti con i disegnatori, le verifiche, le modifiche/indicazioni ai disegni, i rapporti con la casa editrice, il lettering, la composizione delle bozze, la revisione finale (anzi, LE revisioni, perchè ogni volta noi due ne facciamo almeno una dozzina, oltre a quella che fa la casa editrice), i riassunti e le anteprime dei numeri successivi. Io inoltre mi occupo anche delle copertine. Tralascio poi tutte le infinite variabili e gli imprevisti che sempre si presentano in lavorazioni tanto complesse. Diamo in Star l'albo finito, "chiuso", che viene poi da loro impaginato in pdf e stampato. Come capisci, è una situazione ben diversa da altre realtà. Ci sono i pro e contro, che naturalmente si accettano all'inizio. Uno dei pro è la grande libertà nello sviluppo del lavoro, che non è poco.
Ma per tornare alle tempistiche, basti dirti che se non avessimo optato per questa scelta non avremmo potuto avere i disegnatori che avevamo in mente, e che state adesso vedendo. Tutti loro hanno dato il massimo, per il tempo che hanno avuto, e voglio ringraziarli anche qui!
La bimestralità è stata comunque la proposta iniziale della casa editrice, come è accaduto per altre miniserie di soli 6 numeri, anche perchè potessero venire spalmate in un arco di tempo meno compresso e rimanessero di più in edicola. All'inizio la nostra idea era quella della mensilità ma come ti ho detto, vista la situazione generale è stato meglio così, altrimenti avremmo dovuto fare scelte diverse. Abbiamo preferito lavorare al meglio che era possibile, con tempi comunque ristretti ma non impossibili. E già così abbiamo fatto e facciamo i salti mortali.
In ogni caso... attendo allora il tuo parere sulla mini, una volta che sarà conclusa!
E spero davvero che potrà coinvolgerti, se sei interessato agli argomenti trattati.
Ciao