Riletta ieri. Storia epica, Dylan taglia un importante traguardo di pubblico e festeggia il raggiungimento della popolarità con una delle storie più interpretative e meno immediate di sempre, una scelta interessante che rende la storia ancora più bella, ce ne fossero ancora di storie così... Ma forse oggi si sottovaluta l'intelligenza del lettore, anche se è meglio così, le storie così o le scrive Sclavi o è bene che non vengano scritte, ma solo ricordate per i capolavori che erano. Io il filone Xabaras-Zombi (L'alba dei morti viventi, Morgana, questa, La storia di Dylan Dog) non lo adoro, tutte buonissime storie (escluso il 100, che non amo) ma nessuna è all'altezza di questa "Storia di nessuno. Le prime pagine alla prima lettura sono una girandola di fatti inspiegabili, sogni di gente che sogna i sogni degli altri, Xabaras psicoanalista, Dylan alcolista e sassofonista e poi la torre Eiffel a Londra, tutto messo lì con classe e sceneggiato divinamente, ma il senso sfugge. Poi l'incontro Xabaras-Dylan rende tutto molto più chiaro e ad una seconda lettura quelle sequenze diventano una goduria, un florilegio di non senso assolutamente razionale, ovviamente tutto se uno zombi che genera universi può essere definito razionale. Nessuno è un personaggio che racchiude la summa della poetica sclaviana, un morto che dopo aver finalmente trovato la pace si ritrova vivo e disperato, bellissimo quando rifiuta l'eternità donatagli da Xabaras, che compie il crimine massimo, dare la vita a chi non ce l'ha più e ovviamente la vita di Nessuno è una vita qualunque, classico personaggio sclaviano dai grandi sogni, dalle grandi delusioni e che dopo aver vissuto una vita di monotonia non aspetta altro che la morte. Anche il trangolo: marito morto-moglie bastarda-amante succhiasoldi è un classico intramontabile e la punizione finale è assolutamente meritata. La storia si compone di sequenze epiche, una dopo l'altra, fra le indimenticabili: Grocuho scarnificato si guarda allo specchio, l'asportazione della bocca ed la conseguente scarnificazione (inquadrature memorabili), l'uccisione dell'amante (gancio nell'occhio e poi macellato), l'universo che ritorna nella mente di Nessuno, la vita di Nessuno in una pagina, Xabaras che si paragona a Dio, il lancio della pistola da parte di Nessuno, Nessuno che suona alla porta di DD e Dylan che spara (battuta di Groucho esilarante). Bellissimo anche l'inizio con il barbone nella neve, un prologo scritto divinamente che sembra fondersi con l'ambientazione stessa. Molto bella anche la prima sequenza nel cimitero con lo straniamento del redivivo Nessuno. Disegni di Stano meravigliosi, la sua miglior prova in assoluto, uno splatter assolutamente privo di lati ironici, infatti trovo che lo Splatter di Stano non abbia quella giocosità di alcuni disegnatori (Casertano, Montanari&Grassani e Piccatto su tutti) o quel erotismo violento di altri (Saudelli e Tacconi) lo splatter di Stano è solo orrore e forse non è neanche definibile come splatter, tanto è realistico e non esagerato. Molto bella la sequenza nella neve, dove anche se ci sono trenta gradi un pochino di freddo lo si sente.
_________________ Giosafatte Salterino, al rogo mandateci gli inquisitori !
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