Cravenroad7

Storia poco originale (un divo di Hollywood di nome Johnny Marco, separato, che prova a recuperare il tempo perduto, con la figlia dimenticata a causa del successo), nel quale, sostanzialmente, non accade nulla, ma la delicatezza e la semplicità, senza fronzoli, della regista che sa imprimere alla sua pellicola, la rende addirittura quasi "poetica". I tempi dilatati di determinate sequenze sottolineano la disperazione del protagonista, anche se rallentano il tutto. Alcune hanno un senso metaforico importante: l'inizio con la Ferrari che corre lungo una pista circolare per ben 6 volte, a voler sottolineare la monotonia della propria vita, fatta solo di belle donne, alcol e macchine potenti(un loop infinito) e la fine, nel quale Johnny scende dalla macchina e percorre a piedi una lunga strada dritta, segno di aver saputo dare un significato alla sua vita, prendendosi cura dell'unica persona che l'abbia fatto davvero sentire vivo.

Buona colonna sonora e la fotografia. L'unica nota dolente: il balletto della Marini