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 Oggetto del messaggio: Tiziano Sclavi
MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 12:04 am 
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In questo topic, che vorrei intitolare ad un "autore qualsiasi", vorrei invitare i lettori a chiarire:
1- CHI SIA VERAMENTE SCLAVI
2- CHE COSA ABBIA VOLUTO DIRE
3- IL SIGNIFICATO DI CERTE AFFERMAZIONI IN INTERVISTE CHE HANNO SUSCITATO POLEMICHE
4- CAPIRE ANCHE LE STORIE PIù COMPLESSE CHE HA SCRITTO
5- CI PIACE SCLAVI O IL SUO MODO DI SCRIVERE O TUTT'E DUE? E PERCHE'?
Questi sono solo suggerimenti, per il resto potete sbizarrirvi in ogni modo, partendo da ciò che ritenete opportuno,tenendo presente però che noi, lettori, dobbiamo capire che cosa abbiamo letto effettivamente fino ad oggi e chi era colui che ci faceva "esaltare".


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MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 12:14 am 
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1) Questo non lo sa nemmeno Sclavi! <img src=icon_smile_big.gif border=0 align=middle>
2)Quando? in generale? o nell'affermazione "lo sport è fascismo"? Nel secondo caso ha voluto essere il portavoce di tutti noi sfigati privi di coordinazione che abbiamo odiato l'ora di ginnastica fino al punto di farci venire le malattie psicosomatiche. <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>So benissimo che dire lo sport è fascismo è una brutta generalizzazione, e dal punto di vista razionale la rifiuto, ma dal punto di vista squisitamente emotivo...ahhh...la "penso" anche io così. <img src=icon_smile_blush.gif border=0 align=middle>
3)vedi sopra. altre affermazioni polemiche? non ne ricordo
4)mah. cosa intendi per complesse? tipo (considerando i romanzi e non i fumetti in cui non ricordo cose *troppo* complesse) Tre? Moh. Non credo che, nota punto 1, lo sappia nemmeno lui. Ma potrei sbagliare.
5)Tutte due dato che il modo di scrivere di una persona è intrinsecamente legato a chi è. A me Sclavi, dalle idee che mi sono fatta dalle poche interviste e dagli elementi autobiografici di alcuni sui romanzi sta *molto* simpatico.Però quando ho iniziato a leggere i suoi fumetti non avevo idea di CHI fosse, per cui mi è piaciuto il modo di scrivere per prima cosa. Ma come ho detto sono legati.


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MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 12:27 am 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Da iniziatore del TOPIC vorrei "informalmente" dire la mia opinione sulla frase polemica: <<Lo sport è fascismo>>.
Pare che l'abbia rilasciata in una sua intervista suscitando scalpore e "scandalo".
Innanzitutto, molto si è detto su questa frase, ma poco si è detto su Sclavi.
La risposta a che cosa Sclavi alludesse non è da ricercarsi nella società o nelle sue competizioni, ma in Sclavi stesso. Precisamente, leggete lo Speciale "MEFISTOFELE".
In questo speciale, con un po' d'intuito, si può capire quale disagio volesse mettere in luce con quella frase, che ,in primis, riguarda la sua persona e certi metodi educativi.

<<Sento il peso della responsabilità>>: fu una frase che rilasciò quando Dylan era all'apice delle vendite e del successo.
Che significa? Andate a leggere "Caccia alle Streghe" N.69, e capirete quali disagi l'autore stava provando e che cosa temeva che succedesse. Nell'intervista su SKYNET egli ha dichiarato che questa storia non è piaciuta ma che per lui era importante e signifcativa. Lo penso anch'io. Probabilmente a chi non è piaciuta non ha saputo leggere tra le righe.

CHI è Sclavi?
Leggete APOCALISSE ( il romanzo ).
In questo romanzo, ci sono molte allusioni sul suo mondo reale. Quindi se vi è piaciuto perché le avete colte, vi piace Sclavi, altrimenti vi piace lo stile, o la commistura dei due.
In tale romanzo si parla di BUFFALORA, di un Fumettista che deve scrivere sceneggiature e disegnare e di un certo Sergio che lo chiama dalla redazione mentre il protagonista-fumettaro è in vacanza.
Quali saranno mai le allusioni, e chi è Sergio?

"Storia di Nessuno": vorrei dire due parole su questa storia che avrebbe dato lustro al fumetto. Ai tempi, quando uscì, non ci capii nulla. Mi pareva totalmente sconclusionata. Non avevo notato i riferimenti a Kubrick, alla psicanalisi, a Nessuno, in quanto Sclavi, in un intervista ha dichiarato che "l'altro è lui". Sclavi è Nessuno, si sente come Nessuno, per questo riesce a ordire una trama così complessa e intrigante.
Perché poi una storia su Nessuno?
Perché Sclavi in molte sue storie ha chiaramente fatto capire che si sente un "diverso", come , appunto, i "diversi" ( i Freak)con i quali ha costellato i suoi albi e ci ha fatto piangere.
<<Lo sport è fascismo>> si ricollega proprio alla tematica del Nessuno, di colui che all'ora di educazione fisica avverte un peso allo stomaco perché si sente diverso. Mentre vede gli altri che trovano sollazzo e divertimento e... competizione.
Lui non può competere e si sente escluso: Nessuno.
La tematica che ho aperto è complessa, ma io credo che se si ama veramente un autore bisogna comprendere visceralmente che cosa egli abbia voluto dire in determinate circostanze e non per ridere soltanto alle battute di Groucho. Quest'ultimo è un elemento di sdramatizzazione che molti, all'inizio del successo di Dylan, ammiravano proprio perché sparava cavolate a raffica.
Il successo, dal mio punto di vista, non è stato solo di Sclavi, ma anche di qualche intenzione da lui non prevista. Spesso non è piaciuto ciò che egli avrebbe voluto veramente che piacesse ( Caccia alle Streghe), e questo va compreso.
Le storie di Dylan scritte da Sclavi sono molto autobiografiche. Questo va tenuto presente se si vuole comprendere la reale portata di questo grande fumetto.

Il resto lo diremo insieme. Ce n'è tanto da dire su Sclavi, non ho le capacità per poterlo fare da solo.


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MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 12:30 am 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Beh, Dora, si parla di fumetti e di romanzi. Si parla di SCLAVI.
Si tratta di capire che cosa abbiamo capito di SCLAVI. è certo un compito arduo, ma finora non mi sembra che ci abbiano provato in molti.
Forse comprendendo che cosa pensiamo di Sclavi potremo capire qualcosa di noi stessi e del nostro modo di sentire, anche psicologico e disagiato.
Quindi tutto quanto è accetto, le mie sono solo domande per attivare una discussione!




Edited by - triss on 07/20/2004 00:33:04


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MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 12:50 am 
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Mah, potrei farti un'analisi di chi penso sia Sclavi, o almeno l'immagine che proietta, ma mi sento un po' cretina dato che non lo conosco personalmente.
Il fatto di sentirsi diverso o n(N)essuno credo sia comune a molti, e ha effettivamente a che vedere con l'educazione ma anche con la propria personalità, o meglio con un mix dei due. Non per andare sul personale, ma per anni ho creduto di essere completamente cretina, e brutta per giunta, perchè mi trattavano come tale. Sono fermamente convinta che la maggioranza abbia un sacro terrore di quello che è, non dico diverso, ma non così comune. Alla paura si reagisce con l'aggressività. Ora perchè mai cose come la goffaggine fisica o l'attenzione per gli aspetti più oscuri e introspettivi della vita, o la sensibilità emotiva siano considerati con *orrore* non so. Forse perchè, parlandone freddamente, se tutti fossero così il mondo sarebbe votato all'autodistruzione. Una massa di pigri depressi che scrivono inutilità.<img src=icon_smile_cool.gif border=0 align=middle>
Avete mai letto o anche solo dato una scorsa alle teorie junghiane? Mi pare che ciò venga spiegato molto bene; il mondo ha bisogno dei "normali" e dei "diversi" (intendo dal punto di vista statistico, nello stesso modo in cui direi che avere gli occhi castani è più "normale" che averli verdi), ma è difficile per i "normali" (tendenzialmente estroversi, pratici, razionali...) capire come anche i "diversi" abbiano delle qualità. E viceversa. Anche se ci sarà sempre l'invidia del "diverso" per la vita "facile" del "normale" e l'invidia del "normale" per il "talento" del "diverso". La maturità sta nel riconoscere questa situazione, ma credo che accettarla completamente sia quasi impossibile dato che non si possono cancellare con un colpo di spugna le proprie esperienze negative.


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MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 12:52 am 
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E qui il thread si sta lentamente trasformando da un thread su Sclavi a un thread su di me.

va beh.


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MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 9:36 pm 
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Vabbeh, Dora
se per te era giusto parlare di te,
non c'è alcun male.
Accettiamo anche questo.
Però cerchiamo di rimanere su Sclavi, appunto, cioè comprendere cosa ha trasmesso e cosa significa ciò che scrive. Io ho citato Storia di Nessuno ma poteva essere anche TRE PER ZERO, magari per demolire quell'assurda convinzione che ci voleva "propinare".
Cmq, ripeto, se a te ha suscitato uno sfogo di questo tipo, credo che sia valido lo stesso, sempre, naturalmente, nel rispetto di sé stessi, ok?
UN bacio.


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MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 10:40 pm 
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In realtà non era solamente uno sfogo. Penso che molto del fascino di Sclavi derivi appunto dall'empatia tra le sue storie e molti lettori. Magari per molti è un rapporto superficiale che si è esaurito con l'adolescenza e i numeri splatter, per altri invece si tratta di un rapporto più complesso...
Il senso delle storie di Sclavi è probabilmente di tipo catartico, sia per lui che per i lettori. Ma approciando la cosa in maniera più lucida, la prima cosa da fare secondo me è distinguere le varie fasi. Perchè ovviamente (limitandoci a Dylan Dog)cose come Attraverso Lo Specchio sono molto diverse da cose tipo appunto Storia Di Nessuno che a sua volta è diversissima da Tre Per Zero. Ci sono almeno 3 fasi da considerare (forse più). Bisognerebbe vedere quali sono gli elementi sempre presenti. (a livello stilistico, non personaggi etc...). Tu dirai che così si arriva ad avere un idea dello stile, non della sostanza, ma credo che siano indissolubili.


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MessaggioInviato: mar lug 20, 2004 10:59 pm 
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Sono d'accordo Dora,
Sclavi ha attraversato diverse fasi stilistiche e diversi modi di concepire il suo fumetto.
NESSUNO non è un personaggio, ecco il punto.
Infatti citare i personaggi che hanno un nome preciso sarebbe inutile.
Ma Nessuno è un personaggio per antonomasia e ritengo che pervada molto la sua creazione.
Beh, la prima fase, probabilmente, si muoveva sullo splatter e la cinematografia, poi l'ambiguità, fino ad arrivare all'assurdo con Morgana e a travalicare con Storia di Nessuno.
Secondo me, questi due ultimi albi, a prima vista sembrano sconclusionati, ma in realtà parlano a chiare lettere di chi sia Sclavi e che cosa provi. Forse sono particolari perché ha avuto il coraggio di darsi una libertà oltremisura al limite della comprensibilità e dell'accettabilità del fumetto.
Inoltre Sclavi ha sempre prediletto finali aperti, senza soluzione, oppure tragici o tristi.
Ma l'ambiguità... è un tratto fondamentale di Sclavi, sia prima che dopo. Vedi per es. Il "PROGETTO" il suo ultimo numero. Anche qui siamo al limite della comprensibilità.


Su TRE PER ZERO ci vorrebbe un topic a parte, per quella teoria praticamente "sbagliata" con la quale è riuscito a irretire il lettore. Anche qui c'è una caratteristica persistente in Sclavi: molte situazioni apparentemente slegate ed improbabili alla fine trovano un legame.

Benché non ti sappia fare con precisione la scansione delle varie fasi, stilisticamente Sclavi sembra aver utilizzato questi espedienti:
- Ambiguità del finale, senza soluzione
- Libertà di "sgangherare" il fumetto e il linguaggio al limite dell'accettabilità
- La presenza dei perdenti, dei Nessuno.
- Collegare eventi improbabili in una realtà che solo nel finale viene a galla.

Questi elementi mi sembrano stilisticamente quasi sempre presenti.
Forse il suo intento finale sarebbe stato quello di scrivere il niente assoluto e difatti il suo ultimo romanzo s'intitola "NON è SUCCESSO NIENTE". Romanzo che, a detta sua, non è andato bene amareggiandolo.
Sclavi voleva prepararci pian piano fino a poterci parlare del NULLA ASSOLUTO, del NIENTE.
Mi pare che in molte storie ci sia anche la presenza del NULLA.
Non mi sarei stupito se un giorno avesse tentato di scrivere un Dylan senza vignette o senza immagini o con diverse pagine divorate dal nulla.


Edited by - triss on 07/20/2004 23:02:49


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MessaggioInviato: mer lug 21, 2004 12:57 am 
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Iscritto il: lun lug 07, 2003 6:56 pm
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non dimentichiamoci però dello sclavi ironico.... molte sue storie sono incentrate su quel punto, da "dopo mezzanotte" attraversando "i segreti di ramblyn" finendo a "tre per zero"...


<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote> Non mi sarei stupito se un giorno avesse tentato di scrivere un Dylan senza vignette o senza immagini o con diverse pagine divorate dal nulla.
<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

sarebbe bellissimo, un pò come la comicità muta che mi ha tanto colpito su un numero di john doe.. <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>

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Un monaco disse al maestro zen: "Se viene un povero cosa bisogna dargli?" "Non gli manca niente" rispose... con l'argilla fabbrichiamo un vaso, ma è il vuoto all'interno ciò che ci serve....
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MessaggioInviato: mer lug 21, 2004 11:37 am 
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Iscritto il: mer giu 23, 2004 3:52 pm
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Ehilà, finalmente una discussione seria <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>!

Secondo me qualcosa di Sclavi si trova nella Mabel della ZONA DEL CREPUSCOLO...

Se volete leggere altre cose interessanti scritte da Sclavi che servirebbero alla discussione, vi consiglio:

LA PAZZIA DI MARTIN MYSTERE (MM # 51/52, disegni di Ricci);
l'incredibile INCUBI (ZAGOR -collana Zenith- # 326-331, ma qui bisogna conoscere alcune cose del personaggio nolittiano per capirla in pieno). Sempre su Zagor è da citare IL CERCHIO DELLA VITA (Zenith # 249/250);
ANANGA e UFO su Mister No.

Ho detto <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>.

A presto!


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MessaggioInviato: mer lug 21, 2004 11:23 pm 
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Sì, HIKS
ma visto perché critico a volte l'editoria?
Se l'editore prende il posto dell'autore, torniamo a TOPOLINO.
Nel caso di Dyd la novità era che l'autore era l'autore!
Sparito l'autore, rientra l'editore?
L'editore non deve dare carta bianca all'autore, ma lasciare il posto dell'Autore e delle sue scelte.
Sono sicuro che Sclavi avrebbe concluso la sua carriera col nulla assoluto. Ed è come ho detto.
L'IRONIA? Ma certo! Groucho e l'ironia di Dylan sono quasi mezzi catartici per esorcizzare il disagio spirituale. A questo proposito in INFERNI il capo a due face ( il Burocrate dell'inferno) dice che DYLAN SI SALVA CON L'IRONIA.
Anche questo tema, dell'importanza dell'ironia che salva sembra essersi un po' eclissato per mantenersi solo con le battute di GROUCHO, fatte solo per ridere. Dov'è finito il significato dell'IRONIA? Sclavi non faceva il demenziale.



Dark Monn ha dato dei suggerimenti, anch'io me lo ricordo in Mister No. c'era una storia sui Freaks di cui non ricordo il nome.
il Tema era sempre dei diversi.
Riguardo a Mabel, io ho iniziato ad apprezzare Dylan dal n.7 LA ZONA DEL CREPUSCOLO, non so se voi avete iniziato dall'86 o l'avete letta DOPO. Leggerla dall'inizio e all'inizio ( cioè quando Sclavi l'ha pubblicata la prima volta ) dà una sensazione di diverso dal solito orrore. In questo numero c'è l'ambiguità delle facce che si spaccano e il rifacimento di DYD, la sua ricostruzione.


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MessaggioInviato: gio lug 22, 2004 12:02 am 
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Iscritto il: lun lug 07, 2003 6:56 pm
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<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote> Riguardo a Mabel, io ho iniziato ad apprezzare Dylan dal n.7 LA ZONA DEL CREPUSCOLO, non so se voi avete iniziato dall'86 o l'avete letta DOPO. Leggerla dall'inizio e all'inizio ( cioè quando Sclavi l'ha pubblicata la prima volta ) dà una sensazione di diverso dal solito orrore. In questo numero c'è l'ambiguità delle facce che si spaccano e il rifacimento di DYD, la sua ricostruzione.<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

basti vedere il mio nick per capire quanto mi piace questa "saga" in generale (se consideriamo anche ritorno al crepuscolo e l'ultimo uomo sulla terra)....

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MessaggioInviato: gio lug 22, 2004 1:21 pm 
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Iscritto il: mer giu 23, 2004 3:52 pm
Messaggi: 580
<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>c'era una storia sui Freaks di cui non ricordo il nome.<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

IL FANTASMA DELL'OPERA?


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MessaggioInviato: gio lug 22, 2004 4:23 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
Messaggi: 3868
INCUBI di Zagor è la storia a fumetti piu' bella che abbia mai letto, certo bisogna prima conoscere i personaggi per poterla apprezzare ,esserci un po' affezzionati.
Tipo i precedenti scontri con Hellingen e Titan ,l'indiano ecc.


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