Beh Paola, che dire?
Tanti auguri anche da parte del sottoscritto. Di cuore.
Ho letto anch?io sull?ultimo numero di Scuola di Fumetto la tua bella intervista, che, devo dire, mi ha veramente colpito. Molto colpito. Che poi sì, certo, ogni tanto mi è capitato di dare qualche sbirciatina anche qui sul forum e pure i tuoi post, almeno quelli che ho letto, mi sono sempre sembrati molto belli, molto, non saprei come dire?forse rispettosi è la parola giusta. Rispettosi della maniera, forse un po? naif, che qualcuno di noi aveva/ha avuto di sottoporti alcune questioni. Rispettosi della nostra passione di nerd fumettistici ma al contempo sempre, anche, sottilmente ironici e lucidamente disincantati.
La Paola che emerge dall?intervista è invece molto più viscerale, passionale in senso autentico, forse pure un po? schizofrenica e, soprattutto, straordinariamente vera. O almeno questa è l?impressione che ho avuto. E non so se ciò sia dovuto anche, come tu dici, al fatto che Laura Scarpa è molto brava. Perché in effetti è pur vero che per ottenere delle belle risposte bisogna anche saper porre delle buone domande.
Ma è come se le tue risposte fossero sempre un passo avanti rispetto alla domanda, non so se mi spiego. Mi piace il fatto che tu abbia voluto cogliere consapevolmente l?occasione per parlare (su di una rivista di fumetti perdìo) anche di altro. Anche di te, per esempio. Soprattutto di te. E ci vuole una buona dose di coraggio per farlo, di ?sti tempi.
E poi ho trovato straordinariamente gustose le tue pagine di sceneggiatura, ai limiti della logorrea patologica?:o) A un certo punto mi è venuto il dubbio che il buon Piccatto ci abbia impiegato di più a leggerla che a disegnarla, la storia.
E insomma come dire, ecco. Anche se io sono d?accordo con quelli che sostengono che, alla fine, è sempre l?opera che deve parlare, il prodotto e non l?Autore, sono però stato contento di scoprire un po? meglio che tipo di persona si nasconde dietro le storie del nostro buon vecchio Dyd. E? come se adesso avessi una garanzia in più, riguardo alla qualità delle storie che leggerò (lo so, è un paradosso, sto affermando esattamente il contrario di ciò che ho scritto due righe sopra, ma tant?è..)
Un?ultima cosa, e scusami lo scivolone retorico proprio alla fine. A proposito dell'essere infelici. Una volta avevo letto da qualche parte una bella frase a questo riguardo. Credo fosse di Ennio Flaiano, anche se ha un sapore decisamente zen. Diceva, più o meno:
?La vera felicità non consiste nell?avere ciò che si desidera, ma nel desiderare ciò che si ha.?
Forse sarà una banalità ma ho notato che, a volte, quando pensi di non farcela più, quando ti sembra che tutto vada storto o quando semplicemente hai l?impressione di star vivendo la vita di qualcun altro (non so se ti capita mai) dicevo a volte, ma solo a volte, magari aiuta..
)
Auguri ancora,
un abbraccio
H.