<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />un autore, inevitabilmente, va inserito nella propria epoca<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Giusto, ogni autore va contestualizzato. Vero è che i <i>capolavori</i> sono tali proprio perchè imprescindibili anche se decontestualizzati.
<i>Watchmen</i> (1986) è un capolavoro.
<i>Crisi sulle terre infinite</i> (sempre 1986) era un ottimo fumetto. Oggi è archivistica.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
Se le condivido pubblicamente giuro che le ritengo fondate, dalla prima all'ultima, anzi mi sembrano proprio lampanti e, dato che non leggo il thread prima di scrivere il primo post, temo sempre che certi aspetti siano già segnalati e ogni volta mi meraviglio se non lo sono.
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Preciso solo che non ritengo TUTTE le tue osservazioni delle forzature, ma soltanto alcune (ad es. la tua interpretazione de "il giardino incolto oltre al muro" come riferimento a Carroll) quindi è per questo che magari spesso non vengono precedentemente segnalate.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
CATTIVI PENSIERI è un pasticcio in copia carbone kinghiana.
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Secondo me non bisogna mai giudicare un'opera in base all'originalità dei contenuti (attenzione, parlo di contenuti!!!). è un concetto troppo soggettivo. Come vedi anche io ho sorvolato sull'argomento per Jan Dix che, a questo punto, è un copia carbone di parte delle vicende di Han van Meegeren.
Sclavi con "Cattivi pensieri" ha rielaborato "Il Miglio Verde" filtrandolo attraverso la sua poetica e sensibilità.
Ambrosini ha fatto lo stesso con un fatto di cronaca storica (e di come lo abbia fatto ne abbiamo parlato a lungo e bene), Berardi ha saccheggiato il romanzo "Mind Hunter" (che raccoglieva i rapporti di un criminologo dell' FBI) per i primi tre numeri di Julia.
Ovviamente si può poi discutere su chi è più bravo a copiare....[:)]
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
l'invenzione del fumetto psicanalitico
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Non sono del tutto d'accordo. Provo a spiegarti. La psicanalisi indaga sull'inconsio e ne teorizza schemi fissi (anche indipendentemente dalle possibili finalità terapeutiche). In tal caso, citando testualmente Vigna:
"La psicanalisi, a partire dagli anni Cinquanta, negli Stati Uniti era diventata una pratica di massa. Era dunque naturale che svolgesse un ruolo fondamentale anche nei fumetti di Schulz, che di quella stessa societa; erano uno specchio fedele. Tutti i personaggi dei Peanuts, infatti, non fanno altro che rappresentare un preciso tipo psicanalitico: Charlie Brown: la persona mediocre e frustrata che non ha la minima stima di sé; Linus: il nevrotico che ha bisogno di aggrapparsi della coperta per vincere la propria insicurezza; Frieda: quella che cerca di superare le proprie insicurezze menando vanto dei suoi riccioli naturali; Schroeder: il genio che si astrae dalla realtà concentrandosi nella propria arte. E poi c?e Lucy, che la psicanalisi la esercita in un chiosco allestito sul marciapiede, facendosi pagare cinque cents a seduta."
Quindi come autore di un fumetto psicanalitico, cioè che utilizza la psicanalisi per raccontare l'inconscio dei protagonisti, Ambrosini ha dei predecessori (sebbene con esiti di genere completamente diversi).
Ritengo più corretto dire che Ambrosini fonde il poliziesco con il grottesco, il surreale e la psicanalisi. Creando in tal senso un alchimia inusuale di trame, stili ed intenzioni. [^]
A.
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