Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione
n°53 Vivono tra noi, mensile n°13, ottobre 1987
Soggetto di Tiziano Sclavi
Sceneggiatura di Giuseppe Ferrandino
Disegni di Gustavo Trigo
Può essere vicino, molto più di quanto crediate. Può essere un amico, un parente, vostra moglie! Dylan lo sa, e sa che non è solo: molti altri come lui vivono nascosti sotto una maschera umana, ma sono mostri. Ma sa anche che la loro è un'esistenza terribile e oscura, che si consuma nella notte e nella vergogna, bruciata dalla solitudine e dalla sete di sangue.Un classico dei bei tempi su misura del duetto Sclavi-Ferrandino azzeccato come pochi; e Trigo? Nonostante tante vignette tirate via il suo effimero apporto lo si avverte nella cura di determinati dettagli o nella non-cura di altri, nei prodomi dell'iconografia; il prologo dei coniugi è quadretto microsociale del drammaticissimo menage di Cindy e Derek peraltro destinato a future riproposizioni (
Inferni,
Dopo il Grande Splendore, ecc.). Le passeggiate londinesi, gli animaletti, le battute a tema. Gli sguardi. Un giallo con tanto di spiegone eppure un noir ed un horror; le vacanze in Transilvania, l'elemento chiave della decapitazione, la voluttuosità, la mostruosità che irrompe con beffa, con violenza, con idillio. Il rendez vous sepolcrale, ineluttabilità da copertina (tra le mie preferite). Ed il finale; guardate i volti (curatissimi!!!) dei vampiri (che preferisco di gran lunga ai metaforici strappalacrime del n°62) e ditemi se Trigo non era un gran interprete.