Cravenroad7

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MessaggioInviato: mer giu 06, 2007 9:30 am 
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Oggi ho comprato Dampyr 87 ed ho avuto il mio primo aumento Euro 2,70.
Per quanto riguarda i conti della Bonelli, sono d'accordo con te, piangono per il calo delle vendite o per l'aumento del costo della carta e si rifanno con aumenti ormai biennali sistematici.
E poi se una serie ha qualche difficoltà, ZACK la chiudono.
Gregory Hunter (che confesso di non aver mai letto), Jonathan Steele, Napoleone, sento parlare di Mister No e Gea.
Facendo due conti, possibile che questi albi non abbiano venduto oppure non vendano neanche 1 copia in media per edicola, che sarebbe il limite della sopravvivenza di un personaggio.


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MessaggioInviato: mer giu 06, 2007 10:22 am 
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alcune edicole sotto la metropolitana nei punti strategici hanno anche piu' di 30 copie di Dylan. Certo poi bisogna fare la media di paesini dove magari ne vendono 2-3 copie.


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MessaggioInviato: mer giu 06, 2007 2:25 pm 
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Oggi, per esempio, non è arrivato il Dampyr. Ergo: a forza di renderlo alla fine del mese (quell'unica copia che mi mandavano) hanno deciso di tagliare la fornitura. E questo è un cattivo segno... per Dampyr, ovviamente.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">alcune edicole sotto la metropolitana nei punti strategici hanno anche piu' di 30 copie di Dylan. Certo poi bisogna fare la media di paesini dove magari ne vendono 2-3 copie.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ma infatti... è un po' il discorso che ho fatto prima. Avere l'edicola nelle zone del tipo: Aereoporti, stazione ferroviaria, stazione metropolitana, pieno centro città e zone ad alto contenuto turistico, significa servire una maggiore utenza (solo nell'aereoporto di Palermo, ogni anno, atterrano qualcosa come tre milioni di passeggeri. O per meglio dire: tre milioni di potenziali clienti (più i parenti che magari passano a salutare o gli stessi lavoratori dell'aereoporto). Una cifra enorme, rispetto al mio bacino d'utenza (seppur regolare giornalmente) di 40000 persone...

"Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana"
Giovanni Falcone

"Bisognerebbe amare, amare follemente, senza vedere ciò che si ama, perchè vedere è comprendere e comprendere è disprezzare"
Guy De Maupassant


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MessaggioInviato: gio giu 07, 2007 9:08 am 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Lord Blendings</i>
<br />Oggi, per esempio, non è arrivato il Dampyr. Ergo: a forza di renderlo alla fine del mese (quell'unica copia che mi mandavano) hanno deciso di tagliare la fornitura. E questo è un cattivo segno... per Dampyr, ovviamente.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">alcune edicole sotto la metropolitana nei punti strategici hanno anche piu' di 30 copie di Dylan. Certo poi bisogna fare la media di paesini dove magari ne vendono 2-3 copie.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ma infatti... è un po' il discorso che ho fatto prima. Avere l'edicola nelle zone del tipo: Aereoporti, stazione ferroviaria, stazione metropolitana, pieno centro città e zone ad alto contenuto turistico, significa servire una maggiore utenza (solo nell'aereoporto di Palermo, ogni anno, atterrano qualcosa come tre milioni di passeggeri. O per meglio dire: tre milioni di potenziali clienti (più i parenti che magari passano a salutare o gli stessi lavoratori dell'aereoporto). Una cifra enorme, rispetto al mio bacino d'utenza (seppur regolare giornalmente) di 40000 persone...

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<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Di Dampyr nessuna copia ?!
Da qualche altro personaggio sì, ma da Dampyr non me lo sarei mai aspettato.
Lord, mi stai aprendo gli occhi sul mercato del fumetto.
Io ero uno di quelli che comprava i fumetti e non si poneva tante domande sul loro andamento di mercato con la presunzione, che ritenendoli dei capolavori, fossero in centinaia di migliaia i lettori.
Sono sceso dalle nuvole.


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MessaggioInviato: gio giu 07, 2007 2:46 pm 
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Beh... il paradosso italiano è che le cose fatte bene o altamente culturali sono bistrattate. Quelle scarse, invece, vanno bene.

DiPiù, come detto, vende, da me, 40 copie a settimana. DiPiùTV anche di più. Così come DivaeDonna o Chi. Riviste che di culturale hanno ben poco è che parlano solo dei vari Costantino&Co.
L'Espresso, invece, ne vende 4, massimo 5. Un buon giornale, fatto bene, con inchieste che dovrebbero far aprire gli occhi agli italiani e che viene letto, praticamente, da pochi intimi.
Fumetti... come vi ho detto, le vendite non sono abbondanti... così come alcuni libri di informazione giornalistica o di semplice narrativa...
In compenso, se mi mandano (come è successo) 10 libri del "La mia verità" di Annamaria Franzoni, si vendono come il pane. Un'assurdità....

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MessaggioInviato: gio giu 07, 2007 3:34 pm 
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Certe volte il nostro é proprio il paese delle comari.


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MessaggioInviato: gio giu 07, 2007 3:38 pm 
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lo penso da un bel po' , il nostro paese è fatto da merd... , si salva il popolo della rete


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MessaggioInviato: gio giu 07, 2007 4:50 pm 
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Iscritto il: mer lug 25, 2001 1:00 am
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Ritornando al post di Rrobe sul suo blog ci ho riflettuto: è impensabile comparare i dati di vendita di un prodotto seriale con un prodotto unico come un libro.
Senza falsa retorica, diciamocelo, ci sono alcuni numeri di Dylan Dog o anche Tex che vengono letti da 250.000 persone e che hanno errori grossolani nelle sceneggiature, scopiazzature passate per citazioni ecc..ecc..
diciamocelo: ci sono storie che qualsiasi casa editrice di romanzi avrebbe buttato nel cestino appena ricevute mentre invece la serialita' del fumetto permette non solo l'uscita, ma anche la vendita di centinaia di migliaia di copie a scatola chiusa.
Senza voler niente togliere al fumetto, vendere 250.000 copie di un romanzo è molto piu' faticoso perche' il romanziere non eredita già una base di lettori consolidata come quella.
Mentre vendere altrettante copie con una scopiazzatura di un film per Dylan Dog è facile.
Secondo me sono due cose differenti, troppo differenti per essere paragonate.
Anche se non condivido questi paragoni riamango dell'idea che la crisi del fumetto non esista.


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MessaggioInviato: ven giu 08, 2007 3:45 pm 
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Iscritto il: ven set 23, 2005 2:31 pm
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Località: Palermo
Mah... io penso che anche nei libri, col passare degli anni, se un autore ha una buona carriera alle spalle, riesce a vivere di "rendita" mantenendo un buon numero di copie vendute anche per ciofeche scritte di suo pugno... come per esempio Stephen King, che per ora sta attraversando un periodo che è solo l'ombra del King di 10 e passa anni fa.
Però tutto sommato, ti do ragione... i fumetti vendono pure perchè sono.... collezioni, oltre che buone (o cattive) storie di questo o quell'autore

"Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana"
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MessaggioInviato: ven giu 08, 2007 3:56 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
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se un libro vende 250.000 copie mi sa che è un best seller ,
e all'autore gli fanno un contratto ricco , un fumetto invece naviga solo in buone acque.
non tornano i conti.


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MessaggioInviato: ven giu 08, 2007 7:26 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Goblin</i>
<br />se un libro vende 250.000 copie mi sa che è un best seller ,
e all'autore gli fanno un contratto ricco , un fumetto invece naviga solo in buone acque.
non tornano i conti.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Un fumetto che vende 250.000 copie è un SUPER bestseller, nonché uno dei più venduti in Italia. Un fumetto che naviga in buone acque vende 50.000/60.000 copie. [;)]

Ciao

Teo


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Iscritto il: ven feb 03, 2006 3:29 pm
Messaggi: 7581
Località: Grottaglie(TA)
Eh già...il punto di non ritorno sono le 30.000 copie.
Al di sotto di tale soglia non si rientra più nelle spese.
PAROLA DI SERGIO BONELLI[;)]

We have no future,heaven wasn't made for me,we burn ourselves to hell.(Marilyn Manson)


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Iscritto il: mer lug 25, 2001 1:00 am
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voi parlate dal punto di vista della bonelli che ha spese di produzione più elevate. Gli eura hanno punti di pareggio inferiori


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MessaggioInviato: ven giu 08, 2007 11:00 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2493
Nel complesso sono d' accordo con la tesi di Mirco.
Aggiungo alcune considerazioni personali.
Realizzare la sceneggiatura di un fumetto richiede molto meno tempo rispetto allo scrivere un libro. Intanto perchè le parole sono decisamente di meno, poi perchè si tratta di scrivere soli dialoghi (quindi meno discorsi indiretti, meno attenzione alla consecutio temporum, poche descrizioni di luoghi e stati d' animo, maggiore tollerabilità di ripetizioni o di piccoli errori sintattici, linguaggio spesso colloquiale). Certo, nella sceneggiatura andrebbe ricompreso anche il lavoro di "regia", ma credo sia comunque più agevole il rappresentare una situazione per immagini rispetto al doverla descrivere con le parole.
Va però detto che dal punto di vista dei disegni il discorso è diverso: realizzare 94 tavole IMO può tranquillamente arrivare a richiedere uno sforzo ed un tempo paragonabili a quelli necessari per la realizzazione di un libro.
Quanto ho appena sostenuto, comunque, non mira a dimostrare alcunchè: sappiamo bene, infatti, che nè il prezzo, nè tanto meno il valore artistico di un' opera possono essere misurati in termini di sforzo/lavoro necessario a produrla (o quanto meno non solo) _

V.M.-vietato ai minori-
V.M.since1986


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MessaggioInviato: sab giu 09, 2007 2:09 am 
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Iscritto il: mar mag 03, 2005 8:56 pm
Messaggi: 5225
Forse questa riflessione di un Francofortista pentito può esserci d'aiuto...

http://www.kore.it/CAFFE/benjamin/benjamin.htm

Ecco, forse il libro non perde l'aura mistica di cui parla Benjamin, mentre il fumetto da arte (anche) figurativa lo fa...
Da cui, maggior discredito al fumetto come "copia" piuttosto che ad un libro che è solo scritto.

(Magari ho scritto una vaccata, però rifletteteci un attimo)

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Nella tua guerra contro il mondo ti conviene stare dalla parte del mondo. (F.Zappa)

E'impossibile distinguere un uomo pazzo da uno normale
mentre camminano per strada. (C. Bukowski)

Meglio avere le mani sporche di sangue che lavate con l'acqua di Pilato. (G. Greene)


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