<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Volevo rivolgere un saluto a Fabio, uno dei miei disegnatori preferiti con Roi e Brindisi.
Una domanda: con quale degli sceneggiatori è più facile spaziare e quali invece sono più precisi e didascalici?
Grazie.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ciao Fantaman, un saluto a te e grazie.
Immagino che tu ti riferisca solo ai bonelliani con cui ho lavorato per Dylan (perchè se parlo dei disneyani la lista diventa troppo lunga).
Dunque: De Nardo, Faraci, Barbato, Enna: devo dirti di essermi sempre trovato molto bene con tutti loro, anche perchè per una buona metà erano amici di vecchia data e conoscevamo reciprocamente il nostro modus operandi. A mio parere le sceneggiature che ho avuto la fortuna di disegnare erano molto equilibrate, nè troppo didascaliche nè troppo essenziali. Poi personalmente tendo molto a "interpretare" la sceneggiatura (senza stravolgerla, chiaro), ma questo non ha (ancora) rappresentato un problema per nessuno. Avere troppi dettagli in sceneggiatura può risultare costrittivo, oppure essere un aiuto, dipende dal disegnatore che la interpreta. Sono per le vie di mezzo, in questo caso. Quanto basta per capire e i dettagli importanti, poi il resto me lo costruisco io.
Forse un discorso a parte lo posso fare per Paola, con cui ci siamo mezzo scannati durante la lavorazione del tocco del diavolo, nel tentativo di raggiungere le perfette (non buone, nè ottime: PERFETTE!) espressioni per i personaggi. Sopracciglia alzate di mezzo millimetro, capelli un pò più così, espressione un pò meno cosà, e via...! Credo che sia stata una storia "sentita" da entrambe le parti. E molto. Comunque, nonostante i coltelli tra i denti, alla fine il risultato ha soddisfatto entrambi (come spero abbia fatto con voi)... e sinceramente non vedo l'ora di poter lavorare di nuovo insieme.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Scommetto che lo sceneggiatore con il quale si trova meglio è... Fabio Celoni<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ciao Vace, quanto ho vinto? Celoni è uno sceneggiatore insopportabile, pretenzioso e maniaco, e sopratutto non te ne fa passare una! Lavorare con lui è stato davvero un incubo. E' facile descrivere scene folli quando a disegnarle dev'essere un altro! Ti dirò, che mentre disegnavo la sua storia, l'ho maledetto non poco.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Ciao Fabio....sarò banale e scontata(e anche un pò lecchina) ma ti faccio i miei migliori complimenti per i tuoi lavori...è stato amore a prima vista già dai "Quattro Elementi"....
Poi l'altro giorno stavo rileggendo il numero 2000 di TOPOLINO e ho trovato il tuo nome accanto alla voce "Disegni"....che emozione...ma che bravo che sei....e vengo anche a sapere che a breve uscirà una storia TUTTA TUA....
forse te l'hanno già chiesto, ma mi potresti dire tu fra dyd e topolino cosa preferisci disegnare...
qual è la difficoltà maggiore(a parte la lunghezza) che li differenzia...
quanto tempo impieghi più o meno per fare una storia....
grazie di tutto e i miei migliori auguri per l'albo che ti vedrà anche SCENEGGIATORE...<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ciao Beatrix, grazie di cuore per le tue parole. Quel numero celebrativo me lo ricordo molto bene: avevano pubblicato una mia storia breve recente(quella sui Bassotti) e un'altra che era in giacenza da più di 2 anni. Viste insieme sembrano disegnate da due persone diverse: quando sei all'inizio - e i primi anni di Disney furono incredibilmente stimolanti sotto il profilo stilistico: credo che una magia simile di combinazioni e di giovani artisti realmente "invasati" dal fuoco non si ripeterà tanto presto - quando sei all'inizio, dicevo, migliori molto in fretta, e quelle due storie ne sono la testimonianza. Mi scocciò molto, all'epoca: ora le cose hanno una luce diversa, e una diversa prospettiva. Se guardi bene, all'inizio ci sono anche delle illustrazioni celebrative: non cercare il mio nome perchè si sono dimenticati di metterlo, ma comunque è la prima!
Tra Topolino e Dylan è una dura scelta: sono due personaggi e due testate che ho molto amato da lettore, prima di avere la fortuna di lavorarci. E poi la risposta richiederebbe troppe precisazioni e distinguo, il discorso diventerebbe infinito. Mi perdoni?
In quanto alla difficoltà che li differenzia, sono molte, e anche qui è un discorso lungo. Disegnare Disney è estremamente difficile e complesso: è un universo parallelo, con delle regole che bisogna conoscere alla perfezione: per poi permettersi il rischio di esplorarlo con uno stile personale e una propria visione. Il disegno umoristico e quello realistico posseggono delle difficoltà che vanno ben oltre ciò che si vede, e sono fatte di anni di studio e lavoro. Dopo tanti anni che ne elaboro la tecnica, forse ho più facilità (anche se la parola non mi piace affatto) a fare Disney. Ma come puoi capire è tutto molto relativo: sono semplicemente due linguaggi diversi, con regole grammaticali e fonetiche spesso distanti anni luce. Anche perchè si parla a volte di cose impalpabili e realmente difficili da descrivere: cos'è ad esempio lo "spirito Disney", come si fa a trasporlo nelle tavole? Dura, ragazzi... qui si passa nella metafisica!
Per quanto riguarda i tempi, dipende chiaramente dalla lunghezza di una storia, calcola in media una tavola al giorno. Più o meno. Poi, visto che "in mezzo" si finisce sempre a fare qualcosa d'altro, i tempi (almeno per me) si dilatano, si dilatano... per disegnare la mia ultima storia di Dylan (quella che ho scritto) avevo preventivato 4 mesi e ne ho impiegati 6. Ma è già una grande vittoria, credimi!
Ciao e grazie mille per gli auguri,
Fabio