Cravenroad7

Ma non avevi detto che qui non ci avresti messo più piede ?

A me pare tutto irrimediabilmente senza speranza, credo che inizierò a comprare gli albi ogni mese per mero completismo riponendoli sullo scaffale senza leggerli. Mi sembra che Dylan sia diventato ormai uno zombi edulcorato che viene tenuto in vita ad ogni costo tramite trovate commerciali e innovazioni ammiccanti soltanto per poter continuare a fruire dei guadagni che indubbiamente ne derivano (grazie allo zoccolo duro di affezionati e ai nuovi lettori, i quali probabilmente non risentono come me della fottuta nostalgia).

Colgo l'occasione per domandare a chi è più esperto se è sempre esistita nella storia delle pubblicazioni dylaniate una tale sovrabbondanza di ri-proposte di vecchie storie (seppur in nuova veste). Riconosco che la mia impressione potrebbe essere amplificata dalla potenza dello share internettiano (post sulle nuove uscite in ogni dove), ed è anche vero che la ristampa dei classici è legittima consuetudine in tutti i settori culturali, ma a causa della pochezza di contenuti dell'offerta contemporanea questo non fa che rinforzare in me la suddetta impressione di Dylan prodotto di marketing.

Sul tema del thread posso comunque dire che le copertine di Cavenago sono davvero piacevoli, e Roi è sempre Roi.

7.
In linea di massima concordo con Wolkoff e Alemans. Loro, ma anche gli altri, han già detto tutto.
Rimarco solo il disappunto per una cattiva gestione della filastrocca e per il comportamento bipolare di Dylan.
"Spiegami, che il mio quinto senso e mezzo mi suggerisce che la tua storia abbia una certa importanza!"
"No aspè, mi dici domani, ho che fare"

Roi - relativamente - minimale ed efficiente. Molto meglio del fantasma di sé stesso - lui che il tratto l'ha sempre avuto spettrale - che infestava la collana qualche anno fa.
La Baraldi non mi piace e avevo paura, in senso negativo, della lettura di questo albo, ma sta migliorando e sembra esserci solo da sperare bene per il futuro.
Un pregio a suo favore però non è mai mancato: è sempre in sintonia col disegnatore. Prima Mari, ora Roi, sempre benissimo; non è da poco: il connubio fra chi scrive e chi disegna è importante, il prodotto finale è figlio di entrambi - le due parti della creazione non le si devono mai slegare nettamente.

Sicuramente positivo è che, il giorno dopo la lettura, sento che mi farà piacere rileggerlo, una volta o l'altra.
Ultimamente, con la nostra serie preferita, è capitato in pochi casi.
Quindi, per me, molto bene.

Circa vent'anni fa, all'apice del successo, ogni mese in edicola potevi trovare, oltre all'inedito, una Ristampa, una Seconda Ristampa e una ristampa Book.
La differenza è solo che all'epoca i lettori bussavano in Bonelli chiedendo ristampe, mentre oggi è la Bonelli che bussa a casa dei lettori chiedendo di comprare.

non ho capito il finale, i genitori si riprendono i pargoli assassini a braccia aperte? Niente ospedale psichiatrico?

E' un finale sospeso, e non mi sembra che i genitori brillino per lucidità in questo episodio. Né per empatia coi mocciosi e le loro reali problematiche. Figuriamoci provare un approccio correttivo, visto come se la sono fatta gli adulti stessi, poche pagine prima.

Nel finale si accontentano di riaccasare coi figli (re-impauriti) dopo la parentesi criminale. Un sanatoria condonante post-purga. Tutte le considerazioni successive sono lasciate (in teoria) alla loro capacità di apprendere a cosa sia servito/da cosa sia derivato questo excursus ribelle dei propri pargoli. Quindi praticamente parliamo di probabilità intorno allo zero

ALOHA MAMA SAID

Neanche così atroce, ma per lunghi tratti sbagliato.
Salvo il buon prologo e gli ottimi disegni di Roi.

5

la ninna nanna dell'ultima notte
dopo lo shock di "gli anni selvaggi", la baraldi esce con una storia molto più tradizionale tra cantilene bambinesche, labirinti di specchi e siparietti fiabeschi, c'è pure la volpe e l'uva
'na chiaverottata che ha messo d'accordo detrattori e recchioniani, mi par di capire.... stavolta è colpa mia... è il genere di storie "alla roi" (con tanto di raccontino incorniciato) per le quali non ho nessuna nostalgia... il punto più basso è la conferenza con il politico, le frasi fatte sugli immigrati e rania in vena di citazioni colte... e l'ingoio del petardo
curiosa la cliente del mese vestita come groucho e la teoria sulle fiabe modificate: sta succedendo con il politicamente corretto...
copertina molto bella, e mi piace anche il titolo chilometrico

voto 5

Recuperata oggi: impossibile per me arrivare alla fine di questa marmellata di cliché mal scritti.