Cravenroad7

DYLAN E BLOCH DANNO LA CACCIA A UN IMPREVEDIBILE SERIAL KILLER!




-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Buonasera,
questo albo non incontra il mio gusto; dopo alla rivelazione finale emerge una trama inconsistente, che occasionalmente aveva fatto emergere qualcosa di più sostanzioso.
Baron Karza

Aridatece Gualdoni

Forza, Gualdo!

Gualdoni, con tutti i suoi pedanteschi difetti, almeno non sentiva la necessità di imboccare il "messaggio" ad ogni piè sospinto, ficcandocelo a tutti i costi di straforo, anche quando la storia poteva camminare benissimo sulle sue gambette (fragili e scarnite, ma pur sempre autonome, nello zoppicaggio) verso il puro lavoretto standard di mestiere senza ambizioni socio-didattiche.
E invece, la Baraldi...



S ❀ P ❀ O ❀ I ❀ L ❀ E ❀ R ❀



... ci rifila l'ennesimo sottoprodotto dylaniato delle sue campagne #metoo in chiave horror, proseguendo un circolo vizioso da cui non si prende ossigeno. Aria stantia da fondo sottoscala, della retorica .

Certe volte sembra davvero che lo facciano apposta per urtare la pazienza del lettore, con questi mantra ripetuti a breve giro con le stesse referenzialità asfittiche: qualche giorno fa mi sono trovato a commentare i richiami forzosi a Jung nel recentissimo CF#48 made in P&M... e adesso in questo inedito aridanghete che ritorna, spiccicato, anche se stavolta per fortuna ci viene risparmiato il trip meta-psicoanalitico nella mente svagata della dylangirl del mese, e la contro-protagonista di questo albo se ne va per fatti suoi senza intortare rapporti intimi col Nostro. E poi come rinunciare al marchio di fabbrica?
Eccolo perpetuato didascalicamente solido a p.95, con tanto di griffe certificata, quello della "ragazza sbagliata" (del mese), che ha già attraversato l'orrore per dire un giorno... mambastapureno

Più di questo non dovrei commentare per giustificare il 5 ½ oltre cui non si scolla il mio giudizio a livello di voto.
E dire che si fossero attenuti al lavoretto sempliciotto da onesto thriller con leggera venatura psico-sovrannaturale sarebbe andato tutto più che bene. E la prima 70ina di pagine volgeva a questo senso, con un certo mio gradimento tra l'altro, per quanto "telefonata", ma sempre efficacie in attesa di qualche twist o controtwist. Solito serial killer aguzzino, solite identità nascoste con vite parallele, un transfer mnemonico che mischia le carte.
Sulla carta bastava accontentarsi di quello e magari provare un esito in crescendo tra vari scambi e controfinali spiazzanti à la Chiave .

Invece no, la resa dei conti (da p.78 in poi) è solo un lungo spiegone confessionale con effetto bathos che annulla tutti i discorsi intriganti su twist/transfer precedenti, sbrodolando nel drammone cronachistico della semplice donna legittimata per sclero alla violenza di reazione, dopo aver incontrato solo carogne maschili nella sua vita (dal compagno sadico, al fratello sordo, fino allo stalker maniaco), facendo fuori anche un povero infermiere innocente per ragioni "d'istinto" (e forse pure un vecchio che le dà un passaggio, p. 56) . Storie Italiane con Eleonora Daniele in seconda mattinata su RAI1 a confronto è Proust+Emily Dickinson .
Senza contare che si strumentalizza anche (quel poco di) alone sovrannaturale coi cadaveri delle donne che si rianimano guardacaso per impedire a Dylan di sparare contro un'assassina ormai conclamata alla sua 3a (o 4a) vittima nel CV. La revanche delle vittime che aspirano a diventare carnefici, con un bacetto al pargolo per sigillare la legittimazione retorica.
CoredeMater .


Copertina apprezzabile ma stravista; disegni apprezzati, anche se nelle parti in flashback mi sembra un Mari diverso dal solito, più arruffato nel tratteggio, tipo Ambrosini.

Non voglio per ora entrare nell'ambito della scombinature illogiche di una sceneggiatura che si presume da giallo-gnolo, ma penso di tornarci in un secondo momento quando avrò sbollito il fastidio. Anticipo solo che tutta la faccenda del primo ritrovamento di Myriam nel bosco e della sua (presunta?) auto tiene meno di un pelo d'ascella davanti ad una trebbiatrice .

Lo sto leggendo or ora.

il mio pensierino...
https://www.youtube.com/watch?v=-soiSxS35LE

L'ho finito or ora.
Mi era mancato il "ma di che farnetichi?", grazie ancora una volta di avermi distratto durante quello che dovrebbe essere il climax.

I disegni mi sono garbati, Mari è il mio guilty pleasure non ci fate caso. Punti bonus per Dylan che da un bacino sulla fronte a Groucho, vorrei anch'io che Dylan mi desse un bacino sulla fronte.

SPOILERS!

È strano che Dennis parte come personaggio principale e poi perde progressivamente importanza. Forse potevano rendere più chiaro fin dall'inizio che Myriam avesse già subito violenze invece di aggredirmi con un flashback riguardante un personaggio mai nominato prima. Più in generale preferirei se quando parlano di argomenti seri come - in questo caso - la violenza sulle donne si prendessero un po' più spazio per perché sembra l'abbiano tirato lì, questo albo sembra un po' tutto tirato lì. Ogni personaggio mi fa dire "scusa te a cosa servi?", oltre a costatare che Dennis non ha un figlio, le foto e la posizione (cose che comunque si possono trovare altri modi per rivelare) a che diavolo serve Helen? A cosa serve la sfiducia di Malcom? Serviva davvero che Dennis fosse un killer? Questo è un problema mio che faccio fatica coi nomi e quindi quando ci sono più di cinque personaggi impazzisco, scusate.

Forse era meglio se l'avessero lasciato come un mezzo giallognolo, non so se sia una buona idea lanciarmi addosso una backstory strappalacrime in cinque pagine. (Quella di trattare gli argomenti seri con le pinze è una fissa mia, lo riconosco, però comprendete se fanno le cose alla veloce la possibilità di banalizzare tutto facendogli perdere importanza è alta ed insomma preferirei di no.)

(p.74) Mi fa ridere che Dylan tiene la sua pistola in un comodino senza altre munizioni, lui ha sei colpi e basta, se sbaglia è morto. Lui ha un cassetto interamente vuoto dedicato esclusivamente alla pistola. Non c'entra niente con l'albo ma il mio cervello funziona così.

In linea di massima, questo è uno di quegli albi che mi dimentico dopo un mese nemmeno e inizio a dubitarlo se l'ho davvero mai letto o no.

Non ci credo...

... envece ce tocca pure 'sto mese.
Credimi, stavolta l'hanno riconfezionato in veste più traversa, ma sempre là stamo: alla lettera

Colgo l'occasione per togliermi qualche macigno dalle pantofole:


S
P
O
I
L
E
R


A proposito di sbavature anti-logiche della tenuta giallognola, prima di tutto il profilo forgiato dalla pula cicca di bruttissimo l'inquadratura del maniaco KTK per quanto riguarda il caso Myriam nella fattispecie .
Dicono da subito che ammazza di gusto familiari (bimbi compresi) dopo aver messo d'assedio le loro case infiltrandosi tipo Arancia Meccanica, per infine rapire la fanciulla di turno. Con Myriam non succede nulla sulla scia di questa pratica in 3 atti, perché di fatto il marito/compagno è già bello che crepato da quasi tre mesi, il bimbo non vede nulla intonso, e lo stalker non lascia tracce in casa della suddetta per l'irruzione da rapimento, manco mezzo cuscino all'aria o un bicchiere di cognac riverso. Zero colluttazione, le si è consegnata anem&ccore senza resistenza forse ?

Poi vorrei capire, sempre parlando di indagini o pseudo-tali della pula, come possa sfuggire una perquisizione in casa della stessa Myriam, di cui il fratello denunciò la scomparsa, tale da (non) far venir a galla, ghiaccio compreso, il compagno fatto a pezzi in frigo. Per non parlare del tempismo poderoso delle telecamere dell'ospedale, dove Myriam massacra e gironzola in piena libertà, pur essendo ripresa dal vivo nelle sue gesta.

Ma il pezzo forte è la fantomatica auto APPARTENENTE A Myriam e DENTRO la quale sarebbe stata trovata in condizioni pietose da coma/shock post crash silvestre (p. 47.iv e 64-65). Peccato che si veda chiaramente come quella lì è la stessa auto ('naspeshe di BWM) delle tavole iniziali, dell'incidente clou, e con cui Denis SCORRAZZA TRANQUILLAMENTE DA SOLO per arrivare nella villa del orrori del bosco (pp.41-45). Sia mai dare nell'occhio, altroché
Che senso ha che un maniaco giri vistosamente con la stessa auto della sua vittima, di cui è stato già denunciato l'allontanamento da casa dai familiari? Istinto di anti-conservazione inconscia per autodenunciarsi implicitamente alla pula, che comunque miagola nel bujo?
Senza contare che quando trovano Myriam nel bosco, a parte le ferite dell'incidente, un qualsiasi anatomo-patologo con la terza media avrebbe dovuto notare graffi, ecchimosi e tagli dovuti alle sevizie di KTK nello sgabuzziono, e non di certo all'urto contro un airbag o sportello che sia.

Ergo manca un'auto all'appello .
Per cui o Dennis godeva di un noleggio di straforo, oppure la Baraldi s'è persa nel parcheggio orario e ha ritirato il mezzo di qualcun altro, mentre Lanzoni si faceva rimorchiare da un carroattrezzi per sosta-non-autorizzata nella scuderia dylaniata.

Se continuano così giuro mi ammazzo (con una penna a sfera)

Perché guilty?

Mari è un disegnatore sopraffino!

Ho scoperto che tutti i disegnatori che mi piacciono fanno schifo al fandom/"erano meglio prima", quindi parto già dal presupposto che tutto quello che mi piace fa schifo, tanto per evitare figuraccie.

La serie per me era in effetti meglio prima, ma Mari mi piace.
Questa situa invece, tornando IT, un po' la apprezzo (come la scena dell'omicidio stilo in parallelo con il flashback) e un po' no, preferisco le cose in cui il finale non serve per imbeccare gli utenti.

Storia imbarazzante.
Ormai viene sancito che qualsiasi pretesto possa dare l'avvio agli eventi, purché stuzzichi o "scalci" il quinto senso e mezzo. Qualsiasi comportamento tra i più banali e spiegabili logicamente, viene percepito da Dylan come fosse uno stregone, un veggente, un origomante, un mago del sangue, uno sciamano o un rabdomante del paranormale.
SPOILER
Tranne quando c'è da identificare uno zombie, allora no, lo vede persino un energumeno al trentesimo boccale di birra, mentre lui UUUAARGH lo considera un disgraziato.
Alcuni passaggi logici sono dei carpiati che nemmeno la Cagnotto e fra tutti:
-la ricerca nelle scuole
Quante scuole ci saranno a Londra, mi chiedo? Dopo ben 5 sono già al dramma di non aver trovato cosa cercavano.
E dire che se cercavano un genitore in ritardo, a quel punto ne avrebbero trovati almeno 150.
E l'indagine sul cottage? Incredibile eh, anche che lo sgabuzzino sia diverso e anche la cucina, ammazza che Tenente Colombo e che strana amnesia quella di una persona che ha bocciato un albero col cranio.
E uin effetti in tutto l' albo si cercano spiegazioni strampalate o trasmigrazione di coscienze piuttosto che darsi una spiegazione terra terra.
I pesci rossi dite? Ah già, i pesci rossi...

E la donna che esce dall' ospedale intrisa di sangue umano? Che luminari della medicina ci sono in quell' ospedale se basta mettersi un camice, per andarsene dopo aver massacrato una persona?
Ma anche che idioti bisogna essere per dare un passaggio ad una persona intrisa di sangue? Ah già ma c'è lo stereotipo del vecchio porco che dà un passaggio ad una donna.

Disegni: 75 primi piani di Dylan Dog.
75 primi piani di Dylan Dog identici, con uno scarto di mezzo grado, quando capita, se capita.

Copertina bella e disturbante, si salva solo quella.