rimatt ha scritto:
Me li devo essere persi, perché non ne ricordo manco uno che confuti - seriamente, non limitandosi a "per me non è così" - l'idea freudiana dell'"istinto di morte".
Comunque, lo stanno dicendo tutti e lo dico anch'io: mi pare che il tuo pensiero non stia in piedi. Non c'è coerenza nell'amare gli animali e odiare gli uomini (esagero i termini ma il senso è quello), è un atteggiamento che fa pensare alla classica macchietta ambientalista chiusa e intollerante e che non ha alcun senso (sbeffeggiato alla grande nella puntata di South Park che ho citato qualche giorno fa, la geniale Douche and Turd).
A me pare che conoscere la natura voglia dire anche constatarne l'insita, enorme crudeltà (la darwiniana survival of the fittest): in natura il debole sparisce, viene eliminato, si estingue (cosa che secondo te non accade mai... e invece sì, eccome se accade). Tolleranza, comprensione, pietà per il diverso non esistono: il forte mangia il debole e finita lì. Se l'uomo seguisse pedissequamente la legge della survival of the fittest, probabilmente il mondo non esisterebbe più: invece si oppone, e meno male che lo fa. Quando anche nell'uomo affiorano certi comportamenti aberranti, questo accade proprio perché l'uomo lascia che il proprio istinto animale prenda il sopravvento, mettendo da parte i panni civili. Non fa altro che applicare la legge di natura secondo la quale il più forte sottomette il più debole: è probabilmente il momento in cui egli assomiglia di più all'animale che in fondo è.
Tralasciando il fatto che non è colpa mia se non leggi quello che scrivo, e tralasciando il fatto che Freud è considerato un bimbetto di 5 anni dagli odierni studiosi (leggi cosa hanno da dire Habermas o Jaspers in proposito...), ripeterò per l'ultima volta la mia opinione: anche Nietzsche nel Naufragio della verità afferma il contrario, sostenendo che istinto primordiale dell'uomo è quello di conservazione della specie e dell'incremento di sè. L'Homo homini lupus è stato confutato da ogni prospettiva con buona pace di Hobbes, già Seneca diceva che l'uomo è cosa sacra per l'uomo. Non è un caso che l'istinto di conservazione sia più presente nelle donne, in quanto "addette" a creare un nuovo essere umano che ha il nostro pool genetico e che deve tramandare i nostri geni. Il punto chiave è qua: il tramandare i nostri geni e il garantire la sopravvivenza dell'intera specie umana. Il desiderio di occuparsi dei propri figli e di proteggerli dai pericoli e malattie nasce proprio da qui. Ed è anche questo il motivo per cui le donne sono più sensibili e preoccupate dei rischi ambientali e tecnologici che gravano sull’umanità, come il buco nell’ozono, il fumo passivo, i pesticidi, o la sperimentazione animale ad esempio.
Ciò detto, io preferisco gli animali agli uomini, ed anche qui mi accingo ad elencarne i perchè per l'ultima volta: il concetto di crudeltà come già detto precedentemente, è prettamente umano. Quindi la natura non è crudele, la natura è natura, è ovvio logico e lapalissiano che l'istinto di conservazione fà si che il leone mangi la gazzella (deve mangiare), che la mantide uccida il compagno dopo l'accoppiamento (cosa che in cattività non avviene, ma anche lei deve nutrirsi per deporre le uova, altrimenti il suo corredo genetico andrà perso), che tutti gli animali (tutti, dallo scimpanzè ai cani, ai gatti ai ragni) eliminino i cuccioli che non saranno in grado di tramandare il corredo genetico. L'uomo non lo fa (adesso, ma si pensi alla rupe Tarpea degli spartani...) perchè appunto capace di empatia e perchè evoluto, ma se dovessimo vivere come l'uomo delle caverne, verrebbe logico anche a noi fare questo pensiero: prova tu a scappare da un leone dovendoti trascinare un tuo simile in quanto questo non riesce a camminare. Questa è la normalità, ed è una normalità che viene interrotta a volte: mai visto esemplari femmina di un tipo di animale, allattare cuccioli di un altra specie? Secondo te lo fa perchè non riesce a capire che non è della sua specie? Mi sa proprio di no. E questo cosa deve far pensare? Forse che nello "stato di natura" spazio per compassione e pietà c'è? Ora, prova a prendere questo punto di vista, e dimmi cosa è più normale: il leone che mangia un cucciolo di gazzella, o un uomo che taglia a pezzetti una donna? (tanto per non fare sempre lo stesso emblematico esempio del soldato dell'Aquila...)