Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 5:40 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Località: Milano
Ma non era riferito a te. Era un discorso generale. Scusa se te lo dico pubblicamente, ( ed immagino che sia ricambiata come cosa quindi non me la prendo ne mi offendo, né intendo offendere te ) ma io i tuoi post non li leggo nemmeno più. Ho, ammetto, solo sbirciato la vignetta di Dylan presa da Goblin.
E ribadisco che non critico il numero in se, quanto il messaggio banale e scontato che un dialogo del genere offre. E' come un bel discorso del Papa alla tv, quando dice di non volere le guerre, la fame e le diseguaglianze.
Tutto bello ma anche tutto banale e di comodo.
Dire che non si deve far del male agli animali ed affermare che una medicina derivante da tale pratica non la si usa nemmeno per salvare se stessi, fa molto figo ma anche tanto qualunquismo. Vorrei vedere, ripeto, se al buon Chiavarotti servisse una medicina per salvare suo figlio o suo padre, e se questa fosse il frutto di sperimentazione animale, come si comporterebbe.

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 5:58 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
Eva_Luna ha scritto:
Proprio perché ho sostenuto ampiamente e con decine di esempi la mia opinione.


Me li devo essere persi, perché non ne ricordo manco uno che confuti - seriamente, non limitandosi a "per me non è così" - l'idea freudiana dell'"istinto di morte".

Comunque, lo stanno dicendo tutti e lo dico anch'io: mi pare che il tuo pensiero non stia in piedi. Non c'è coerenza nell'amare gli animali e odiare gli uomini (esagero i termini ma il senso è quello), è un atteggiamento che fa pensare alla classica macchietta ambientalista chiusa e intollerante e che non ha alcun senso (sbeffeggiato alla grande nella puntata di South Park che ho citato qualche giorno fa, la geniale Douche and Turd).

A me pare che conoscere la natura voglia dire anche constatarne l'insita, enorme crudeltà (la darwiniana survival of the fittest): in natura il debole sparisce, viene eliminato, si estingue (cosa che secondo te non accade mai... e invece sì, eccome se accade). Tolleranza, comprensione, pietà per il diverso non esistono: il forte mangia il debole e finita lì. Se l'uomo seguisse pedissequamente la legge della survival of the fittest, probabilmente il mondo non esisterebbe più: invece si oppone, e meno male che lo fa. Quando anche nell'uomo affiorano certi comportamenti aberranti, questo accade proprio perché l'uomo lascia che il proprio istinto animale prenda il sopravvento, mettendo da parte i panni civili. Non fa altro che applicare la legge di natura secondo la quale il più forte sottomette il più debole: è probabilmente il momento in cui egli assomiglia di più all'animale che in fondo è.

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 6:29 pm 
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Iscritto il: ven ott 15, 2010 4:50 pm
Messaggi: 2643
Località: Venaria Reale (To)
In un solo thread ho letto almeno 6-7 interventi di Rimatt che potrebbero essere candidati come post del mese....complimenti davvero!!!

Cosa insegni di preciso??

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"Ci sono piu' cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognino i tuoi sistemi filosofici"


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 6:39 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
Messaggi: 5678
Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Ha ragione Rimatt quando dice che una specie può estinguerne un'altra. E' non accade mai per crudeltà, ma per istinto di sopravvivenza, per necessità nutrizionali, per lo spazio, per le migliori permormances bioriproduttive, perchè più resistenti ad un determinato fattore ambientale e non.

La crudeltà, secondo me, non è un concetto applicabile ad un animale.

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Nobody talks about the pile (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 6:41 pm 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 8:36 pm
Messaggi: 530
Premesso che mi pongo come osservatore neutrale, credo sia necessario chiarire un paio di punti controversi che ho letto di sfuggita:

1. Parlare di crudeltà di animali che divorano i cuccioli è un paralogismo, una facile [quanto indebita] antropomorfizzazione. Non ha senso parlare di bene e male al di fuori di una sovrastruttura morale, che è esclusivamente umana. Che poi non abbia senso neanche all'interno di una sovrastruttura morale, è un altro interessante spunto.

2. La psicoanalisi freudiana non è una testimonianza scientifica. Vedasi Popper per ulteriori informazioni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 8:12 pm 
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Iscritto il: ven nov 04, 2011 5:48 pm
Messaggi: 2101
Località: Catania
rimatt ha scritto:
Me li devo essere persi, perché non ne ricordo manco uno che confuti - seriamente, non limitandosi a "per me non è così" - l'idea freudiana dell'"istinto di morte".

Comunque, lo stanno dicendo tutti e lo dico anch'io: mi pare che il tuo pensiero non stia in piedi. Non c'è coerenza nell'amare gli animali e odiare gli uomini (esagero i termini ma il senso è quello), è un atteggiamento che fa pensare alla classica macchietta ambientalista chiusa e intollerante e che non ha alcun senso (sbeffeggiato alla grande nella puntata di South Park che ho citato qualche giorno fa, la geniale Douche and Turd).

A me pare che conoscere la natura voglia dire anche constatarne l'insita, enorme crudeltà (la darwiniana survival of the fittest): in natura il debole sparisce, viene eliminato, si estingue (cosa che secondo te non accade mai... e invece sì, eccome se accade). Tolleranza, comprensione, pietà per il diverso non esistono: il forte mangia il debole e finita lì. Se l'uomo seguisse pedissequamente la legge della survival of the fittest, probabilmente il mondo non esisterebbe più: invece si oppone, e meno male che lo fa. Quando anche nell'uomo affiorano certi comportamenti aberranti, questo accade proprio perché l'uomo lascia che il proprio istinto animale prenda il sopravvento, mettendo da parte i panni civili. Non fa altro che applicare la legge di natura secondo la quale il più forte sottomette il più debole: è probabilmente il momento in cui egli assomiglia di più all'animale che in fondo è.

Tralasciando il fatto che non è colpa mia se non leggi quello che scrivo, e tralasciando il fatto che Freud è considerato un bimbetto di 5 anni dagli odierni studiosi (leggi cosa hanno da dire Habermas o Jaspers in proposito...), ripeterò per l'ultima volta la mia opinione: anche Nietzsche nel Naufragio della verità afferma il contrario, sostenendo che istinto primordiale dell'uomo è quello di conservazione della specie e dell'incremento di sè. L'Homo homini lupus è stato confutato da ogni prospettiva con buona pace di Hobbes, già Seneca diceva che l'uomo è cosa sacra per l'uomo. Non è un caso che l'istinto di conservazione sia più presente nelle donne, in quanto "addette" a creare un nuovo essere umano che ha il nostro pool genetico e che deve tramandare i nostri geni. Il punto chiave è qua: il tramandare i nostri geni e il garantire la sopravvivenza dell'intera specie umana. Il desiderio di occuparsi dei propri figli e di proteggerli dai pericoli e malattie nasce proprio da qui. Ed è anche questo il motivo per cui le donne sono più sensibili e preoccupate dei rischi ambientali e tecnologici che gravano sull’umanità, come il buco nell’ozono, il fumo passivo, i pesticidi, o la sperimentazione animale ad esempio.
Ciò detto, io preferisco gli animali agli uomini, ed anche qui mi accingo ad elencarne i perchè per l'ultima volta: il concetto di crudeltà come già detto precedentemente, è prettamente umano. Quindi la natura non è crudele, la natura è natura, è ovvio logico e lapalissiano che l'istinto di conservazione fà si che il leone mangi la gazzella (deve mangiare), che la mantide uccida il compagno dopo l'accoppiamento (cosa che in cattività non avviene, ma anche lei deve nutrirsi per deporre le uova, altrimenti il suo corredo genetico andrà perso), che tutti gli animali (tutti, dallo scimpanzè ai cani, ai gatti ai ragni) eliminino i cuccioli che non saranno in grado di tramandare il corredo genetico. L'uomo non lo fa (adesso, ma si pensi alla rupe Tarpea degli spartani...) perchè appunto capace di empatia e perchè evoluto, ma se dovessimo vivere come l'uomo delle caverne, verrebbe logico anche a noi fare questo pensiero: prova tu a scappare da un leone dovendoti trascinare un tuo simile in quanto questo non riesce a camminare. Questa è la normalità, ed è una normalità che viene interrotta a volte: mai visto esemplari femmina di un tipo di animale, allattare cuccioli di un altra specie? Secondo te lo fa perchè non riesce a capire che non è della sua specie? Mi sa proprio di no. E questo cosa deve far pensare? Forse che nello "stato di natura" spazio per compassione e pietà c'è? Ora, prova a prendere questo punto di vista, e dimmi cosa è più normale: il leone che mangia un cucciolo di gazzella, o un uomo che taglia a pezzetti una donna? (tanto per non fare sempre lo stesso emblematico esempio del soldato dell'Aquila...)


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 9:01 pm 
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Ma questo Nikolaj è fantastico!

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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 9:10 pm 
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Io trovo sorprendente come si possa avere un'ipersensibilità al mondo animale e minimizzare quello vegetale, solo perché una pianta non prova dolore. Fanno parte della natura tanto quanto gli animali, SONO natura come gli animali, e nascono, si ammalano e muoiono come tutti noi, e come gli animali (ma non come noi) sono al di là di qualsiasi concetto umano (crudeltà, ecc..).


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 9:12 pm 
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Scusa ezekiel, ma io non ho mai detto che i vegetali li disprezzo o li minimizzo.
Ma di certo un animale è imparagonabile ad una pianta. Quindi mangio una pianta, piuttosto che un animale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 9:14 pm 
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Località: Inland Empire
oddio, no, manco le piante! Ma che se magnamo? :(

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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 9:16 pm 
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Ahahahahahhaa tranquillo GP, le piante si possono magnà :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 9:32 pm 
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E allora mangiatevi pure le piante!

:mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 9:52 pm 
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Io senza zucchine non saprei proprio vivere :D


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MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 9:57 pm 
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Località: Grottaglie(TA)
Io ho una pianta carnivora che sembra viva per cui per scrupolo da domani non mangio più un cazzo così vi faccio vedere io :tc:

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I pigri intelligenti hanno sempre grandi ambizioni, per giustificare la propria pigrizia alla propria intelligenza.


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: ven mar 23, 2012 10:04 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
Messaggi: 11088
Come? Cosa non mangi più? :D

_________________
Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
http://luogosegreto.myblog.it/


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