Wellpozzo
bien... si tratta di fare lavoro di sfrondamento per quel che mi riguarda
.
Nel senso che, pur non trovandoci di fronte ad un'annata particolarmente positiva, in questo 2023 ci sono almeno 7-8 storie a mio parere attorno al 7 (od oltre) come gradimento, con poche differenze tra loro. Scarti minimi. La maggioranza, come anticipato, non si ritrova sulla serie regolare, quindi magari non prenderanno voti dal clou dei forumisti che non hanno avuto accesso a queste pubblicazioni fuori serie.
Comincio col trittico degli
esclusi di pregio: estraggo per un pelo di criceto alopecico dalla top 5
L'Isola dei due soli perché tutto sommato né il disegnatore né il finale da fantabarocconata anni'60 hanno incontrato il mio gusto; comunque una buona storia di massima. Stranamente buona anche
Horror Education di Simeoni, che forse è il suo miglior prodotto negli ultimi 3-4 anni, ma nessuno sembra essersene accorto, confinata nell'OB natalizio.
Rimane la più illustre esclusa, che sarà lo Special
Una storia d'orrore: qualità indiscutibile, vabbeh, ma Bilotta ha sinceramente rotto con la sue divagazioni anti-PdM e se ci mette pure forzosamente il meta- di mezzo lo scaglio in meta oltre le 80 yards.
Allora siamo alla
top 5 vera e propria, in ordine di pubblicazione. Iniziamo con l'
OB#18 x2(insomma,
se non lo comprate siamo al masochismo abulico nello strazio ristagnante
)
Terre Desolate: Cavaletto si conferma per quello che vale. Molto bene, anche se l'ultima parte un po' troppo filo-ambientalista pregiudica un voto altrimenti ancora superiore.
Il diavolo in paradiso : da lì in poi Russo non mi ha molto convinto, ma questa storia merita davvero, anche per Bacilieri. Cat power.
Frammenti : la Barbato campa un po' di rendita su un giallo pre-confezionato sui suoi precedenti, ma per me vale comunque molto rispetto alla media di altre storie del genere viste in questi tempi su DD.
A occhi chiusi: Mastro Enna sul classico non si può non apprezzare. Forse anche troppo "classico", ma non mancano certi guizzi ed i disegni sono favolosi.
I Supplizianti : un supplizio pensare che sia stata l'ultima storia top del Conte. Il "Tempo" (in cui lui non credeva) potrà dircelo. Anche qui un gatto magico sembra saperne più di noi tutti...
Entro la decenza menziono la prima metà della doppia (sbrodologena) di Recchioni,
Morte in sedici noni, che sembrava prometter qualcosa a livello estetico-concettuale. Passabili o poco più/meno le
P&M nei loro lavori, che a parte la saga di Cora, mi sembrano in costante calo coi loro cliché. Vanzella sotto la sua media quando vuol fare lo spiritoso (#440); Contu sotto la decenza media (#438).
Invece ho gradito parecchio, tra le fuori concorso, il breve gastro-incubo di Sicchio (
Il Cacciatore) sull'Enciclopedia-alias-Almanacco-Magazine-CalenderiodisuorGermana - a propo', ma uscirà un volume 2024 di quella testata
. Non mi divertivo così tanto con Groucho dai tempi dei primi Grouchini : la storia di
Daw sul CF#46
è davvero un capolavoro, sotto molteplici punti di vista
[...]
Passiamo alle dolenti note, un concerto cacofonico come pochi, per la
Flop 5.
Faccio fatica a raccapezzarmi per dargli un ordine di "sgradimento", ma senza dubbio dall'abisso delle ciofecaggini non recupererei mai obbrobri come l'
OB#17 tutto ad opera di
Faraci che sinceramente andrebbe rispedito indietro a spese proprie alla SBE, come quando al ristorante cannano il piatto. Davvero, impresentabile
.
Male, molto male anche
Mignacco che vorrebbe fare della commedia horror con
La congiura dei colpevoli, ma alla fine risulta colpevole di un'orrida farsa.
Tremenda la
Baraldi che mischia cialtronescamente Duran Duran, Burroughs, Cronenberg nei
Ragazzi Selvaggi. Di poco meno indigesta la sua opera alla 10 Piccoli Indiani+domotica moderna in
L'altro lato dello specchio, dove regnano scalcagnatezza ed idiozia comunque in larga quantità.
Evitabili anche i barboni abbozzati sotto la neve nell'OB natalizio.
Tre le peggiori fuori serie/fuori concorso, ci metterei sicuramente quell'inutile trittico polpettonesco feat.Batman (che verte su Killex
), occasione peggio che persa dal solito Rrobe... e le due prime storie del CF#47, una
(Presenza invisibile) di una magonaggine finto-melò esistenzialista insopportabilmente leziosa, mentre l'altra
Uno sguardo malvagio, ennesima dimostrazione che la Barbato sta all'ironia come Martufello alla Biennale di Venezia.
Se penso che per ora in questo 2024 salvo sull'inedito solo (e di poco) Ambrosini, forse meglio preparare una tempesta di rutti per affondare la prossima zattera...