Cravenroad7

il fiore d'ombra è una delle migliori storie uscite sui maxi.

Ruju scrive una delle sue 20 storie maggiormente apprezzabili, ci sono tanti difetti, c'è una freneticità sospetta, un senso trash di alcuni dettagli (gli occhiali da sole del killer, i cavalieri medievali, la ragazzina che perdona) ma nel complesso è davvero una storiella interessante financo poetica, con il personaggio della fioraia cieca (che furbone, Ruju) e del killer attira-zombi, il fenomeno degli zombi in particolare è sì condito dalla solita retorica chiaverottiana ma la freneticità di cui prima ci torna utile nel gioco delle apparizioni fugaci, un morso e via, un primo piano sulla dentatura con filamenti di tessuto morto. Montanari e Grassani così e così. Voto 6+

Manfredi scrive la sua seconda migliore storia rovinata da disegni non ispiratissimi e da alcuni ideali tagli, qualche pagina in più avrebbe giovato, ma già  così è buona eccome, la figura di Finney è poco banale sebbene i temi della multipla personalità  e della sofferenza generazionale siano triti. La narrazione è vagamente noir, corrosiva nei sentimenti, nelle immagini sfocate vedi la citazione natalizia a Profondo rosso. Tanti cambi di scena interessanti, forse non curatissimi alcuni stacchi tra gli assassini che in effetti possono confondere e la pista indù, che avrebbe potuto dare un pizzico di atmosfera dark in più. Il prologo è memorabile. Voto 7

Chiaverotti scrive una cagata pazzesca sotto vari aspetti, la trama è ridicola e in confronto alla moderata cura dei suoi colleghi il famoso erede di Sclavi padrino di Dylan Dog ci fa una figura poverina. Si salva in corner grazie alla follia totale delle immagini, di alcune scene violente effettivamente efficaci, una follia con cui i Montanari e Grassani vanno decisamente a nozze e infatti sfoderano la loro migliore prova del primo maxi. Voto 5

è normale che il primo maxi non abbia la copertina plastificata come gli altri?.

Si, almeno anche per il mio è cosi.

Ho letto solo "La vendetta del tempo"in superbook
Mi è piaciuta molto

un bel maxi. M&G c è stato un periodo che mi avevan stufato, forse a causa di overdose, ma rileggendoli riconfermo ora che mi piacciono un sacco. Un tratto molto elegante, ricco e scuro quanto basta

Votato buono. Devo ammettere che lo ricordavo molto peggio, invece sono rimasto piacevolmente sorpreso. Quel che c'è davvero di brutto sono i disegni di M&G, ai minimi storici e lontani anni luce dai fasti dei primi numeri da loro illustrati. Un peccato perchè disegni così penalizzano, chi più, chi meno, tutte e tre le storie di questo primo Maxi. Passando al dettaglio:

Il Fiore d'Ombra: eccetto il ridondante e sconclusionato flashback su cavalieri templari e streghe (messo lì solo per giustificare il fiore d'ombra), del tutto fuori contesto, una valida storia di Ruju con un killer interessante e interessato a far fuori Bloch e un bel finale in cui Bree non è tirata in ballo a caso. Il boss mafioso-zombie spacca, forse Pasquale si è ispirato al boss-vampiro di Amore all'ultimo morso di John Landis. Mi fa morire la battuta di Bloch quando Dylan spiega le doti del fiore "che ha il potere di resuscitare i morti": "..see come la zuppa di cipolle che faceva mia madre".

Le stagioni della vita: Soggetto tra i migliori di Manfredi che potenzialmente avrebbe potuto divenire un capolavoro. Il prologo è eccellente, per il resto avrei evitato il depistaggio indiano, la storia era già abbastanza complessa. Probabilmente la più penalizzata dal dinamico duo M&G.

La vendetta del tempo: Storia con una trama che fa acqua da tutte le parti, con una soluzione poco credibile, eppure maledettamente divertente come solo Chiaverotti sapeva scrivere. Un'autentico spasso di splatter (e infatti qui M&G si salvano in corner), deliri e allucinazioni a go-go. Tanti rimandi ad albi del passato alcuni dichiarati (tra cui l'ottimo la Clessidra di Pietra, molto affine a livello di tematiche a questo), altri no: vedasi pag. 280 con l'omaggio al #3 e, incredibile, chicca il mostrone tentacolare cingolato di pag. 256 fatto a immagine e somiglianza di quello con le fattezze di Martin Mistere apparso nel secondo DD&MM. Dylan che becca il 2 di picche dalla tizia del centro estetico non ha prezzo.
Qui lo dico e qui lo nego, la storia che mi è piaciuta più questo Maxi , anche se oggettivamente quella di Manfredi è migliore.
Un "we love Chiaverotti" qui ci sta.

Rammento di averlo preso solo per la copertina. E difatti è la sola cosa che rammento.
Nove alla copertina. Non mi piacciono M&G !
Quindi non mi piace il maxi. Questo l'avevo preso solo per la copertina.

Per me è il migliore invece, non c'è una storia che sgarri nella deludenza afflitta .
Ruju ispirato quanto barocco.
Uno dei migliori Manfredi, hard-boilizzato con fascino.
Chiave sgangheratamente folle.
M&G non ancora sconcertanti.

ALOHA ALL'ESTATE DELLA MIA MATURITA' ('98)

molto mediocre

Un buon maxi, l'unico che abbia trovato finora! Tutte e tre le storie hanno un fascino old-style, orgogliosamente e rigorosamente di serie b. nella storia di Manfredi ho odiato il bambino (ogni volta che veniva chiamato "il piccolo" mi giravano le bae), le sue espressioni e i suoi mutismi. Chiaverotti batte il suo classico chiodo, ma con "stile" e diverte Comunque nel complesso è tutto gradevole, un bel sette se lo merita tutto.

Il fiore d'ombra
Rujata senza infamia e senza lode. M&G non al meglio.
Bree Daniels usata come pretesto fa tanto male, ma almeno il finale è commovente. 6

Le stagioni della vita
Fantastica. Una storia appassionante, coinvolgente e molto ben strutturata. Dirò un'eresia, ma le prime 30 pagine sono quanto di più sclaviano abbia mai letto di non scritto da Sclavi. Chapeau Manfredi. M&G a livelli decenti, qui, anche se altri disegnatori l'avrebbero resa ancora migliore. 8.5 complessivo.

La vendetta del tempo???
Trash-chiaverotti in piena regola abbastanza sconclusionato. Non è il mio genere. 5

Maxi, nel complesso, tra i migliori che abbia letto (ed è tutto dire). La storia di Manfredi vale assolutamente la pena leggerla.

Ripeto: l'intro di Manfredi in narrativo è uno dei migliori fuori-campo mai letti su Dylan.
Le prime 15 pagine sono da capolavoro del noir/hard boiled.
Pioggia ed atmosfera come pochi. Ma non venitemi a dire che tutto è rovinato da M&G perchè anche loro, con tutte le loro stagioni della vita sul groppone, avevano ancora qualcosa da dire all'epoca...

ALOHA EVERGREEN (d'invidia)

Riletto da poco.

Il fiore d'ombra...cosi' cosi,Ruju ha fatto di peggio.Ma tra killer trashone assoluto,e spiegazioni sulle origini del fiore e tutto...la trama accusa qualche calo evidente.Solita voglia di strafare,e difficolta' a tirare i fili dell'intera vicenda.Bree messa li' un po' a ruffiano...

Le stagioni della vita...ottimi inizio veramente,incipit di grande atmosfera e suggestione che richiama alla memoria una sorta di Ellroy fumettistico.Peccato che il resto non sia dello stesso livello.Per carita',piacevole e complesso il giusto...ma lo spiegone in salsa indiana???...non memorabile,diciamo cosi'.

La vendetta del tempo...per quanto apprezzi Chiaverotti,questa storia mi e' scivolata un po' via tra le dite senza lasciare il segno.Divertita,frenetica,folle...ma poca sostanza,e risoluzione che convince a meta'.