Votato buono. Devo ammettere che lo ricordavo molto peggio, invece sono rimasto piacevolmente sorpreso. Quel che c'è davvero di brutto sono i disegni di M&G, ai minimi storici e lontani anni luce dai fasti dei primi numeri da loro illustrati. Un peccato perchè disegni così penalizzano, chi più, chi meno, tutte e tre le storie di questo primo Maxi. Passando al dettaglio:
Il Fiore d'Ombra: eccetto il ridondante e sconclusionato flashback su cavalieri templari e streghe (messo lì solo per giustificare il fiore d'ombra), del tutto fuori contesto, una valida storia di Ruju con un killer interessante e interessato a far fuori Bloch e un bel finale in cui Bree non è tirata in ballo a caso. Il boss mafioso-zombie spacca, forse Pasquale si è ispirato al boss-vampiro di Amore all'ultimo morso di John Landis. Mi fa morire la battuta di Bloch quando Dylan spiega le doti del fiore "che ha il potere di resuscitare i morti": "..see come la zuppa di cipolle che faceva mia madre".
Le stagioni della vita: Soggetto tra i migliori di Manfredi che potenzialmente avrebbe potuto divenire un capolavoro. Il prologo è eccellente, per il resto avrei evitato il depistaggio indiano, la storia era già abbastanza complessa. Probabilmente la più penalizzata dal dinamico duo M&G.
La vendetta del tempo: Storia con una trama che fa acqua da tutte le parti, con una soluzione poco credibile, eppure maledettamente divertente come solo Chiaverotti sapeva scrivere. Un'autentico spasso di splatter (e infatti qui M&G si salvano in corner), deliri e allucinazioni a go-go. Tanti rimandi ad albi del passato alcuni dichiarati (tra cui l'ottimo la Clessidra di Pietra, molto affine a livello di tematiche a questo), altri no: vedasi pag. 280 con l'omaggio al #3 e, incredibile, chicca il mostrone tentacolare cingolato di pag. 256 fatto a immagine e somiglianza di quello con le fattezze di Martin Mistere apparso nel secondo DD&MM. Dylan che becca il 2 di picche dalla tizia del centro estetico non ha prezzo.
Qui lo dico e qui lo nego, la storia che mi è piaciuta più questo Maxi
, anche se oggettivamente quella di Manfredi è migliore.
Un "we love Chiaverotti" qui ci sta.