La copertina di questo numero è decisamente una delle più belle. Presenta un Dylan Dog decisamente nuovo, determinato, contornato dal suo mondo, le sue paure, la sua nemesi/compagna.
SPOILER
La copertina di questo numero è decisamente una delle più belle. Presenta un Dylan Dog decisamente nuovo, determinato, contornato dal suo mondo.
Per il Verso SbagliatoCossu a colori mi mancava e devo dire che non mi è dispiaciuto affatto. La storia è di quelle classiche, che si legge tutta d'un fiato. Mi è piaciuta abbastanza, ma non ha nulla in grado di farla ricordare. I colori dello studio overdrive mi sono sembrati troppo freddi e con troppe poche sfumatore.
Il miglior Dylan lo abbiamo a pagina 22 (ultima vignetta); il peggiore a pagina 29 (seconda vignetta).
OuroborosInizia con una vignetta che spiazza, per poi proseguire con altre che fanno effetto, ma una volta...
Questa è una di quelle storie che si possono accostare agli "shottini" al bar: vanno giù subito e solo alla fine senti qualcosa. Qui quel "qualcosa" lascia un retro gusto molto leggero però.
L'overdrive studio in questa storia ha dato il suo meglio: se nella prima i colori erano senza potenza, qui un pò ne prendono, dando al complesso un punto a favore per nulla indifferente.
Il miglior Dylan lo abbiamo a p. 51 (penultima vignetta) e p. 64 (seconda vignetta); il peggiore a pagina 37 (seconda vignetta)
I Morti non BallanoSi prova a mettere in campo il passato dell'old boy e lo si fa con una storia tutto sommato scorrevole e intrigante.
La colorazione sembra mono tematica e non presenta guizzi. I disegni sono molto "personali", nel senso che il Dylan presentato è un givane ragazzo, con lineamenti poco definiti. Nel complesso sono carini.
La NeraRecchioni ci presenta una storia di dipendenza, di schiavitù e lo fa tirando in ballo un oggetto di uso comune: una bicicletta.
La nera, simbolo di risvegli arcani, di emozioni devastanti, d'incapacità di mantenere il controllo. Che sia inconscienza giovanile o disperazione, sarà il veicolo ultimo per attraversare il confine fra realtà e una delle tante "Waste Land(s)"...
Disegni e colorazione migliori delle quattro storie, che ben si amalgamo alla storia di Recchioni, anch'essa la più bella dell'albo.
Miglior Dylan a pagina 114 (ultima vignetta). Alcuni dei suoi primi piani mi hanno ricordato molto Ambrosini. Il che non guasta affatto.
Vorrei spendere due righe per quanto riguarda l'utilizzo e la proposta del passato di Dylan o anche del ripescaggio di vecchi comprimari o nemici storici in albi fuori collana e in storie brevi: non so quanto possa giovare o funzionare questa "esposizione" in storie brevi. Io comincio ad avere un'opinione ben definita a riguardo che è non favorevole. Personaggi come Mana Cerace sprecati in poco più di 30 pagine? No, non sono d'accordo. Parti di vita importante solo accennate. Secondo me ci sono spunti, personaggi e porzioni di passato che meriterebbero più spazio.
il RRobe ha scritto:
Premessa numero uno:
...A mio modo di vedere, il Color Fest deve essere un'occasione speciale di presentare storie speciali, con autori speciali.
E in questo senso cercherò di muovermi sempre.
Magari non sempre io e Franco ci riusciremo e sono sicuro che alcuni di quegli autori speciali che ho in mente, faranno storcere il naso ad alcuni di voi, ma la mia idea per la testata è questa e cercherò di portarla avanti con quanto più coerenza mi sarà possibile, specie quando saremo in condizione di lavorare al netto di imposizioni produttive pregresse.
Felice di sentire queste parole. E' la stessa idea che ho sempre avuto del Colofest: un campo dove sperimentare con
collaborazioni di autori stranieri e magari estranei a questo "mondo", colorazioni "sperimentali", divisione delle vignette inusuale e altro.