Una gran bella storia. La migliore di De Nardo, finora.
Lo stile narrativo è lo stesso da lui utilizzato per "Programma di Rieducazione" e riesce a coinvolgere totalmente nella lettura. Tanto i personaggi mi sembravano pallide ombre di cartone in altre sue storie (vedi l'ultimo speciale), tanto appaiono vivi in questa.
Vedo che molti si sono lamentati perché fin dall'inizio lo sceneggiatore gioca a carte scoperte, con quella didascalia a pagina 9, che preannuncia l'inganno della sua "fidanzata"... è chiaro che in questa storia a De Nardo non importa nulla sorpresa, è in questo molto Hitchcockiana: il grande Alfred detestava la sorpresa e puntava tutto sulla suspense, la tensione narrativa che il lettore dovrebbe provare sapendo che in questo caso l'eroe sta venendo condotto in una trappola.
In definitiva, anche in questo caso una storia angosciante e ben narrata, come il mese scorso, per quanto De Nardo non raggiunga la maestria di Accatino. Però, mentre nella precedente c'era una sottile e tragica ironia, qui l'ironia è totalmente assente... ma per questo temo ci sia poco da fare, De Nardo non ha mai mostrato di cavarsela bene con l'ironia.
In definitiva, una gran bella storia... e tra l'almanacco, l'episodio del mese scorso, questo, e il racconto di Cavaletto sul Color, sto iniziando a sperare che Dylan stia infine risalendo la china!