Cravenroad7

Oh, perché tirate tutti in mezzo me, non sono mica l'unico a cui è piaciuta! Io credo che se una storia (un libro, un film) non ti piace, uno può scrivere cento pagine per spiegarne la bellezza ma a te continua a non piacere. Una cosa però è oggettiva: questa non potrebbe mai essere una storia di Marzano. I dialoghi sono di ben altro spessore e livello, e questo credo che, al di là dei gusti personali, sia un fatto oggettivo.

Non mi pare qua dentro ci sia gente che abbia detto che se non ti è piaciuta vuol dire che non l'hai capita o che non ci arrivi.....se non ti è piaciuta basta dirlo a motivarlo...vittimismi non servono

Questa storia può piacere o non piacere...ma una cosa è fuori di dubbio...questa NON è una storia che potesse mai uscire dalla penna di Marzano...e non tanto per i dialoghi (già solo quelli basterebbero, pur non essendo certo a livello di Sclavi, sono di un'altra categoria) quanto per lo svolgersi della trama non lineare....
Infatti in Marzano generalmente la trama è linearissima
Dylan Dog----cliente/fidanzata che arriva---si manifesta fantasmino----cacciare il fantasmino....termina la storia

La migliore storia di Accatino, un gioiello pieno di raffinatezze narrative. Quello che voglio da Dylan Dog: rottura degli schemi e coraggio di battere strade nuove senza affidarsi alle vecchie logore formule. Ma anche un buon modo per coniugare il Dylan degli esordi (fatto di serial killer e malinconia) con quello progettato successivamente (quello della commedia stile 'arsenico e vecchi merletti', purtoppo quasi mai riuscito pienamente.) Davvero soddisfatto,e fra qualche giorno spiego nel dettaglio perchè.

Secondo me è un'occasione persa. Non è una storia di Dylan Dog, ma una storia con Dylan Dog.
Bravissimo Accatino in certi spunti, interessante cercare strade nuove, ma qui non ci siamo e l'albo è noioso.
Non è certamente la sua migliore storia, per me.

Più ti avvicini alla luce, più grande diventa la tua ombra.......
la luce è questo albo....e l'ombra sono le critiche!!!!
dopo la seconda lettura posso dire che : MI è PIACIUTO!! MI SON DIVERTITO E QUESTO è DYLAN al 100%!!!!!!
.......VOTO OTTIMO!!!!
G.L.

Tranquillo che Marzano non la scrive una cosa così... a prescindere dalla qualità siamo su due cose completamente diverse, di diverso spessore, diverso messaggio etc. Cmq la cosa difficile per la redazione è accontentare tutti... e non è mai possibile quando sono cosi in tanti a scrivere. Chi vuole comicità, chi poesia, chi mostri, chi splatter, chi complessità, chi commedia, chi deve piacere anche ai bambini... è davvero dura. Io, sarò ripetitivo, ma mi concentrerei sugli sceneggiatori. E' tutto li il fulcro. Come disegnatori siamo a livelli alti, è la scrittura che spesso lascia desiderare ma di scrittori in grado di scrivere Dyd ce ne sono. Non si capisce perchè debba scrivere anche chi non è all'altezza. Affianco Accatino a Cavaletto e Robe come speranza di un futuro migliore, sperando rimangano il piu a lungo possibile.

Il mio giudizio è quello che diedi a NEBBIA della Barbato: non so se definire la storia un capolavoro o un flop tremendo. E questo dubbio, paradossalmente, è un segnale di profondità dell'opera di Accatino. L'albo va riletto, per sviscerarne i colpi di classe che qualcuno ha già segnalato. Certo, il protagonista è il serial killer, Dylan è un pretesto per raccontare un dramma interiore che si trascina dall'adolescenza castrata da una nonna asfissiante, ma lo stesso Berardi utilizzava Lungo Fucile come "scusa" per narrarci storie. Gerasi merita un applauso convinto, lo stimo dai tempi di Lazarus Ledd e il suo tratto è inconfondibile e meraviglioso.

E mi pare di avertela data ( la spiegazione. Sennò sBarby ci ricama su all'infinito... ). Solo che, se per commentare ogni storia, mi si fa riferimento al numero 303 ( che non è poi tanto più brutto di altre cose amatissime qui dentro e a ragione poiché i gusti son personali e sempre di un fumetto stiamo parlando, alla faccia di chi tira in ballo Sheakspare o Dostojesk, e perchè penso che in un pomeriggio uggioso mi piaccia di più leggere Il divoratore di Ossa che sto numero. ) la trovo un poco provocatoria come cosa.
Ripeto che dal mio punto di vista questa storia è noiosa. La noia è spesso associata alla complessità strutturale e agli alti contenuti, ma personalmente trovo molto noioso Shining di King, rispetto al prodotto di Kubrick, che mette in evidenza concetti e pensieri tutt'altro che banali, ma che avvince, cattura, spaventa, a differenza del mattone di King che annega in pagine e pagine di racconti e descrizioni prolisse. Idem nei fumetti. Si può essere socialmente forti e impegnati in cose con ritmo come Il cavaliere oscuro o certi racconti di Hugo Pratt, senza proporre cose così. Storia di Nessuno era enorme, dal punto di vista emotivo, di azione, di coinvolgimento e di storia. Ed era Dylan Dog.
Lo spessore psicologico di questo albo è annegato nella prolissità di pagine e pagine di noia mortale. Non apprezzo questa lentezza. Chiaro che parlo per me, e non intendo dire che il mio sia il verbo.
Quoto anche chi afferma che se questa storia l'avesse scritta Marzano o DiGregorio avremmo parlato di frantumazione delle gonadi. O molti di noi, più precisamente.

Il fatto è che i dialoghi sono banalissimi (ditemi a che pagina sono i dialoghi brillanti che me li vado a leggere magari),la storia non esiste,non c'è un finale,non c'è una trama,i personaggi sono inutili e scontatissimi (il vecchio,la troia,la clandestina,l'innammorato della troia),Dylan Dog non fa nulla di nulla a parte scrivere lettere ridicole.
Se Dylan dev'essere questo mi tengo mille volte Di Gregorio-Marzano,almeno sto leggendo qualcosa....qui che cazzo ho letto????

I dialoghi sono banali nel loro pretestuoso pretendere di essere elevati e carichi complessità.
E' irritante il tentativo, fallito, di far gridare al capolavoro con carichi di banalità morale e sociale. Una volta lessi che per scrivere un soggetto occorre accada qualcosa nelle prime 20 pagine. Qui non accade nulla nelle prime 98.

Sicuramente hai letto una storia con termini più educati di quelli usati nel tuo post

Senza dubbio un albo che va riletto per capirne a pieno tutte le sfumature... e meno male,aggiungerei!

Quello senza dubbio!

Sono di quelli che considera quest'albo noioso.

S
P
O
I
L
E
R

Il finale, col killer che se la cava e torna ai suoi vizietti, è spiazzante e a modo suo efficace. Ma è anche una delle poche cose che funzionano.

Per il resto la vicenda si dipana con eccessiva lentezza attraverso un percorso prevedibile. I personaggi sono molto più antipatici che interessanti (la Barbato sta facendo scuola?), e nonostante lo sforzo di caratterizzazione non si discostano a sufficienza dagli stereotipi su cui sono basati.
Dylan è un'ombra, e in realtà in questa storia è completamente superfluo. Sembra di avere a che fare con un soggetto concepito per altro e 'riciclato' in qualche modo.

C'è del buono qua e là, ma i due problemi più gravi restano:
- svolgimento prevedibile (il finale non basta)
- lentezza esasperante

Mediocre.
Anche i disegni mi sono piaciuti poco.

Solo un ottimo albo o proprio una grande storia? Non saprei; comunque, questo Dylan me lo tengo stretto. Per ora mi limito a questo, poi, prossimamente, commenterò più approfonditamente.