Storia non più che accettabile.
Sclavi è, come al solito, un maestro nei dialoghi, ma il soggetto è minestra riscaldata.
Ricordo che all'epoca uscì a breve distanza da un albo di Nick Raider (ora non ricordo il titolo) con la stessa IDENTICA trama: criminale che evade per vendicarsi dei complici e recuperare il bottino.
Ovviamente anche l'albo di NR era tutt'altro che originale, ma la cosa aumentò in me la sensazione di
déjà vu, e non fu un bene.
Il tema del criminale che evade per vendicarsi è vecchissimo, altro che John Badham!!! Si può risalire addirittura al
Conte di Montecristo e poco importa che il personaggio di Dumas fosse innocente mentre quelli visti in NR e DD sono colpevoli. Sempre di vendetta si tratta.
Intendiamoci: si tratta di un canovaccio talmente affascinante "di per sè" che all'autore basta un po' di mestiere per tirarne fuori una lettura gradevole. E infatti sia quest'albo che quello di Nick si leggono speditamente. Ma il risultato non fa bella figura in mezzo ad albi prepotentemente originali come quelli usciti prima e dopo (
Golconda e Storia di Nessuno).
Sclavi cerca di caratterizzare la vicenda calcando la mano sui toni grotteschi. Con risultati alterni.
La storia guadagna in ritmo e riduce al minimo i tempi morti, ma perde in credibilità. Certe scene sono oggettivamente del tutto prive di logica, il che stona non poco nel contesto non-soprannaturale (l'ultimissima sequenza non conta).
Esempio: all'inizio, quando Grin taglia la gola al medico, il poliziotto-complice protesta.
E' una reazione priva di senso, perchè solo 2 vignette prima il poliziotto aveva puntato la pistola in faccia al medico. Se Grin non l'avesse ucciso, poi il dottore avrebbe certamente denunciato l'agente corrotto.
E di incongruenze e forzature come questa l'albo è pieno!
Divertente, sì, ma è la classica "lettura da treno", che non richiede pensiero ma puro e semplice consumo.