Dave.ka ha scritto:
Forse sarà che l'ho letto dopo aver visto il film, ma non è dispiaciuto. Non ho però ben compreso la soluzione.
SPOILER
Il boss mafioso sapeva di star commercializzando un virus per l'immortalità o una droga? Cosa c'entra il medico apparso nel 1o mensile? Ricordo che lui studiò il caso dello zombie certo. Il dottore che sostituisce quello apparso nel mensile 1 cosa aveva compreso riguardo il virus? Non ho poi capito come si collega questo al cimitero di Buffalora... insomma non ho ben capito granché su questo virus.
Scrivo una risposta dopo anni dalla domanda con la scusa di non aver letto prima il post: la ricostruzione fatta dalla polizia (riferita da Bloch) è che si trattasse della elaborazione di una droga basandosi su un prototipo ritrovato tra le robe del patologo ucciso da Xabaras.
Secondo Dylan non regge e, tenendo conto che in quell'occasione c'è Xabaras di mezzo (lui per tutto l'albo non aveva idea dell'elemento "patologo morto"), deduce che il perno di tutto non può essere una droga, ma il virus dell'immortalità, il che spiega anche come mai Toni (o Tony, non ricordo) fosse così tranquillo all'idea di morire.
Il legame con Buffalora invece non solo esula da questa trama ma anche dalle idee di Dellamorte (convinto in maniera doppiamente erronea che "non è di qui, non ha il morbo, non tornerà"), e mostra semmai una passione per gli arabeschi del destino da parte dell'autore: Tony White, aka Lobianco, era originario di Buffalora, il paese dei ritornanti, e ivi è ritornato dopo la morte, in modo da "ritornare" lontano da un posto in cui tutti lo conoscevano, mettendosi però senza saperlo tra le mani di Dellamorte, che i ritornanti li uccide (quasi tutti diciamo, almeno secondo il romanzo), e di Dylan che con le ultime tessere del puzzle ha capito di non averlo ucciso abbastanza.