Ragazzi, vi pongo una riflessione.
Tutto è accaduto lunedì...
Sono andato al cinema a vedere "Fascisti su Marte" e nei titoli di coda ad un certo punto (non ricordo a che riguardo) scorrono sullo schermo queste parole: 'The castle of the undead (Barnabas)'
Il mio neurone dalla modalità off passa su on e pensa: "Undead...luogo di ambientazione del n. 1; Barnabas...difficile non sentire l'assonanza con Xabaras".
Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che questi due elementi fanno capo ad una serie televisiva americana partita nel fu 1966, "Dark Shadows". Leggete gli estratti che seguono di due siti web, dove le parti che considero rilevanti vengono evidenziate col maiuscoletto, mentre in parentesi vi sono alcuni commenti miei...
http://www.darkshadowsonline.com/dso-dark1.html
"In 1965, a young TV executive named Dan Curtis had a NIGHTMARE (un incubo che è foriero di ispirazione artistica, è accaduto anche per Wes Craven con "A nightmare on Elm Street"...e poi che dire dell'appellativo di Dyd, ovvero "Indagatore dell'Incubo"?) that changed his life -- and the destinies of countless others. Curtis was an Emmy-winning producer of CBS Golf Classics and he was more than a little bored in that job. ONE NIGHT, HE DREAMT OF A MYSTERIOUS YOUNG WOMAN ON A TRAIN (difficile non pensare all'incipit di "Morgana").
The next morning at the breakfast table, the producer told his wife, Norma, about his eerie dream. She thought it sounded like a great plot for a new TV show. Soon he pitched it to ABC, and network officials agreed with Norma.
Curtis (pictured right) hired Art Wallace to develop a story from the fragment he'd dreamed. (Among other elements, the writer gave the show its name, Dark Shadows.)"
http://www.nightisland.net/Night/Ver5/edicola7.htm
"Correva il giugno 1966, quando un produttore televisivo di nome Dan Curtis lanciò per il network ABC il serial Dark Shadows. In origine doveva essere una soap opera con qualche elemento misterioso, ispirata forse in parte al romanze Jane Eyre di Charlotte Bronte. La vicenda ruotava intorno a VICTORIA WINTERS, una ragazza assunta come istitutrice presso i Collins (è lei la ragazza misteriosa sul treno, dimentica del proprio passato...), un'antica famiglia del New England che pare nascondere molti segreti nella loro antica magione. Tutte queste atmosfere tenebrose finirono però per allontanare dalla serie il pubblico classico delle soap opera, desideroso più di vicende sentimentali che di tutti questi enigmi. Fu a questo punto che Curtis ebbe l'idea di far cambiare genere al suo telefilm, trasformandolo in un vero e proprio horror. La cosa, all'epoca, era un'autentica rivoluzione se si pensa che il genere ul piccolo schermo si era più che altro intravisto saltuariamente all'interno di episodi di produzione d'altro genere come il fantascientifico Ai Confini della Realtà e il poliziesco Alfred Hitchcock Presenta. Per ottenere tale inversione di tendenza viene introdotto in Dark Shadows un nuovo personaggio: un vampiro chiamato BARNABAS che si presenta ai Collins sotto le mentite spoglie di un cugino appartenente al RAMO INGLESE (forse che l'ambientazione londinese di Dyd possa in qualche modo scaturire anche da questo elemento, ammesso che ci siano delle reali connessioni?) della famiglia. Barnabas comincia così a PERSEGUITARE I VARI MEMBRI DELLA DINASTIA, CERCANDO ORA DI UCCIDERLI (più o meno quello che Xabaras cerca di fare con Dyd e Morgana), ora di vampirizzarli (Xabaras cerca di "zombizzarli"), e mette persino gli occhi su Maggie Evans, la barista locale, in cui crede di riconoscere la reincarnazione della sua promessa sposa, suicidatasi più di centocinquanta anni prima, quando lui divenne un non morto. Il successo ottenuto a questo punto dal telefilm è eclatante. Dopo l'arrivo del vampiro Barnabas, interpretato da Jonathan Frid, attore che suppliva ad un scarsa bellezza fisica con una grande recitazione, puntata dopo puntata cominciano ad apparire tutta una serie di altre creature quali licantropi, fantasmi, streghe, zombi, ecc., sebbene a serie continui a essere trasmessa tutti i giorni feriali nella fascia pomeridiana come fosse ancora una soap opera! Curtis, che in un primo momento aveva pensato di far morire Barnabas una volta imposto il nuovo trend alla serie, si rende però conto che lui è proprio il personaggio più amato dal pubblico. Si decide quindi di mantenerlo, solo di diminuirne la cattiveria. Viene così messo in risalto che questo vampiro compie il male non per vera malvagità ma perché obbligato dalle circostanze. Viene addirittura realizzato un lungo flash-back ambientato a FINE SETTECENTO (guarda caso anche il flashback del n.100 ha come ambientazione il fine Settecento) che si snoda per diversi episodi, nel quale si racconta in quali circostanze Barnabas divenne un non morto e di come questa condizione sia per lui una CONDANNA (come la condanna di Fric/Creatura marina a scindere Dylan padre in due parti e a esiliare quella buona ai limiti estremi dell'universo). E questo era un grosso sforzo produttivo per una serie dal budget bassissimo come questa. Dopo questo flash-back Barnabas è praticamente riabilitato e adesso è lui che difende gli altri protagonisti da tutte le minacce soprannaturali che si scatenano nel corso del telefilm. Nonostante il grande successo avuto negli Stati Uniti, dove è ancora oggi riproposta con successo, Dark Shadows non è mai giunta in Italia, dove è conosciuta solo tramite una VERSIONE A FUMETTI pubblicata nei primi anni '70 sulla rivista Il Mago della Mondadori (Che Sclavi la conoscesse e l'abbia letta?) e tramite i due film La Casa dei Vampiri (House of Dark Shadows, 1971) e La Casa delle Ombre Maledette (Night of Dark Shadows, 1972) ottenuti sintetizzando la trama del serial."
...Insomma, a me questi elementi non sembrano essere soltanto delle coincidenze e chissà se i lettori americani di Dyd (attraverso le pubblicazioni Dark Horse), probabilmente avvezzi alla serie "Dark Shadows", non abbiano pensato a questa "soap" leggendo la loro versione di Morgana.
Riflessione parte II (il rimando è alla prefazione e alla nota bio-bibliografica del volume dedicato a Dylan Thomas della collana "La grande poesia" uscita con il Corriere della sera): sappiamo che Sclavi per il nome del personaggio ha fatto riferimento al poeta gallese Dylan Thomas. Il nome Dylan deriva dal gaelico e vuol dire "mare"...pensate al n. 100 (Dylan padre capitano di un vascello, il segreto dell'immortalità nel fondo degli abissi marini...coincidenza?).
Sul cognome: sempre riguardo a Dylan Thomas, nel 1940 l'autore pubblica in America e Inghilterra una raccolta di racconti autobiografici dal titolo "Portrait of the Artist as a Young Dog" (Sclavi ha sempre dichiarato che il cognome deriva dal titolo di un libro, "Figlio di un dog", ma che ci siano ascendenze anche attraverso quest'altro testo?).
Le conclusioni sono che una persona non esce indenne dopo aver letto "Il pendolo di Foucault" di Eco e chi ha letto questo libro sa di cosa sto parlando.