Cravenroad7

in se per se mi è piaciuto ma sono rimasto un pò deluso perchè credevo che con questo numero la storia della vita di dylan facesse un altro passo avanti ma si è limitato solo ad un'altra crisi esistenziale e poi basta

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il vero ladro non è chi rapina una banca, ma chi la fonda

Continuo a dire che è il migliore albo gigante che ho mai letto!
Troppo figo!

E' bellissimo! Soprattutto la parte di Dylan critico di cinema! Ma tutto, tutto, tutto è stupendo!

Stupendo, anche secondo me. Uno dei migliori DyD della Barbato, che IMO non ha nulla da invidiare nemmeno ai grandi classici di Sclavi.


Ciao

Teo

E, si molto, ma molto bello[^][^]

storia 9
disegni 7
tot. 8

Il miglior Gigante a storia unica.
Uno dei capolavori della Barbato, il più sottile e profondo nella mettere "in crisi" il personaggio, ma anche il più ironico e divertente. Bello, bello e bello.

non mi ha mai detto nulla di particolare questa storia. alessandrini svogliato e dylan sembra martin mystere con la parrucca.

legenda
non ti azzardare a buttare via i soldi per questa robaccia!
puoi farne a meno
compralo pure
cosa fai ancora li? corri a comprarlo! è un ordine!

Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione n°5



Il Senza Nome, gigante n°13, novembre 2004

Testi di Paola Barbato
Disegni di Giancarlo Alessandrini

Ungenannt, il Senza Nome. Uno spirito alla perenne ricerca della sua identità, ormai folle di rabbia per non essere ricordato da nessuno. Con il tempo ha imparato come impadronirsi di organismi viventi, portando devastazione e pazzia nei corpi che invade. Dylan Dog rischia di sperimentare a sue spese che la morte non è sempre la fine di tutto. Anzi, per qualcuno, è solo l'inizio di un'infinita odissea nella solitudine!

Azzannato dall'Incubo Dylan catalizza disintossicandosi dalla e nella routine. La Barbato gestisce ritorni, grouchi vari e l'Icona. Il MIGLIOR ALBO CELEBRATIVO non dichiarato. Attore, dogsitter, commesso, giornalista, bibliotecario e tassinaro; sei gemme di un savoir faire trovato, smarrito e ritrovato. La contemplazione delle pose e la scelta in medias res. Il Gran Guignol2, il menage cimiteriale, le sarte sabbatiche, Angoscia2, il richiestissimo de tenebris, strani clienti. La suite prog e la fuga finale: dietro lo specchio, Ambrosini e Trigo gli emissari di Alessandrini.

Probabilmente non la metterei così in alto in classifica, probabilmente l'inizio e il finale non sono convincenti, ma tutto quello che succede in mezzo è un atto di amore sentito della Barbato verso Dylan e il suo mondo, gestito in maniera assolutamente divina. Concordo con l'affermazione "Il miglior albo celebrativo non dichiarato".

Bello per farsi una dormita coi fiocchi...

Personalmente le "mie" prime 40 / 50 storie di Dylan sarebbero solo e unicamente di Sclavi, ma concordo sulla bellezza di questo splendido gigante. Probabilmente il capolavoro della Barbato.

Pure io lo trovo un albo eccellente, probabilmente la miglior sceneggiatura della Barbato. E dire che la stessa Barbato, tempo fa, scrisse proprio su questo forum che la considerava una storia come un'altra.

Opinione personale: tanti giri di parole per dire che Dylan è solo Dylan.
Cmq lei ( Paola ) rispetto ad altri, in certe tematiche, bagna ancora il naso a tutti.