Cravenroad7

Qui mi sento chiamato in causa, visto che faccio quel mestiere: COME insegna la maestra in questione?
Ovviamente con "Aprite il libro di testo alla pagina 36", frase magica di tutte le serie tv trite e stratrite.
E COME punisce?
Ma ovviamente con l'interrogazione a sorpresa di GEOGRAFIA, e il bullismo -PUFF-, sparito per magia!

Scena, per me, raccapricciante, scritta e disegnata solo da mani sinistre.

Bimbi belli, ora sto facendo in modo che lo stato sia brado a dovere.
Domani lo leggo anch'io.

Keanu metti via quest'albo che chiaramente non ti sta facendo bene.

Dimentichi l'occhio moto.

Guarda che ho tremato eh, perché ci siamo andati a un soffio.
Forse ci siamo salvati perché il Dylan Dog di questo albo, è talmente un lesso in brodo, che persino le sue incandescenti pudenda, per una volta, erano in letargo.
Mi basta dire "lesso", perché "fesso" sarebbe ancora più indicato.
Ma s'è mai visto dialogare con un minore in quei termini, addirittura indurre una specie di processo psicologico, per spiegargli la sua paura dei mostri? A NOVE anni.
Lasciarlo entrare e uscire con addirittura diecimila sterline sotto braccio dalla propria casa, quando è noto a qualsiasi normodotato che la.prima cosa da fare è ricongiungerlo ad un adulto di riferimento, suo tutore e parlare rigorosamente in sua presenza?

Mi sfugge poi come sia possibile che, lasciando due recapiti a Dylan Dog, sia quest' ultimo trovarlo casualmente chiuso negli armadietti, proprio il giorno in cui ce lo chiudono. Con l' impeto eroico di un bradipo, per nulla scosso, si gira tutta la scuola (notoriamente le persone vagano nelle scuole) e lo fa uscire dalla sua prigione.

Ma aldilà delle ingenuità sopracitate, puerilissime, come se il mondo non avesse regole o potessero essere piegate ai fini della trama, io non ne posso più dei TENTACOLI.
TENTACOLI, tentacoli ovunque [cit.]
Non sappiamo dove andare a parare? Massì, buttiamoci dei tentacoli che escono dalla bocca, dalle porte, dalla testa, dal naso e dal c%\© di qualcuno!

il link alla mia recensione:
https://www.youtube.com/watch?v=emgN_-w1rgg

mi sembra molto realistico

Per quanto la scuola stia attraversando uno dei periodi storici in cui conta meno, fondamentalmente a causa dell' ignavia educativa dei genitori che creano una tale voragine morale, etica e di autocritica nella propria prole, da risultare difficilmente colmabile [scusate non riesco a editare e concludere i post a causa di un errore strano che incorre continuamente] io credo che si faccia di tutto e di più per fare la differenza.
Come si può, quanto si può, coi pochi mezzi a disposizione e costantemente remando contro agli esempi deleterei di tutto il resto del mondo.

E una maestra così cretina e apatica, io non la riesco a tollerare nemmeno in una versione cartacea e di finzione.

Allora, maestre (e professoresse) anacronistiche, cretine e apatiche, ancora oggi, ce ne sono che si può mettere un negozio, quindi ci sta che sia presente anche in questa storia. Basta che poi, però, non mi diventi l'interesse sentimentale del protagonista della storia, perché allora c'è qualcosa che non va.

Per quanto riguarda il rapporto di Dylan con la scuola e la fortuna sfacciata, basterà ricordare che in "Shock" Dylan arriva in una scuola in cerca di un bambino e ci trova davanti GIUSTO GIUSTO la maestra che ha accompagnato a casa il detto bambino. Semplicemente, un universo parallelo che esiste solo nella testa degli sceneggiatori dylaniati, pessimi o ottimi che siano.

Gli sceneggiatori vivono in quell'universo mentale che ti crei dai 6 ai 19 anni dove i professori non sono esseri umani veri ma vivono ed esistono unicamente nelle mura scolastiche.

SPOILER
Ne conosco dei vagoni anche io, ma signore caro, questa è anche giovane, non la carampana disillusa da due decenni di precariato e colla sulla sedia.
In mezzo a dei ragazzini che sono la perfidia demoniaca fatta a effige, questa che transita intoccata dalla situazione e con l'espressione ebete di una vongola, la trovo insopportabile.
Perché cavolo, è la situazione che prevede SEMPRE un cliché dietro l'altro, ad essere inaccettabile.
La maestra oca indifferente, il trio di figli di papà in divisa da scuola d'élite che bullizzano quello più indifeso, il ciccione che gli diventa amico, la palestra come luogo di sevizie, l'immancabile armadietto...
Cioè, ma anche basta direi.

Ragionandoci... perché ho come l'impressione che sia stato revisionato e modificato fortemente?
SPOILER SPOILER SPOILER
SPOILER SPOILER SPOILER
1)Il bambino vede degli amici immaginari... ma: finisce in un armadietto, chiuso dentro. Si è chiuso da solo, per rendere più veritiero il suo 2gioco"?
parla con la bambina anche quando il maggiordomo e Dylan lo chiamano, lui parla con la bambina inesistente ma loro non ci badano.
I bulli non esistono, eppure lo pestano e il bambino si ferisce gravemente al braccio. Alcuni sono reali e altri sono immaginari?
2)Il maggiordomo e la maestra parlano spesso delle doti speciali del bimbo, della sua sensibilità, della sua immaginazione e del fatto che fosse seguito da uno psichiatra/psicanalista
3) E chi è l'uomo che ande Dylan incontra e che dice loro: "so di cosa state parlando, conoco il mostro?", per poi uscire inspiegabilmente dalla storia senza nessun altro apporto? Era come il bambino, alla sua età, che vedeva il mostro immaginario, il quale voleva semplicemente epurarlo dei suoi amici immaginari bulli? Non lo sapremo mai, come se fosse stata tagliata una parte della trama, per modificarla.
IMPROVVISAMENTE VIENE INTRODOTTO UN FATTORE: il mostro non farà nulla di male, il bimbo deve lasciarlo fare e lui scomparirà: il mostro in realtà è amico del bambino e lo deve epurare dai suoi sogni: prima il bullo ma poi anche l'amico con cui gioca ai soldatini e la fidanzatina. E' TEMPO PER LUI DI CRESCERE E LASCIARSI ALLE SPALLE I SOGNI E LE FANTASIE? MA HA NOVE ANNI, SOLO NOVE ANNI.
ULTIMO MA NON ULTIMO: IL BAMBINO VA DA DYLAN DOG CON DIECIMILASTERLINE ED IL MAGGIORDOMO LO LASCIA FARE COME NON FOSSE NULLA! AL CAMBIO ATTUALE QUASI 12 MILA EURO! UN BAMBINO CHE, PER QUANTO RICCO DI FAMIGLIA, SE NE VA IN CITTà CON UNA SOMMA DEL GENERE? Mah.

Se è per questo, a me sembra ci sia dentro un buco enorme, ma non so se sono io a non aver capito o meno. Magari qualcuno di voi me lo saprà spiegare.

Uno sconforto tremendo: questa è l'unica cosa che colpisce e fa paura dell'albo, se si pensa a che punto possa essersi ridotto uno come Bilotta per sbarcare il lunario su un pianetino arido e svuotato come l'attuale inedito... dove lui ha sempre faticato a trovare una forma espressiva decente - unica eccezione La Macchina Umana - perché senza un universo completamente a parte/sua immagine non sembra in grado di quagliare granché in poco spazio, e poca possibilità di divagare...


Una storia pallidamente inutile e priva di spunti, da rinsecchire qualsiasi volontà di discuterne... se non fosse per le beotate leggendarie di cui si macchia, consumando inchiostro inutile, pur di arrivare alla famigerata p.98 e chiudere il baraccone.
Se un ragazzino cominciasse a leggere attorno ai 10-11 anni DD da roba tipo questa, la Bonelli avrebbe gli incubi a vita - quella poca che gli rimane - per essersi autodivorata un'altra fetta di lettori, all'ombra dei propri insuccessi.



S ◉ P ◉ O ◉ I ◉ L ◉ E ◉ R ◉





Non vorrei diventasse un'abitudine, ma come il mese scorso la copertina è la parte migliore del lotto. Peccato che ci mostri una cameretta sovraccarica di roba, mentre per Roi quella di Tim è più asettica e vuota di un dormitorio sovietico per sfollati (p.19 e 52).


Ecco, di Roi non saprei che aggiungere: siamo sempre allo stesso punto, forse un passo indietro rispetto a Pioggia di sangue, ma anche qui non c'erano vignette particolari ad effetto. Ricade al solito nei soliti tentacoli/braccioni dal bujo, e trasmette di fatto poca angoscia nei pochissimi momenti clou (v. incubo sui banchi a pp.40-41). In generale si attiene all'appeal ingessato di grigiore apatico dell'intero albo e non è un bene.
Di sicuro disegnare infanti non è il suo talento principale, e infatti il più delle volte sembrano nani/gnomi sproporzionati nelle fattezze, soprattutto i lineamenti .

[...]

Sulla storia in sé fatico a trovare qualcosa di difendibile, e come detto all'inizio, l'effetto "sconforto" è l'unica cosa che ottiene col sua appeal floscio, ridondante, lemme, apatico, compassato, di un grigiore compilativo come poche. Un'interminabile sequela di scambi Dylan-Tim-Maggiordomo su ovvietà educative, contro presunte paure e forme di tormento infantili alle fine in gran parte infondate, nel vagheggio del tantoper... o quantomeno non documentate da fatti/causali concrete.
La trama non esiste: in pratica c'è un bimbo bullizzato nella norma che (per solitudo? ) s'inventa mostri nell'armadio per far fuori amici/parenti immaginari. Tutto qua, mentre per 80 pagine dobbiamo sorbirci il suddetto infante depresso e deprimente che tenta di farsi credere (senza troppo pathos, ohè!) da Dylan o dagli altri adulti, che a loro volta lo circondano se non soffocano di frasi di circostanza senza risolvere alcunché, figurarsi approfondire o indagare sui suoi (presunti)demoni interiori. Ogni tanto Tim dà sfogo a cotali fantasie, ma il più delle volte ci troviamo davanti a delle scenette dal regime semi-autistico, come lo scambio a tre con Barry ed Emily prima di andare a scuola (pp.37-79) .

Appunto, indagare: davvero vergognoso ai limiti del cialtronesco il modo in cui la sceneggiatura contempla l'atteggiamento farraginevole e smorto di Dylan, che gironzola passivamente tra casa e scuola di Tim SENZA FARE DOMANDE (neanche sullo/dallo psicologo che teneva in cura il bambino), senza mettere il naso sulle vicende di famiglia, sui trascorsi effettivi, etc. Nada de nada; il massimo delle indagini sono dei graffi - senzi basi! - trovati sotto l'armadio, per il resto soltanto comode disquisizioni sul nulla davanti ad un tè col maggiordomo abbacchiato (come se fosse un esperto pedagogo o avesse avuto 13 figli), o scambi inani col pargolo per dargli fiducia in nonsisache.

Non per nulla ci vuole quell'ottantina di pagine per fargli arrivare notizia della morte soltanto fittizia dei genitori di Tim, mentre su quella di Barry non batte ciglio manco per l'anticamera del cervelletto, passeggiando indifferente per giardinetti il giorno dopo (pp.60-63), piuttosto che chiamare la polizia o quantomeno verificare qualcosina in giro, mai sia
Si vorrebbe creare una falsa pista/stimolo inquietante con l'uomo nero in palandrana che vaneggia (p.65) da esperto di tormenti simili, ma rimane lettera mortuaria nel resto della storia. Puerile da pappetta servita riscaldata lo sbrigativo finalino risolutivo dove basta lasciar il mostro uccidere le proprie fantasie (ultima Emily), et voila tutti tranquilli più di prima, ronf.

Sulle altre storture illogiche non mi va di metter il dito nella piaga, visto che già altri forumisti si sono espressi sull'inqualificabile ed inutilerrima maestrina, l'idiozia di Dylan che permette al pargolo di andarsene da solo in giro con 10.000£ al seguito senza contattare i genitori, più altre libere scorrazzate a qualsiasi orario, da buon figliol-prodig(i)o-di-nessuno, ben spalleggiato dal maggiordomo compiacente nella passività (p.56), che vede ritornare Tim nel cuore della notte sotto la pioggia battente senza battere ciglio, come se avesse appena terminato da 18enne un happy hour coi compari di sbornie .

Un albo neanche da bocciare in ogni materia: da rimandare direttamente alle richieste d'asilo in qualche discarica di oblio.
Voto 4 e tornasse pure nell'ombra, di qualche armadio .

L'ho letto, controvoglia ma l'ho letto. Però era meglio se mi portavo avanti sui libri che mi avevano dato da leggere per la scuola, tanto per restare in tema.
L'albo sembra scritto da una persona che ha fatto homeschooling e si è basato interamente su film americani. È l'unico modo che ho per descriverlo.

SPOILERZ
Il problema fondamentale è che tutto l'albo regge l'anima coi denti (cariati).
Quando Timothy dice a Dylan che i suoi genitori sono stati uccisi, lui gli crede sulla parola e finisce lì. Poi un'ottantina di pagine dopo si scopre che è tutto finto e che sono vivi e vegeti.
Dylan parte subito dal presupposto che il mostro non esista e i suoi siano morti in altre circostanze - però non gli viene in mente di cercare quali siano state le circostanze? In ciò che sembrano essere molteplici giorni, non gl'è mai nemmeno capitato per caso di finire sull'argomento? Lui che è un'investigatore?
Anche solo per dire "bah, forse il modo di operare del mostro rimanda a come sono morti i suoi" o per capire come opera il mostro per poi affrontarlo.

Fra l'altro se vedessi un trentenne losco aggirarsi per la scuola elementare di mio figlio chiamerei la pula.

Fra l'altro, m'è venuto in mente solo ora. Chi minchia è Daniel?

La freccia punta verso l'armadio quindi sono incline a credere che sia il nome del mostro. Ciao piccolo amico Daniel