Il post di luglio 2011

Care cozze attaccate agli scogli, stavolta tocca a me sbrigare la pratica del post mensile dato che il co-amministratore del forum, The Imp, al secolo Francesco, ha deciso di prendersi un’immeritata vacanza. Non sa che quando tornerà troverà la scrivania sgombra, anzi, piena di sgombri che dopo un mese puzzeranno, piuttosto e anzichenò.


Veniamo al post. Nonostante il resto della redazione avesse deciso per un altro, a questa speciale premiazione voglio dare un significato. L’albo in questione è, come potete vedere dalla copertina tre righe sopra, Nella testa del killer.

Il post scelto quindi è di DARIO:

Il motivo per cui ho deciso di premiare il post che incollerò di seguito, nonostante egli stesso ne abbia scritto uno meno viscerale, nonostante anche altri due o tre post analizzavano questo albo in maniera esaustiva, è perché voglio sottolineare la nuova orrenda, brutta abitudine di editare male gli albi di Dylan Dog.
Un lettore forte come me si è imbattuto in errori, refusi e cattivo editing più di una volta. Le case editrici (molte, anche le più grandi), investono sempre meno sulla correzione delle bozze e sull’editing. La Bonelli si è sempre contraddistinta per la pulizia dei testi, sempre sobri, efficaci, e soprattutto privi di errori. Ecco, non vorremmo che questo albo rappresentasse un’inversione di tendenza. Vale anche come monito, e monitor, di ciò che la casa editrice sta diventando.

Io sono basito…

SPOILER

Era dai tempi di Reincarnazioni (che avevo ritenuto un esempio unico piuttosto che raro) che non si vedeva un prologo lungo 50 pagine!!!. 50 pagine! In analessi! Sull’infanzia di un tizio che per la maggior parte del tempo (cioè delle tavole) parla da solo con se stesso (Dylan Dog lo si vede qua e là per un pugno di vignette a dire cose banali del tipo: “Ah, capisco… sì, beh, cioè, andate avanti… sì, sì, vi sto seguendo, uh-uh, uhm…”!).

La storia dell’autobus nel laghetto con la leggenda metropolitana dei bambini morti è presa pari pari dal film a episodi Trick ‘r Treat, del 2007.

Dubito che un bullo (pag. 23 – vignetta 4) direbbe “passare la notte all’addiaccio“!!!

La scena di Lenny che scende le scale della cantina e scopre per la prima volta la camera segreta, pensando banalità su banalità e inanellando un infodump dopo l’altro, è aberrante. Per non parlare della climax di ridicolo che si raggiunge quando Lenny entra nella suddetta camera segreta: “E poi questi articoli di cronaca nera…? Che coincidenza… riguardano tutti dei delitti irrisolti avvenuti nelle città dove ho vissuto… e più o meno negli stessi periodi in cui mi trovavo là…” Inoltre il tanfo, che si dice essere fortissimo e che quindi dovrebbe essere la prima cosa che immediatamente dovrebbe balzare all’attenzione e all’interesse dell’uomo, viene intercettato soltanto dopo la rassegna di oggetti e articoli…

Pag. 52: Quel “Muori! Dannato ficcanaso!” è assolutamente decontestualizzato!!! Ficcanaso di cosa!? Lenny è andato a casa di Dylan a rompergli le palle, lo ha legato, gli ha fatto una testa così… quando Dylan si libera sono ancora entrambi a casa sua… perché, PERCHÉ Buster dice a Dylan che è un ficcanaso!? Ma se se ne stava tanto buono a casa sua a farsi i fatti suoi se non andavano a rompergli le scatole!

Pag. 55: “E la mia famiglia? Non potrei mai fargli del male!!! :o REDAZIONE, IMPARA LA GRAMMATICA DELL’ITALIANO! Se proprio non stiamo lì a fare le pulci sulla concordanza di numero dei pronomi, almeno facciamo qualcosa per quella di genere!!!

Pag. 61 – vignette 2/3/4: lo scambio di battute si commenta da solo.

Pag. 63 – vignetta 2: blEffare!? :o

Pag. 64 – vignetta 4: Lenny dice che Dylan non ha più colpi in canna e dice di saperlo perché li ha contati… ma Dylan non ha sparatoNEMMENO UN COLPO da quando sono nel sotterraneo!!! :o Quello che ha sparato ininterrottamente è il guardiano!!! :o

Pag. 66 – vignetta 2: “Già, così gentile, [virgola utilizzata in modo del tutto… creativo] che voleva farmi saltare il cervello!”

Pag. 70 – vignetta 4: “Cerca di rammentare un altro posto […]”. Dylan che parla in questo modo sa di artefatto e cartongesso.

Pag. 71: ovviamente il ricordo dell’isolato capanno di caccia poco distante dal centro abitato, unico altro possedimento oltre alla propria abitazione, viene a Lenny soltanto dopo essere andati alla sua azienda, perché prima gli era passato di mente, così… un dettaglio così trascurabile… (tutto perché si doveva scoprire che Rick era complice di Buster e anche nell’azienda c’era una stanza delle torture dove blablabla).

Pag. 71 – vignette 4/5: Dylan continua a ribadire l’ovvio con delle consecutiones logiche degne dei più lambiccati sillogismi aristotelici!

Pag. 72 – vignetta 1: Lenny dice a Dylan di non capire perché continua a fargli tutte quelle domande sulla sua infanzia… MA DYLAN GLIENE HA FATTA SOLTANTO UNA SU SUO PADRE!!! :o

Pag. 73 – vignetta 1: Dylan pensa “È… è pazzo!” Tanto valeva che pensasse: “L’erba è verde.”

Pag. 84 – vignetta 1: Dylan afferma che Lenny gli aveva accennato che suo padre era un cacciatore. Peccato che questo scambio informativo sia avvenuto “fuori campo”, perché non risulta presente in alcuna parte precedente della storia.

Pag. 85 – vignetta 3: Dylan afferma di aver capito che a Lenny il capanno non piaceva. Ma da cosa lo avrebbe capito? Lenny dice semplicemente di non esserci più tornato dopo l’abbandono del padre (motivo per cui avrebbe potuto avere in astio quel luogo), ma le foto che Dylan trova sono di Lenny COL padre, quindi risalenti a un periodo in cui quel posto ancora non rivestiva potenzialmente alcuna valenza negativa. Dylan, insomma, prosegue sciorinando la sua finezza investigativa un po’ naïf…

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