Aspettando il film

A poco meno di due mesi dall’uscita ufficiale del film Dylan Dog: Dead of Night, prevista per il 16 marzo 2011 e non più il 18 marzo come detto precedentemente, riportiamo le dichiarazioni di alcuni importanti autori dylaniati in merito alla pellicola. Per l’occasione mostriamo nel post anche la nuova locandina del film.

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Pasquale Ruju:
È un film – per quel poco che ho potuto vedere – piuttosto avventuroso, ricco di umorismo e di azione, che forse presenterà  un Dylan un po’ diverso da quello cui siamo affezionati. Ho avuto modo di conoscere e osservare al lavoro l’attore protagonista, Brandon Routh. Non è forse l’interprete ideale adatto per il ruolo dell’Indagatore dell’Incubo – molto muscolare e “americano”, a differenza dello smilzo e britannico Dylan – però a mio parere ha lavorato molto per entrare nella parte. È un attore sorprendentemente capace e simpatico, si è letto tutti gli albi usciti negli USA e ha cercato di assumere al meglio le posture e gli atteggiamenti che rendessero meno evidente la sua fisicità, in modo da avvicinarsi di più al personaggio.

Paola Barbato:
Non è un film su Dylan Dog, non c’entra con Dylan Dog. Se lo guarderò lo farò come se stessi vedendo un film qualunque. Mi piacerà  pure, magari. Ma questo è quanto.

Carlo Ambrosini:
So poco di questo film e francamente le premesse mi sembrano assai poco lusinghiere. Si direbbe una robetta commerciale per adolescenti un po’ cretini. Lo vedremo e ti dirò.

Alessandro Poli:
Dal film mi aspetto una versione interessante, sono curioso e ansioso di vederlo.
Ovviamente non posso pretendere che sia fedele più di tanto al Dylan che noi conosciamo, ma sono fiducioso.
L’attore scelto come protagonista non è in cima alle mie preferenze, ma bisogna giudicarlo poi vedendo come si muove nei panni del nostro eroe.
Infine penso che le nuove tecnologie consentano quella resa scenica che tanto è mancata in “Dellamorte Dell’amore”.

Luigi Mignacco:
Impressioni nessuna, aspettative francamente non molte. Fumetto e cinema sono linguaggi “cugini” ma molto diversi: è difficile trasporre atmosfere e temi di un fumetto al cinema. Alcuni sono riusciti a fare buone cose, ma sempre dove c’era un autore di cinema che conosceva bene il fumetto e lo aveva letto da ragazzo. Non mi sembra il caso di questo “Dylan” americano…

Bruno Brindisi:
Dal film non mi aspetto niente, è “liberamente ispirato” e quindi non dobbiamo aspettarci il Dylan che conosciamo, spero solo che non sia una pacchianata.

Giuseppe De Nardo:
Penso si tratti di un film di cassetta, destinato a un pubblico, quello americano, che non conosce il personaggio e non storcerà il naso davanti ai palesi e inevitabili tradimenti. Questo non significa che non possa trattarsi di un buon film. Lo sapremo dopo averlo visto.

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2 Comments

  1. Zio Pantera scrive:

    Avete avuto davvero un’ottima idea con questo articolo. Molto interessante vedere le opinioni di un pò di addetti ai lavori. E devo dire che sono stati la maggior parte molto equilibrati.

  2. Alessandro scrive:

    Non riesco ancora a capire come sia stato possibile permettere un tale scempio del nostro personaggio preferito… dov’è Groucho? Dov’è Bloch? Dov’è Londra? E sopratutto: dov’é Dylan??? Una sola frase: “ci vogliono pistole più grosse..”, una cosa che Dylan Dog non direbbe mai e poi mai!

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