Dylan Dog, investigatore tra i misteri della vita e della morte

di Luca Raffaelli
la Repubblica, 20-3-2003

Quando uno va al cinema a vedere Hitler, non deve pensare “Che fascista quell’attore!”. Insomma. bisogna distinguere…” ammoniva scherzosamente Roberto Benigni in un suo spettacolo. La stessa elasticità si richiede con i fumetti.
Se Dylan Dog ha nei fantasmi, nei morti viventi, negli zombi elementi ricorrenti della narrazione, questo non vuol dire che autori e lettori debbano credere nel paranormale, anzi, lo ha detto Dylan Dog in una sua storia: “E’ buffo: per spiegare i misteri ci sono sempre un sacco di ipotesi razionali… così come ci sono sempre un sacco di ipotesi misteriose per spiegare la realtà”.
Fantasmi, morti viventi, zombi sono allegorie per parlare dei grandi misteri della vita: la felicità, l’infelicità, l’amore, la follia e poi via fino all’ultimo grande mistero, la Morte, protagonista assoluta di “Attraverso lo specchio”. Sarà questa una delle due lunghe storie di Dylan pubblicate nel classico di “Repubblica” in edicola da domani. Per non rischiare di essere frainteso, tra i personaggi del suo fumetto Tiziano Sclavi ha voluto inserire anche Adam, un professore universitario che tiene un corso sulla parapsicologia. o meglio, contro la parapsicologia. Nel corso di una lezione in cui dimostra i trucchetti di cui si possono servire maghi, guaritori ed esorcisti, Adam tiene a precisare: “Signori, non c’è niente di male a sperare nei fenomeni paranormali, ma temo proprio che sul piano della realtà, si possano definire, con un termine disdicevole ma molto in uso tra voi giovani: tutte stronzate!”.
E’, ovviamente, anche lo Sclavi pensiero questo, forse esplicitato per evitare che lo straordinario successo del suo personaggio possa indurre qualche ingenuo lettore a credere davvero nei fantasmi, morti viventi eccetera eccetera. Ma non c’è posto per gli ingenui nei fumetti di Dylan Dog e chi domani si immergerà nella lettura del classico di “Repubblica” si accorgerà ad ogni pagina di essere chiamato a tenere gli occhi bene aperti e la mente sveglia.