Censure?

Ha scatenato un acceso dibattito la censura, se così si tratta, su una tavola uscita sulla ristampa a colori che sta uscendo per Repubblica/Espresso in edicola. La vignetta è questa:

In realtà, il baloon oscurato è presente anche sulla Grande Ristampa, quindi la questione non è neanche nuova. Probabilmente questa collana a colori ha molta più visibilità e ha fatto scattare le ire di tutti i puristi dylaniati. La domanda che ci poniamo è la seguente: è un caso di censura o un errore? Nel primo caso potremmo pensare che la frase della ragazzina, che ammicca a uno scambio di favori di natura sessuale con il regista per diventare attrice, possa essere stata ritenuta troppo forte per i bambini che oggi si approcciano a Dylan Dog. Il secondo probabile motivo è il classico errore di stampa, avvenuto già nella Grande Ristampa e riportato anche in questa collana. In questo caso potremmo semplicemente dire che sbagliare è umano, perseverare è diabolico (Groucho la pistola!).
Se di censura si tratta, personalmente, non trovo che ci siano sufficienti motivazioni per rovinare una tavola con un baloon completamente nero, un vero pugno nell’occhio per chi ha scritto la sceneggiatura  e di chi l’ha disegnato (stiamo parlando dell’albo Canale 666). Soprattutto trovo che sia una grave mancanza di rispetto per chi legge Dylan Dog, tant’è che il suicidio della ragazzina nella tavola successiva avrebbe dovuto destare più scalpore.
Quando qualche tempo fa scrissi che Dylan viene maltrattato dalla casa editrice mi riferivo anche a casi come questo. Qualsiasi sia il motivo quel baloon nero, questo è un errore che neanche la peggiore casa editrice del mondo deve pubblicare (e non parliamo poi degli errori grammaticali tipo “stà” ). Non è quindi soltanto una questione di censura o errore di stampa, si tratta di maltrattamento contro i dog. Quasi quasi chiamo la protezione animali: salvate Dylan Dog prima che sia troppo tardi!