Il post di maggio 2012
L’albo del mese scorso ha scatenato una delle più accese e lunghe discussioni della storia di questo forum, segno che l’interesse intorno al nostro Dylan, nonostante qualche alto e basso di troppo, continua a essere molto elevato… il topic di questo mese forse non è riuscito a ripetere le vette del precedente, visto che i pareri sono stati meno discordi, ma è stato comunque ricco di spunti interessanti e post costruttivi, da cui peschiamo per andare a premiare il migliore in assoluto, almeno per questo mese.
L’albo cui è stato dedicato il topic in questione è il 308, La Dea Madre, opera delle fatiche congiunte del veterano Giuseppe De Nardo, e della recluta Marco Nizzoli, che hanno senza dubbio saputo calamitare molte attenzioni sul loro prodotto, reintroducendo un elemento che da un po’ latitava sulle pagine della nostra testata a fumetti preferita: l’erotismo, cosa apprezzata all’unanimità dai nostri eccitabili ed eccitati forumisti, al di là del diverso apprezzamento globale dell’opera, in generale accolta piuttosto benevolmente.
Non è la prima volta che succede, ma è comunque molto insolito che a inserirsi nell’albo d’oro di CR7 (e tingerlo di rosa) sia un’utente al suo primo post… nel frattempo ne ha scritti solo altri due, speriamo sia lo sprone a scriverne ancora altri. Come al solito, per i neoiscritti, le affibbiamo un avatar d’ufficio per la premiazione,
Lei è…
bravagiuditta
Il mio primo commento.
Emozionata.
Il bello di un forum come questo è che puoi dire quello che pensi senza trattenerti.
Educatamente.
Ho letto il dylan del mese prima di leggere quello che avete scritto voi.
Ci sono riflessioni interessanti e condivisibili.
Altre meno.
Qualcuno dice di aver indovinare tutto dalle prime pagine.
Come uno che alla domanda “di che colore è il cavallo bianco di napoleone?” risponde “bianco”. Bella forza.
Lo sceneggiatore gioca a carte scoperte. Ci dice subito chi è la cattiva di turno. Non c’è niente da indovinare. Nessun colpevole da scoprire.
Storia che intriga per altre ragioni. Che fa riflettere. Pone delle domande.
Mi chiamo Giuditta, come l’eroina biblica che seduce Oloferne.
Di notte, mentre Oloferne dorme, Giuditta gli taglia la testa.
Pensa.
Salomè preferisce non sporcarsi le mani. Va da Erode e gli dice “Papi, c’è uno che mi ha molestata. Devi tagliargli la testa”. “chi?”, chiede Erode. “Giovanni, il cugino di quel tipo che hanno messo sulla croce”. “Ma è un sant’uomo”. “Voglio la sua testa, papi”.
Giuditta e Salomè. Le prime dark lady della storie. Donne fatali. Seduttrici.
Le fanciulle del college di Breathwich studiano per diventare donne fatali, seduttrici e dark lady, come Giuditta e Salomè. Il loro corso di studi si conclude con un esame. Devono sedurre un uomo, farselo, poi tagliargli la testa.
Pensa.
Non tutte riescono a superare l’esame.
Come ogni esame che si rispetti, il compito viene assegnato dai docenti. È Myra la matriarca che sceglie il compito per Hillary. Un compito difficile, che la ragazza fatica a portare a termine. Deve ricorrere a tutte le possibili astuzie femminili. Dylan è un osso duro. Sensibile al fascino femminine, ma con principi morali rigorosi.
Non c’è nessuna punizione. Il fatto che Dylan, Oscar e il biondino abbiano legami pregressi è funzionale solo ed esclusivamente a rendere più difficoltoso l’esame. La sorellanza è in competizione con l’intero genere maschile.
Anche a me capitano solo carciofi.
Finale bello forte, che intriga.
Dylan sogna di combattere, uccidere, troncare braccia e teste.
Manca il verbo stuprare.
Dice di odiare se stesso.
Perché?
Nel sogno viene fuori la sua vera natura: il maschio dominatore.
Una natura che prende il sopravvento sul suo io razionale e controllato e lo porta a esultare dopo aver ucciso la matriarca.
Pienamente d’accordo con Dogares riguardo il “dono di sangue”.
De Nardo ha scritto una storia tosta, anche piuttosto cattiva.
Che m’ha preso e m’ha turbato.
Troppo bravo il Nizzoli. Da invidia le sue ninfette.
Giudizio molto positivo.
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