Il post di agosto
Cari vendemmiatori di anime e di uve italiane, con molto ritardo annunciamo il vincitore, si fa per dire, del post di agosto. Tra i vari candidati è quello che, secondo l’esimia giuria, ha dato il giudizio più equilibrato e maturo. Non è facile di questi tempi scacciar via i malumori sempre più sanguigni e sanguinolenti che il nuovo corso di Dylan Dog si porta dietro.
Il giudizio di Fantaman, è lui il forumista premiato questo mese, ne è un buon esempio. E il post premiato, relativo all’albo Una affezionata clientela e il seguente:
Storia che parte da un presupposto tutto sommato carino ed anche con un pizzico di originalità, nonostante il tema dell’abitudinarietà non sia nuova nei lidi dell’indagatore. Poi il tutto inizia a prendere i pesanti contorni della retorica, in particolar modo quando si identifica l’arcinemico con la modernità dilagante (qui rappresentata dagli speculatori-costruttori di centri commerciali), vista in un modo troppo monolitico per essere rispondente alla realtà. La storia scorre tra vecchie affezioni ai tempi che furono ed amaro disincanto delle nuove generazioni, spesso staccate l’una dall’altra in maniera dicotomica, fino ad un pre-finale che si risolleva parzialmente dalla banalità ed un finale tutto sommato che ne segue la rotta in tono minore.
Il vero punto dolente è la sceneggiatura: i personaggi in toto (nessuno escluso) si imbottiscono la bocca di dialoghi basati su luoghi comuni, spesso che trascendono anche nello stucchevole. Una soluzione che può starci quando a parlare sono quelli di un’età più avanzata, tanto per dare una connotazione “macchiettistica” al tutto, ma quando il titolare di testata si esprime con ovvietà è segno che qualche cosa non va per il verso giusto. Gli stessi personaggi come Emily, Caldwell, Walforth e tutta la band di teppisti dovrebbero essere quelli maggiormente dall’altra parte della barricata sono talmente estremizzati da sembrare stereotipata.
Cossu è senza infamia e senza lode. Il suo tratto che non caratterizza con efficacia le situazioni cupe poco ci azzecca con il tipo di storia, anche se il suo rimane un lavoro onesto, senza brillare nè far gridare allo scandalo.
Molto bella la copertina di Stano ed anche se la computer grafica ci ha messo del suo, l’effetto è come al solito stupefacente, dando al lettore quel senso perturbante proprio della sua arte.
2 Comments
Non ci posso credere, ho vinto il post del mese. E quindi? Adesso posso ritirarmi a vita privata?
devi fare un tour in tutte le discoteche d’Italia