Abbandonare il galeone prima che affondi
E’ interessante rilevare come molti dei fan di Dylan Dog che frequentano il nostro forum siano quasi del tutto insoddisfatti di come stia andando la testata.
La media dei voti degli albi è sempre più bassa. Credo che il numero 299, Una affezionata cliente, sia tra quelli che ha ricevuto il maggior numero di scarsi: ben 31 su un totale di 68 votanti (nel momento in cui scrivo questo editoriale). Voti simili erano già stati dati in occasione dell’ultimo speciale firmato (chissà fino a che punto) da Paola Barbato. Il santuario ha deluso molto, soprattutto perché la Barbato è una delle poche scrittrici in cui i fan ripongono le proprie speranze.
L’impoverimento della testata e della qualità delle storie è qualcosa che va oltre il semplice “a te non piace ma ad altri sì”. E’ un dato di fatto che c’è meno cura redazionale, meno voglia di sperimentare (anche i color fest hanno cominciato a stagnarsi su standard medio/bassi) e meno intenzione di capire cosa realmente può dare ancora Dylan Dog al fumetto italiano.
Per questo motivo sia sul forum che su facebook sono stati aperti due sondaggi ed è stato sorprendente constatare risultati molto discordanti (le domande sono state poste in maniera differente, ma credo che questo non pregiudichi il risultato):
Hai intenzione di abbandonare Dylan Dog dopo il numero 300?
Risultato attuale del sondaggio sul forum:
Sì | 45% | [ 18 ] | ||
No | 30% | [ 12 ] | ||
Non lo so | 25% | [ 10 ] |
Risultato attuale del sondaggio su facebook:
Continuerete a leggere Dylan Dog anche dopo il numero 300?
Si: 57 voti
No: 3 voti
Non lo so: 2 voti
Questo è sicuramente dovuto alle differenti dinamiche che regolano i rapporti tra forumisti (sempre molto critici, a volte troppo) e facebook, dove la componente dello “zoccolo duro” è meno presente ed è numerosa invece una componente nuova, giovane, che in parte rattoppa i buchi lasciati dalla vecchia guardia che sposta il proprio interesse verso altri fumetti, in molti casi della stessa casa editrice.
I risultati ovviamente non hanno alcun valore statistico, sia perché manca un vero e proprio campionamento, sia perché a fronte dei centocinquantamila lettori queste percentuali sono davvero di poco conto. Ciò che rilevano invece è il motivo per cui la gente “scappa” da Dylan Dog e si rifugia in Cassidy o John Doe (tanto per dirne due). I commenti che accompagnano i voti sono sempre molto pungenti e precisi. A volte anche inconfutabili nella loro ragionevole schiettezza.
Dylan Dog, anche se è il secondo Bonelli più venduto, continua a perdere lettori e i motivi sono proprio quelli indicati in quei commenti. Che poi questa diaspora interessi o meno alla casa editrice non possiamo saperlo. Possiamo immaginare che per la Bonelli ciò che conta è la fedeltà al marchio, non alla singola testata. Che poi leggano Dylan o Cassidy poco conta. E questo, chissà, potrebbe essere il motivo dei vari allontanamenti di alcuni autori da Dylan Dog giustificati da impegni presi per un’altra testata bonelliana.
1 commento
I lettori cosiddetti della vecchia guardia come me che sono anche collezionisti e, come noto a chiunque, hanno investito parecchio denaro, se posso usare questo termine improprio in quanto il fumetto non è mai un buon investimento, soprattutto per testate relativamente giovani come DD, seguitano a comprare il fumetto e tutto quello che esce in edicola(e non solo) assolutamente per inerzia, per mantenere aggiornata la collezione, purtroppo, come più volte affermato dal sottoscritto in altre location, un ritorno alle sceneggiature “alla nebbia pavese sono l’unica possibilità che ha l’investigatore di Craven Road di tornare ad appassionare.
Non concordo assolutamente che le speranze vadano riposte in alcuni sceneggiatori che non scrivono solo fumetti ma sono anche autori e che, a parere di chi scrive, usano e hanno usato DD solo per motivazioni pubblicitarie, questa rimane solo una mia opinione.
Oggi assistiamo secondo me non solo a un impoverimento delle serie ma a un cambio di rotta radicale, ogni mese l’albo nuovo viene letteralmente “gettato” in edicola per far cassetto, non dimentichiamoci che grazie a Tex e DD la casa editrice milanese ha potuto attingere fondi per nuove miniserie, meno rischiose e redditizie nel breve periodo, il nostro fumetto invece è divenuto una sorta di “breviario sociale”, tante tematiche sociali, qualche scena vagamente splatter per dare il contentino ai lettori, buonismo a non finire supportato dal fatto che il Sig. Nolitta sa perfettamente che DD non è un fumetto che è amato solo dai 15enni, ma soprattutto da coloro che nel lontano 1986 vennero colpiti da un’innovazione horror, un horror che si trovava solamente in fumetti di genere erotico(invito a consultare Glamour Internatonal n. 16 Vamp per maggiori ragguagli in merito).
Non credo nemmeno che ci sia stato un grave abbassamento delle vendite, il fumetto vende, lo sappiamo, che piaccia meno è un dato di fatto ma invito a tenere d’occhio l’edicola sotto casa, quante volte oltre il giorno 15 del mese successivo all’uscita vedete ancora stagnare qualche albo di DD?? Io mai, segno inequivocabile che DD ha ancora un suo egregio mercato e frequento varie edicole.
Questa credo sia la situazione, spero sempre che Gualdoni dia nuova spinta al fumetto e comprenda che prima di tutto vanno rispettati i gusti dei lettori e non solo dell’Autore e dell’Editore.