Cronache Martiniane da Lucca
29-10-05
Purtroppo quando arriviamo, la prima conferenza di George è già finita, il primo turno di autografi pure.
Non ce ne preoccupiamo troppo perchè ci sono tante cose da fare, e rimandiamo all'indomani l'incontro con lo zio.
In fondo gli incontri con Paola, Bruno e Leo Ortolami ci hanno già rallegrati a sufficienza per oggi.
Negli stand di Nexus e Stratelibri vediamo però le copie di aFfC, le carte collezionabili, i fumetti di Hedge Knight, e gli artbook delle cronache.
Purtroppo veniamo a sapere che l'uscita del gdr è slittata di due settimane, e quindi troppo tardi per essere presentato a lucca.
aFfC alla fine non l'ho preso, preferisco comprarlo un'unica volta in italiano a prezzo minore (ma penso di poterlo ritrovare a Napoli se cambio idea)
Cmq alla fine della fiera è andato esaurito, non ce n'era più una sola copia.
30-10-05
Oggi è il gran giorno!
Mi presento mezz'ora prima dell'ora della conferenza, e già c'è la fila!!!
Il bello è che quando la conferenza precedente finisce, nessuno si alza, erano tutti lì per Martin!
Arm ha la fortuna di sedersi al posto dell'unico in tutta la sala che si alza per la conferenza, mentre io rimango in piedi, anche se in un'ottima posizione,
soprattutto pensando che molta gente doveva sbirciare la conferenza da fuori perchè dentro non entrava più uno spillo.
Appena il sommo entra, viene bersagliato da un sacco di macchine fotografiche, fra cui anche la mia.
E' vestito con la maglietta dei Targaryen, ha la barba più bianca rispetto alla foto del sito, e sorride allegramente a tutti i fan.
Nel vederlo, penso a quanto piccolo in fondo sia il mondo, è incredibile trovarsi veramente davanti ad uno scrittore venuto dall'altra parte del mondo.
La conferenza non è interessantissima dal punto di vista informativo, molte domande sono banali, o le avevo già sentite in altre interviste o sui resoconti di westeros.org;
Ma sentire di persona la sua voce è davvero uno spettacolo, ed è un piacere sentire l'arguzia delle sue risposte.
Gli viene chiesto se non prova rimorso quando ammazza i suoi personaggi, e lui ammette di si, e rivela un piccolo sccop: quando deve far morire un personaggio passa avanti, poi quando ha finito la storia,
finalmente scrive il capitolo con la descrizione della morte, così fa vivere un pò di più i personaggi.
Un altro ragazzo invece chiede come mai tutte le case hanno alti e bassi, mentre invece gli Stark, da pagina 30 in poi hanno solo bassi.
Martin, dopo una grossa risata che ha coinvolto mezza sala, ha spiegato che non è colpa sua, ma è negli schemi narrativi del fantasy che i buoni siano sempre quelli che soffrono di più.
Gli è stato chiesto come fa a descrivere personaggi femminili dal loro punto di vista, pur essendo uomo. Lui ha risposto che è dovere dello scrittore usare le sue doti empatiche, sennò scriverebbe solo storie di scrittori americani di mezz'età.
Ha poi dettodi aver giocato a scacchi, a giochi da tavola, e più tardi anche a masterizzare per giochi di ruolo.
Ma voi vi immaginate cosa sarebbe avere Martin per master? Invidio i suoi giocatori...
Ha risposto ad infinite altre domande, sempre con affetto e cordialità verso noi poveri mortali che pendevamo dalle sue labbra (e dalla sua penna), fino alla fine della conferenza.
Finchè non è finito il tempo concessogli, alchè ci ha dato appuntamento allo stand della nexus per la firma degli autografi.
Purtroppo dovevamo accompagnare un amico alla stazione, c'era una fila chilometrica (la domenica è stato il giorno di punta della manifestazione), e così sentendo che il turno di firme del giorno dopo è stato spostato dalle 17 alle 12, decidiamo di uscire e di riprovare domani per l'autografo, e di uscire dalla fiera.
Cmq gli faccio un mucchio di foto (di cui una da quasi 20 cm) e un filmato di 10 minuti (la risposta a una domanda).
31-10-05
Oggi c'è il martin trivial, ci tengo moltissimo a partecipare da quando ho letto su internet di questa iniziativa.
Ci tengo ad essere puntuale perchè non so dove si tenga la prima fase del gioco, nè fino a che ora sia possibile iscriversi.
Purtroppo all'ultimo momento prima di uscire un mio amico (Arm, e chi senno? ) perde le chiavi della casa fittata, portandomi all'esasperazione e alla follia, dal momento che dovevamo consegnare prima di partire.
Per (s)fortuna, nonostante il ritardo, arriviamo puntuali, e trovo in fretta il luogo dove si gioca, e subito mi iscrivo al primo girone.
A questo punto mi accorgo della prima sfortuna: io ho fatto un esame poco prima di partire, per cui l'ultima volta che ho posto occhio sui libri risale a mesi prima, mentre gli altri con cui aspetto sembrano molto più freschi di lettura.
Spero che la mia buona memoria mi basti, ma quando ci consegnano le domande, mi accorgo che alcune cose debbono per forza essere imparate a memoria, per esempio c'era una domanda sul nome dell'uomo da cui era andata la seconda moglie di Jorah Mormont dopo averlo lasciato.
Oppure l'esatto accoppiamento fra i cavalieri di sangue di Dany e le loro armi. Cmq rispondo a buona parte delle domande.
Più tardi scopro la seconda sfortuna, cioè che a passare in finale sono i primi due di ogni girone, e non i primi sei fra tutti i partecipanti.
E io mi accorgo di essere il terzo del mio girone, che era piuttosto compettitivo, ma avevo fatto un punteggio superiore ad entrambi i vincitori del terzo girone.
Morale: ero fuori, ma avevo motivi per rodermi il fegato per i prossimi tre secoli. Soprattutto quando realizzo, che se il ritardo causato dalla chiave fosse stato maggiore mi sarei iscritto ad un girone meno tosto.
Scopro inoltre che il turno degli autografi era stato rispostato alle 17, troppo tardi per me che dovevo tornare in serata a Napoli.
A questo punto, dopo aver contemplato l'omicidio di uno dei vincitori del mio girone (rimanevo cmq la loro riserva), supplico l'organizzatrice del torneo di farmi ottenere almeno un autografo.
Lei mi dice di si, in fondo ero cmq uno dei migliori classificati (e poi le avrò fatto pure un pò pietà).
(Colgo l'occasione per ringraziarla pubblicamente, sia per la sua gentilezza, sia perchè a parte lei, tutti gli altri addetti dell'organizzazione cascavano sempre dalle nuvole quando chiedevo informazioni)
Dopo aver comprato un pò di carte collezionabili del trono di spade (dopo anni di Magic non me la sento di ricominciare da capo con questo, ma almeno le carte dei miei personaggi preferiti le ho comprate), finalmente iniziano le finali del gioco, condotte dallo stesso Martin.
Mi accorgo che cmq non avrei potuto vincere perchè due ragazzi erano davvero formidabili, il vincitore e soprattutto il secondo classificato (che ha perso immeritatamente),ma mi sono mangiato cmq le mani perchè sapevo ben 10 domande che i finalisti hanno sbagliato.
Alla fine stavo per fare come Hermione quando Piton fa le domande, a sbracciarsi in ogni modo per farsi notare.
Martin ha dimostrato il suo sadismo con gli sfidanti, ghignando orrendamente ogni volta che la domanda era particolarmente difficile.
Le domande erano un pò squilibrate, dal momento che il nome del capitano della nave che salva Davos era fra le facili (e Martin ha sfottuto il malcapitato che aveva ricevuto questa domanda "non rispondi? eppure è faciiile"), mentre la domanda che ha permesso al vincitore di sorpassare il secondo (che finora era meritatamente in vantaggio) era banale:
il nome del lord comandante prima di Mormont.
Alla fine i primi due hanno vinto due coppe, il terzo una maglietta degli stark (indossata anche da Martin e dal suo interprete), mentre il quarto e il quinto si sono disputati ad un'emozionante gara di pari o dispari il gioco da tavola e un artbook.
A questo punto mi sono fatto coraggio e mi sono fatto avanti, presentato dall'organizzatrice ho detto a Marti che ero il settimo classificato, gli ho stretto la mano, fatto i complimenti, e presentato il libro da autografare.
Dopo la firma gli dico il mio nome, glielo spello, e lui mi fa anche la dedica!!! fa lo stesso anche ad ARM, ma poi quando dietro di me c'era troppo gente che tenta di imitarmi, spiegano che questo era un'autografo solo per me che ero una delle riserve dei finalisti, ma gli altri dovevano fare la fila allo stand stratelibri.
Al che saluto lo zio George per l'ultima volta e me ne vado, felice come una pasqua dell'incontro.
I cimiteri sono pieni di persone insostituibili
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