Ieri l'ho comprato e letto.
Francamente pensavo di dover venire sul forum a spada tratta a tessere le lodi dell'albo ma mi accorgo che sfondo una porta aperta.... non mi aspettavo una tale (quasi) unanimità.
Insomma, non cè niente da dire, uno si aspetta ormai che Dylan sia arrivato al termine della sua linfa creativa, e poi esce in edicola questa <b>BOMBA</b> di albo.
[:)]
Il soggetto è spiazzante, la sceneggiatura è delirante, i disegni ottimi.
Un po' di osservazioni "sfuse" che mi vengono a mente:
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
<b>SOGGETTO</b>: Molto filosofeggiante, ma non una filosofia fredda e astratta, oppure moralistica (come in "un fantasma a scotland yard", per intendersi). Una bella e straziante analisi di coscienza. Un'odissea nelle proprie paure e limitazioni. Un viaggio allucinante nelle quattro mura di Craven Road 7 che simboleggiano la prigione del pensiero, il blocco che ha Dylan (e tutti noi) dal vedere le cose e vivere le situazioni da altre angolazioni. 4 mura con una sola finestra e una sola televisione.
Ma in queste quattro mura si intrufola un topo "sgradito" che non è altro che un <u>pensiero</u> "sgradito". Forse è la noia che ci spinge a mettere volontariamente in crisi la monotonia del nostro "guardare sempre dalla stessa finestra". La voglie di respirare aria nuova che, invece di salvarci, all'inizio pare metterci in crisi.
E arriva la <u>follìa</u>, l'odissea <u>paranoica</u> e allucinata. Penso che la paranoia sia uno dei temi dominanti in questo albo.
L'odissea giunge alla fine quando Dylan riesce finalmente a guardare negli occhi l'ospite (=a identificare il suo pensiero sgradito). E prima di ucciderlo si ferma, riflette e si "unisce" a lui, lo accetta e comprende la sua straordinaria importanza.
<b>SCENEGGIATURA</b>: Straordinaria, decisamente al di sopra della media degli ultimi tempi. Ritornano finalmente le vignette e le sequenze prive di dialogo in cui risalta il "movimento" delle inquadrature. A volte è più espressiva una vignetta senza dialogo che 100 fitte fitte di parlato. Odio le sceneggiature dove le vignette hanno tutte i loro bravi balloon e la sensazione "filmica" che un buon fumetto deve dare va a farsi benedire.
Alcune sequenze degne di entrare nella storia di DYD (almeno quello post-100):
Pag 36-37: Il dr. McNamara (Sartre) che si trasforma nell'intruso (e che in fondo <u>fa parte</u> dell'intruso anche lui)
Pag 53-54: Jenkins alle prese con un telefono che squilla. Erano da anni che non si vedeva un Jenkins così Jenkins!
Pag 57-58-59: Il morto che prende il treno dei dannati. Non avrebbe sfigurato affatto in "Morgana" o in "Storia di Nessuno".
Pag 90-95: Irripetibile sequenza della lotta contro l'ospite.
(basta, ma ce ne sarebbero altre da citare)
<b>DISEGNI</b> (e poi la pianto, che ho scritto troppo): Ottimi. Stano sa rendere alla perfezione il Dylan esaurito a pag 15-16-17.
MAGISTRALI, MAGISTRALI, MAGISTRALI le tavole 94 e 95. Sono due tavole che mi hanno fatto posare l'albo e riflettere per 5 minuti su quanto avevo visto, prima di rileggerle da capo. Guardate bene la follìa negli occhi di Dylan a pag 94. Guardate i suoi occhi intensamente. Cadeteci dentro. E poi guardate il suo smarrimento nella tavola successiva. In quel momento ha capito.
FINE SPOILER
Non do voti perchè in generale non mi piacciono ma avete capito cosa penso di quest'albo.
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Nessuno è stato in questo ristorantino?
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